Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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Risultati. La lesione ovarica misura 9 cm di diametro, ha<br />
pluriconcamerazioni ed area solida, aggettante nel lume. L’omento<br />
è ispessito, con aree emorragiche. All’esame istologico<br />
la parete della cisti risulta rivestita da epitelio cilindrico<br />
muciparo monostratificato, privo di atipie. La superficie del<br />
nodulo murale è in parte denudata, in parte rivestita da epitelio<br />
muciparo. Il nodulo è costituito da una popolazione di cellule<br />
pleomorfe, in parte fusate, in parte epitelioidi, con nuclei<br />
bizzarri, nucleolati. Presenti numerose mitosi (30/10 HPF)<br />
anche atipiche, aree di necrosi, emorragia ed invasione vascolare.<br />
L’ovaio controlaterale mostra invasione stromale da<br />
parte della stessa componente cellulare, così come l’omento.<br />
Nell’ovaio sinistro è presente anche tumore di Brenner benigno.<br />
Alle reazioni immunoistochimiche le cellule che compongono<br />
il nodulo murale e le disseminazioni metastatiche<br />
sono diffusamente positive per vimentina, focalmente positive<br />
per actina e desmina, negative per citocheratina (MNF116,<br />
AE1/AE3, 7 e 20), CEA, CA125, TTF1, WT1, c-KIT. Indice<br />
di proliferazione Ki-67 (clone MIB-1): 90%. Si pone diagnosi<br />
di cistoadenoma mucinoso dell’ovaio con nodulo murale di<br />
sarcoma con localizzazioni all’ovaio controlaterale e all’omento.<br />
La paziente decede per la neoplasia 10 giorni dopo<br />
l’intervento.<br />
Conclusioni. Lo studio della morfologia e degli indici di proliferazione<br />
cellulare permette di definire la natura maligna<br />
della lesione in accordo con i dati clinici. L’immunofenotipo<br />
consente di stabilire l’origine mesenchimale della neoplasia.<br />
Validazione istologica delle immagini RM<br />
pesate in diffusione nella identificazione<br />
della neoplasia prostatica<br />
G. Bovo, A. Abate * , P. Vigan ** , G.R. Strada ** , G. Cattoretti,<br />
S. Sironi *<br />
U.O. di Anatomia Patologica; * Dipartimento di Diagnostica<br />
per Immagini; ** U.O. di Urologia, A.O. “San Gerardo” di<br />
Monza, Università “Bicocca”, Milano<br />
Introduzione. Validazione istologica delle immagini di Risonanza<br />
Magnetica (RM) pesate in diffusione (DWI) nella<br />
identificazione e stadiazione locoregionale della neoplasia<br />
prostatica insorta in zona periferica.<br />
Metodi. Sono stati valutati con studio RM (1,5 T) e sequenze<br />
DWI (0-700 b-value), 28 pazienti consecutivi (età media<br />
65 anni, range 55-76) con PSA compreso tra 3,7 e 80 ng/ml<br />
(valore medio 9,98 ng/ml) e biopsia positiva per adenocarcinoma<br />
prostatico. I pazienti sono stati quindi sottoposti a prostatectomia<br />
radicale. Tecnica di riferimento per la validazione<br />
delle immagini è stato l’esame istologico del pezzo operatorio<br />
con allestimento di macrosezioni seriate. Sia le macrosezioni<br />
che le ricostruzioni d’immagine sono state condotte<br />
secondo i medesimi piani. Ogni sezione è stata suddivisa in 3<br />
aree (anteriore, laterale e posteriore) per ciascun lobo e classificata<br />
in relazione alla posizione nella ghiandola (apicale,<br />
medioghiandolare, basale) per un totale di 18 sottoaree. Si<br />
sono confrontate le immagini DWI-T1-T2 con i preparati<br />
istopatologici valutando sede, numero, dimensioni e livello<br />
di invasione loco-regionale delle lesioni.<br />
Risultati. Tutti i pazienti presentavano all’esame RM con sequenze<br />
DWI alterazioni di segnale compatibili con lesioni<br />
neoplastiche a livello della porzione periferica della prostata.<br />
In particolare sono state rilevate 54 lesioni nei 28 pazienti<br />
corrispondenti a 110 sottoaree; dimensioni: 3-70 mm; 19 pa-<br />
POSTERS<br />
zienti (67,9%) con lesione multicentrica bilaterale e 9<br />
(32,1%) monofocale. 24 pazienti presentavano malattia organo-confinata,<br />
2 invasione della zona di transizione (1 con interessamento<br />
del collo vescicale), 2 pazienti interessamento<br />
delle vescicole seminali. Si è evidenziata una buona corrispondenza<br />
tra le lesioni documentate alle macrosezioni istologiche<br />
e le aree di alterato segnale riconoscibili allo studio<br />
RM DWI (sensibilità 94%; specificità: 93%), con differenze<br />
prevalentemente riconducibili alle dimensioni dei focolai.<br />
Conclusioni. Il confronto di macrosezioni istologiche di prostata<br />
con immagini di RM DWI convalida la buona accuratezza<br />
diagnostica del metodo di imaging nell’identificazione<br />
e stadiazione locoregionale delle neoplasie prostatiche della<br />
zona periferica, fornendo all’urologo un mezzo aggiuntivo<br />
nella decisione terapeutica (chirurgia vs. radioterapia vs. HI-<br />
FU e, in caso di chirurgia, nerve o bladder-sparing).<br />
Neoplasie incidentali di prostata in<br />
cistectomia radicale<br />
G. Bovo, M. Casu * , G. Cattoretti, G.R. Strada *<br />
U.O. di Anatomia Patologica, * U.O. di Urologia; A.O. “San<br />
Gerardo” di Monza, Università “Bicocca”, Milano<br />
Introduzione. Tecniche chirurgiche di cistectomia con risparmio<br />
parziale o totale della prostata per conservazione<br />
della potenza sessuale sono in corso di definizione. Necessita<br />
il calcolo del rischio in questi pazienti in seguito alla validazione<br />
della presenza di neoplasia prostatica residua.<br />
Metodi. Da novembre 1995 a giugno 2005 sono state esaminate<br />
con studio prospettico 204 cistectomie radicali condotte<br />
per carcinoma uroteliale senza nota patologia prostatica associata.<br />
Ogni prostata è stata campionata secondo protocollo<br />
standard in macrosezioni seriate di 4 mm di spessore e processata<br />
secondo metodiche di routine. L’indagine microscopica<br />
è stata eseguita da un patologo esperto in uropatologia.<br />
Per ogni adenocarcinoma prostatico si è registrato il numero<br />
di foci, la sede, il grado di differenziazione, il volume neoplastico,<br />
lo stadio, l’associazione con HGPIN.<br />
Risultati. L’adenocarcinoma prostatico è stato riscontrato in<br />
81 su 204 pazienti (39,7%). Focolai di HGPIN presenti in 101<br />
casi (49,5%): 56 su 81 (69,1%) pazienti con cancro e 45 su<br />
123 (36,5%) pazienti negativi. Età media: pazienti con cancro<br />
70,7 ± 9 anni (range 42-86) e pazienti negativi 64,92 ± 10<br />
anni (range 36-89) (p = ns). PSA pre-operatorio: 2,46 ± 2,17<br />
ng/ml (range 0,19-6) pazienti non neoplastici; 1,90 ± 1,7<br />
ng/ml (range 0,1-5,6) pazienti con adenocarcinoma (p = ns).<br />
Indice di Gleason (GI): GI 4-5: 31 casi (39%); GI 6: 39 casi<br />
(31%); GI 7: 6 casi (8%); GI 8-10: 3 casi (4%). Nel 55,7% dei<br />
casi la lesione è unifocale, nel 44,3% plurifocale fino ad un<br />
massimo di 12 foci; 100% di neoplasie in zona periferica,<br />
20% di localizzazioni all’apice. Il volume medio calcolato su<br />
56 neoplasie prostatiche è risultato di 0,89 ± 1,36 cc, range<br />
0,03-7 cc; 58% volume inferiore a 0,5 cc. Distribuzione per<br />
stadio: pT2a 59%, pT2b 5%, pT2c 24%, pT3a 8%, pT3b 1%,<br />
pT4 3%; in 2 casi margini di resezione chirurgici positivi all’apice;<br />
presenza di 2 casi con micrometastasi a 1 linfonodo;<br />
non documentate metastasi a distanza.<br />
Discussione. Dai nostri dati emerge la necessità di un campionamento<br />
estensivo della prostata in corso di cistectomia<br />
per una corretta stadiazione di neoplasia incidentale.<br />
Risulta inoltre chiaro che solo l’escissione completa della<br />
prostata permette di evitare la permanenza di cancro prosta-