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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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234<br />

Nuovi ausili nella diagnostica dei sex-cord<br />

stromal tumors gonadici<br />

R. Boldrini, R. Devito, P. Francalanci, F. Diomedi Camassei,<br />

F. Callea<br />

Servizio di Anatomia Patologica Ospedale Pediatrico “Bambino<br />

Gesù”, IRCCS Roma, Italia<br />

Introduzione. I “sex-cord stromal tumors” (SCST) configurano<br />

un gruppo di rare neoplasie gonadiche ad origine dagli<br />

elementi dei cordoni sessuali o dallo stroma gonadico.<br />

Questi tumori presentano una ampia variabilità di aspetti<br />

istologici e possono simulare altre neoplasie, gonadiche e<br />

non, quali le neoplasie della linea germinale, il tumore desmoplastico<br />

a piccole cellule, il carcinoma endometrioide<br />

dell’ovaio.<br />

Alcuni Autori hanno segnalato che l’anticorpo A 103 (Melan<br />

A), marcatore della linea melanocitaria, colora una elevata<br />

percentuale di SCST.<br />

Metodi. Sezioni in paraffina di 10 casi di SCST ottenuti dagli<br />

archivi del Servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale<br />

Pediatrico “Bambino Gesù” più un linfoma del testicolo ed<br />

un caso di tumore desmoplastico a piccole cellule sono stati<br />

sottoposti a marcatura immunoistochimica con anticorpo monoclonale<br />

per inibina alpha ed anticorpo monoclonale Melan<br />

A.<br />

Risultati. Tutti i casi di SCST hanno evidenziato con Melan<br />

A una caratteristica marcatura citoplasmatica granulare di intensità<br />

variabile, da lieve a marcata, compresi casi negativi<br />

con inibina.<br />

In accordo con la letteratura l’intensità della marcatura è risultata<br />

inversamente proporzionale al grado di differenziazione<br />

del tumore, mentre diversamente da quanto segnalato,<br />

la colorazione è risultata per lo più diffusa piuttosto che focale.<br />

Sia il linfoma testicolare che il tumore desmoplastico<br />

sono risultati negativi.<br />

Discussione. L’anticorpo A 103 riconosce un antigene (Melan<br />

A) espresso nei melanociti e nella maggior parte delle lesioni<br />

melanocitarie.<br />

Più di recente si è constatato che l’A 103 marca le cellule che<br />

sintetizzano ormoni steroidei ed i relativi tumori quali i tumori<br />

adrenocorticali e i SCST gonadici.<br />

La marcatura con A 103 si è rivelata un valido ausilio diagnostico<br />

per i SCST, con particolare riguardo nei casi scarsamente<br />

differenziati ed inibina negativi che presentano problemi<br />

di diagnosi differenziale con altre neoplasie.<br />

Tumore mesonefrico del tratto genitale<br />

femminile<br />

R. De Cecio, C. Mignogna, A. Di Spiezio Sardo * , D. Mandato<br />

* , P. Giampaolino * , J. Falleti, G. De Rosa<br />

Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali Sezione<br />

di Anatomia Patologica e Citopatologia, Università<br />

“Federico II” di Napoli; * Dipartimento di Ginecologia ed<br />

Ostetricia e Fisiopatologia della Riproduzione, Università<br />

“Federico II” di Napoli<br />

Introduzione. L’Adenocarcinoma mesonefrico del tratto genitale<br />

femminile è un tumore maligno di origine Wolfiana,<br />

molto raro, ancor di più se consideriamo la localizzazione vaginale.<br />

POSTERS<br />

In letteratura sono presenti solo due casi ben documentati, allo<br />

stato attuale è una lesione poco conosciuta sia per quel che<br />

riguarda la presentazione clinica, sia per le caratteristiche patologiche,<br />

i protocolli terapeutici e l’evoluzione prognostica.<br />

Trattiamo un caso relativo ad una donna caucasica di 58 anni,<br />

sottoposta 5 anni prima ad isteroannessiectomia totale bilaterale<br />

per fibromiomatosi, attualmente veniva ricoverata<br />

per la presenza di una massa, irregolarmente polipoide, occupante<br />

la loggia uterina e annessiale destra fino alla base<br />

delle grandi labbra, con associata sintomatologia di peso perineale<br />

e prurito vulvare.<br />

Metodi e risultati. Macroscopicamente la massa misurava<br />

14 x 10 cm, in sezione era di aspetto variegato. L’esteso campionamento<br />

ha mostrato una neoplasia maligna epiteliale con<br />

prevalente pattern principale di tipo tubulare e pattern secondario<br />

di tipo solido. Erano presenti aree di necrosi, focali immagini<br />

di invasione vascolare, l’attività mitotica, valutata su<br />

10 campi a forte ingrandimento era di circa 10 mitosi X HPF.<br />

La neoplasia era positiva allo studio immunoistochimico per<br />

CK pan, CK 5-6, Vimentina, CD10; localmente positiva per<br />

EMA e Calretinina; negativa per CEA, E-R, P-R e Ca 125.<br />

Sulla base dei dati morfologici ed immunofenotipici era posta<br />

diagnosi di adenocarcinoma mesonefrico.<br />

Conclusioni. L’adenocarcinoma mesonefrico è un tumore<br />

maligno che origina da residui mesonefrici, nel nostro caso<br />

localizzati a livello della parete laterale della vagina. Questo<br />

sembra essere il terzo di due casi già riportati in letteratura di<br />

adenocarcinoma mesonefrico della vagina, attualmente la paziente<br />

è libera da malattia ad un anno di follow-up.<br />

Iperplasia endometriale/EIN: valutazione<br />

morfologica ed imunofenotipica<br />

A. Canesso, G. Altavilla, G. Busatto, L. Poletto<br />

U.O.A. Istologia ed Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliera<br />

ULSS 15 “Alta Padovana”, Cittadella (PD), Italia<br />

Introduzione. La distinzione delle lesioni precancerose dell’endometrio<br />

in iperplasia e neoplasia intraepiteliale endometriale<br />

(EIN) 1 2 , si è rivelata maggiormente riproducibile rispetto<br />

alla classificazione WHO 1994.<br />

I criteri che la definiscono sono:<br />

– VPS (volume percentuale dello stroma) < 55%;<br />

– dimensioni > 1 mm;<br />

– demarcazione citologica;<br />

– esclusione dei mimickers;<br />

– esclusione del carcinoma.<br />

Metodi. L’espressione di p53, p27, c-erb-B2, PTEN, MSH2,<br />

MLH1, FHIT, recettore per estrogeni e progesterone e l’indice<br />

di proliferazione (MIB-1) sono stati valutati, con tecnica<br />

immunoistochimica, su un campione di 64 casi (25 iperplasie,<br />

19 EIN, 20 adenocarcinomi endometrioidi) precedentemente<br />

diagnosticati con la classificazione WHO 1994 e rivisti<br />

con i criteri classificativi del sistema iperplasia/EIN.<br />

Il confronto è stato fatto nei seguenti gruppi:<br />

– iperpalsia-adenocarcinoma;<br />

– EIN-adenocarcinoma;<br />

– iperplasia-EIN.<br />

L’analisi statistica è stata eseguita utilizzando il test χ 2 con<br />

correzione di Yates (p < 0,005).<br />

Risultati. La tabella seguente riassume i risultati ottenuti. I<br />

valori significativi sono evidenziati in grassetto.

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