Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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PATHOLOGICA 2007;99:122-126<br />
Giornata SIAPEC-IAP di Citologia Diagnostica<br />
Il Sistema classificativo Bethesda 2001 TBS<br />
non è idoneo alle esigenze di uno screening<br />
organizzato di popolazione<br />
A. Bellomi, L. Regattieri<br />
U.O. Struttura Complessa di Diagnostica Istocitologica,<br />
Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliera Ospedali “Carlo<br />
Poma” Mantova<br />
Lo screening cervicale della Provincia di Mantova, operante<br />
con chiamata dal 1986, non utilizza pienamente il TBS perché<br />
lo ritengo inidoneo alle esigenze di un test di primo livello.<br />
Indubbiamente la mia scelta è stata influenzata dalla scuola<br />
dell’Istituto Tumori di Milano ai tempi del prof. Rilke, che<br />
aveva adottato la classificazione di Papanicolaou inserendo il<br />
CIN in tre gradi tra la classe seconda e la classe quarta ed<br />
abolendo la classe terza.<br />
Lo scopo di un test di primo livello in uno screening di popolazione<br />
è quello di discriminare una piccola percentuale<br />
meritevole di ulteriori accertamenti; l’esito dovrebbe essere:<br />
– negativo;<br />
– da controllare colposcopicamente;<br />
– inadeguato.<br />
I risultati di uno screening di popolazione organizzato da un<br />
sistema sanitario statale, sono monitorati continuamente e<br />
consentono interventi correttivi e miglioramenti.<br />
Lo scenario in cui è stato ideato il TBS è completamente diverso:<br />
uno screening dipendente dalle grandi compagnie assicuratrici<br />
e dalle grandi aziende sanitarie, vale a dire regolato<br />
dalle logiche di mercato.<br />
Lo scopo “dichiarato” della nuova classificazione di Bethesda<br />
è di favorire il dialogo tra citologi e ginecologi e questo è<br />
stato raggiunto: dopo l’introduzione del TBS vi è stato un aumento<br />
di spesa per colposcopie pari ad un bilione di dollari<br />
all’anno negli USA.<br />
La classe negativa per malignità ha una durata di un solo anno,<br />
mentre è triennale in Italia.<br />
Il citologo italiano che applica il TBS, con la diagnosi di<br />
Negativo condiziona il controllo citologico successivo a tre<br />
anni, mentre chi ha formulato questa classificazione lo<br />
prevede ad un anno di distanza. Nell’ultima versione del<br />
TBS, nella classe “Negativo per malignità” sono comprese<br />
anche casi con alterazioni cellulari di un certo rilievo, proprio<br />
perché il periodo di responsabilità diagnostica e legale nei<br />
confronti della donna è limitata ad un anno e quindi demanda<br />
al Pap test successivo il giudizio sull’eventuale progressione<br />
delle alterazioni presenti.<br />
Il motivo è semplice negli USA tanti Pap significano tanti<br />
guadagni, in Italia tanti Pap significano tante spese tasse.<br />
Il nuovo Bethesda ha anche escluso la possibilità di alcune<br />
diagnosi microbiologiche, ad esempio quella di infezione da<br />
Clamidia la più frequente nella pratica clinica ginecologica<br />
solo per lucrare maggiori guadagni con indagini di PCR: perché<br />
fare questa diagnosi per dieci dollari quando se ne possono<br />
chiedere molti di più per un’indagine microbiologica<br />
sofisticata.<br />
La classe diagnostica ASC nelle varie proposizioni, non consente<br />
la discriminazione che il Pap test come primo livello di<br />
uno screening di popolazione deve effettuare, perché prevede<br />
una categorizzazione delle incertezze 1 , dei dubbi del citologo<br />
scrupoloso e lascia ampia scappatoia alla incapacità o alla superficialità<br />
del citologo frettoloso sottopagato a cottimo 2 .<br />
Questa categoria non discrimina, ma induce ben più lauti<br />
profitti perché condiziona indagini ulteriori di alto costo colposcopia,<br />
test per l’HPV e soprattutto preserva dai costi legali<br />
per errori diagnostici essendo molto elastica nelle sue<br />
correlazioni istologiche.<br />
Tutti gli studi di concordanza citologica per la categoria ASC<br />
su set di vetrini hanno mostrato che non esistono criteri riproducibili<br />
e che questa categoria è spesso la misura dell’incapacità<br />
diagnostica o di prelievi subottimali.<br />
L’accorpamento nella categoria LSIL di alterazioni virali ed<br />
alterazioni da CIN1, mentre semplifica il lavoro del citologo,<br />
mortifica gli sforzi di chi cerca di differenziare le alterazioni<br />
transitorie della infezione da HPV da quelle potenzialmente<br />
più aggressive della CIN anche di basso grado 3 .<br />
Infine, dopo aver per anni ignorato il problema dell’Adenocarcinoma<br />
cervicale così come aveva fatto Papanicolaou ora<br />
si propongono tre categorie diagnostiche per le cellule cilindriche<br />
AGC, AIS, CTM continuando a fare confusione tra patologia<br />
cervicale ed endometriale situazione tipica del Pap<br />
test al di fuori degli screening e pretendendo di fare citologicamente<br />
la diagnosi differenziale tra forma in situ e forma<br />
microinvasiva, che spesso non è possibile nemmeno con una<br />
istologia accurata.<br />
Ritengo che non solo questa classificazione non sia idonea<br />
per uno screening di popolazione come organizzati in Italia<br />
ed in Europa, ma che non andrebbe utilizzata dagli anatomopatologi<br />
che refertano esami citologici.<br />
In tal modo si capirebbe che un Pap test classificato con il<br />
sistema Bethesda è al di fuori della responsabilità medica essendo<br />
stato letto ma non interpretato da un non medico.<br />
Questa ultima considerazione è certamente una utopia, visto<br />
lo scarso interesse della maggior parte dei patologi per il Pap<br />
test, in considerazione dell’enorme sproporzione tra richiesta<br />
e numero dei patologi e non ultimo per la bassa remunerazione<br />
tariffaria di questo esame.<br />
Bibliografia<br />
1 Titus K. Abnormal Pap smears. ASCUS Still Ob/Gyn Puzzle. JAMA<br />
1996;276:1014-5.<br />
2 Gill GW. Pap smears risk mangement by process control. Cancer Cytopathol<br />
1997;81:198-211.<br />
3 Di Bonito L. SIL: Soluzione o problema? Il Friuli Medico Alpe Adria.<br />
J Med 1994;49:521-3.<br />
HPV NO: elogio dell’incertezza<br />
“Difficile non è sapere, ma saper far uso di ciò che si sa”<br />
A.M. Buccoliero, F. Castiglione, F. Garbini, C.F. Gheri,<br />
D. Moncini, E. Zappulla, G.L. Taddei<br />
Dipartimento di Patologia Umana e Oncologia, Università<br />
di Firenze<br />
L’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) umano è una<br />
delle più frequenti malattie a trasmissione sessuale nel mondo.<br />
Nel tratto genitale femminile l’infezione da HPV può determinare<br />
quadri patologici diversi per gravità e presentazione<br />
clinica. Numerosi dati epidemiologici, clinici e bio-