Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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PATHOLOGICA 2007;99:135-151<br />
Valutazione HTA per l’introduzione di nuova<br />
tecnologia in Anatomia Patologica<br />
P. Dalla Palma, K. Chistè * , G.M. Guarrera **<br />
Anatomia ed Istologia Patologica, Ospedale “S. Chiara”;<br />
* ** Servizio Controllo di Gestione; Servizio Garanzia di<br />
Qualità, A.P.S.S., Trento<br />
Introduzione. L’introduzione di nuova tecnologia nella routine<br />
di un Servizio diagnostico richiede una valutazione secondo<br />
le regole dell’Health Technology Assessment specialmente<br />
quando va a sostituire o integrare tecnologia già presente<br />
e ritenuta fino a quel momento la più efficiente. Questo<br />
è possibile attraverso una stretta collaborazione con il Controllo<br />
di Gestione e col continuo monitoraggio delle<br />
prestazioni.<br />
Materiali e metodi. Dal 2000 l’Anatomia Patologica viene<br />
monitorata sia dal punto di vista dei costi che delle<br />
prestazioni con un centro di costo principale suddiviso in sottocentri<br />
(Autopsie, Istologia, Citologia, Screening cervicovaginale,<br />
Immunoistochimica, Biologia molecolare, Patologia<br />
quantitativa e citofluorimetrica). È quindi possibile valutare<br />
l’impatto dell’introduzione e della successiva gestione<br />
di nuova tecnologia attraverso l’analisi dei dati, ovviamente<br />
ancora prima di decidere per l’acquisizione o meno della<br />
stessa in conto capitale o in service.<br />
Risultati. Il numero delle prestazioni effettuate negli anni<br />
non ha subito sostanziali scostamenti mentre ne è variata la<br />
complessità e la completezza. L’aumento costante di spesa<br />
per i presidi sanitari e per i reagenti di laboratorio (da circa<br />
200.000 dell’anno 2000 a quasi 360.000 nel 2006) trova<br />
giustificazione, oltre che nell’inflazione, nelle innovazioni<br />
tecnologiche legate all’estensione della citologia in strato<br />
sottile (consumo costante della cervico-vaginale ma aumento<br />
della extravaginale), all’applicazione dell’HCII nel triage<br />
dell’ASC, all’aumento delle reazioni immunoistochimiche<br />
con l’introduzione di pannelli prognostici sempre più ampi<br />
(in particolare per il carcinoma della mammella non ultimo<br />
con le FISH), all’ampliamento del pannello degli anticorpi<br />
per la tipizzazione linfocitaria citofluorimetrica. Abbastanza<br />
stabile è stata la spesa per la biologia molecolare nonostante<br />
la rivoluzione avvenuta in tale settore con l’introduzione di<br />
test sempre più sofisticati (sequenziamento e pcr quantitativa<br />
solo per fare degli esempi): vi è stata una contemporanea dismissione<br />
di tecniche ritenute superate proprio nell’ottica dell’HTA.<br />
Conclusioni. L’attività di Anatomia Patologica sta vivendo<br />
in questi anni un’importante rivoluzione. Sempre maggiori<br />
sono le richieste da parte dei clinici (specie gli oncologi) di<br />
nuovi marcatori che possano avere un riflesso non solo in una<br />
più precisa definizione diagnostica del processo morboso ma<br />
anche nella valutazione del singolo paziente per una personalizzazione<br />
della prognosi e della farmacoresponsività. Tutto<br />
ciò comporta un aumento della spesa che deve essere monitorata<br />
e i cambiamenti vanno attuati dopo valutazione HTA.<br />
La conoscenza di tali dati e la stretta collaborazione con il<br />
Controllo di gestione ci ha ad esempio permesso di pianificare<br />
il budget annuale e di predisporre interventi importanti<br />
come l’acquisizione dell’analizzatore automatico dei Pap test<br />
dimostrandone sia efficacia clinica che la valenza economica<br />
(nel caso specifico con riduzione/non sostituzione del personale<br />
citotecnico).<br />
Organizzazione dei controlli di qualità dei<br />
fattori prognostico/predittivi del carcinoma<br />
della mammella. Progetto SIAPEC regione<br />
Piemonte. Rete oncologica regione Piemonte<br />
I. Castellano, C. Pecchioni, G. Ghisolfi, M. Cerrato, S. Vigna,<br />
A. Sapino<br />
Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana<br />
Introduzione. La definizione dei fattori prognostici e predittivi<br />
nel carcinoma mammario (ER, PR, Ki67, HER2) riveste<br />
un ruolo fondamentale nella scelta della terapia oncologica.<br />
Questo ruolo comporta conoscenza, competenza e consapevolezza<br />
delle responsabilità diagnostiche del personale medico<br />
e tecnico di Anatomia Patologica. Una partecipazione diretta<br />
ed attiva di entrambe le figure professionali porterebbe<br />
ad una migliore presa di visione dei problemi e alla<br />
risoluzione degli stessi.<br />
Metodi. 1) Identificazione di figure partecipanti (Centro di<br />
coordinamento e Centri di Anatomia Patologica regionale<br />
con Diagnostica di carcinoma mammario) e del patologo e<br />
del tecnico di riferimento; 2) definizione delle procedure di<br />
allestimento delle reazioni (tempi di fissazione, procedure di<br />
immunocitochimica, anticorpi utilizzati); 3) criteri di lettura<br />
delle reazioni immunocitochimiche; 4) standardizzazione a<br />
livello regionale del referto diagnostico.<br />
Tempi di esecuzione: 1° round. Definizione su casi controllo<br />
delle procedure tecniche e di diagnosi delle singole unità<br />
partecipanti. Il centro di coordinamento ha provveduto a<br />
fornire sezioni su Tissue Array (TA) dei casi controllo. Le<br />
sezioni sono state inviate a tutti i servizi di Anatomia Patologica<br />
della Regione. Per ogni anticorpo sono state compilate<br />
e inviate al centro coordinatore le schede di procedure immunocitochimiche<br />
e le schede di valutazione dei risultati.<br />
Successivamente vi è stato un incontro con discussione dei<br />
risultati al microscopio multiplo e delle difficoltà tecniche.<br />
Nella stessa sede il personale tecnico ha rivisto i protocolli di<br />
procedura apportando le modifiche necessarie al fine di ottimizzare<br />
i risultati. È stato definito un gruppo di lavoro per<br />
la redazione di una scheda diagnostica standardizzata comune.<br />
Round successivi incontri bimensili. Il centro di coordinamento<br />
ha provveduto alla preparazione di TA di studio con<br />
casi inviati dalle singole unità partecipanti per valutare l’influenza<br />
delle procedure di trattamento dei tessuti sui risultati<br />
immunocitochimica. Come per il primo round i risultati sono<br />
stati discussi in sessione congiunta tecnici-patologi, con revisione<br />
al microscopio multiplo.<br />
Risultati e conclusione. La partecipazione delle Anatomie<br />
patologiche regionali è stata piena. I risultati sono stati inseriti<br />
su data base per l’elaborazione statistica e lo studio della<br />
concordanza diagnostica ha dimostrato un miglioramento<br />
nelle varie fasi.