Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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Toker cells of the breast. Morphological and<br />
immunohistochemical findings in 40 cases<br />
L. Di Tommaso, G. Franchi, A. Destro, F. Broglia, D. Rahal,<br />
M. Roncalli<br />
Department of Pathology, School of Medicine, University of<br />
Milan, Humanitas Clinical Institute, Rozzano, Milan, Italy<br />
Toker cells (TC) are epithelial cells with clear cytoplasm usually<br />
free of cytologic atypia localised within the nipple epidermis.<br />
Rarely they can be numerous and atypical requiring<br />
a careful distinction from malignant cells of Paget’s disease<br />
(PD). Purpose of this paper is to better define the incidence<br />
of these atypical TC and to investigate phenotypic markers<br />
helpful in the differential diagnosis with PD.<br />
Forty cases of TC were retrospectively identified within the<br />
nipples of 390 patients (10.2%) who underwent complete<br />
breast mastectomy. Most TC [24 cases (60%)] were cytologically<br />
benign, disappearing after a few consecutive sections<br />
(“normal TC”). In 11 cases (27.5%) TC were more numerous<br />
and persistent on serial sections, still retaining bland cytological<br />
features (“hyperplastic TC”). In 5 cases (12.5%) hyperplastic<br />
TC also resulted cytologically atypical (“hyperplastic,<br />
atypical TC”). TC were ER+ (25/25); PgR+ (19/22);<br />
HER2/NEU+ (5/20, mostly detectable in hyperplastic, atypical<br />
cells); CD138- (18/19); CK7/EMA+ (14/14); p63-<br />
(14/14); p53- (14/14). By contrast, cells of PD, studied for<br />
comparison, were ER-(6/10); PgR- (7/10); HER2/NEU+<br />
(9/10); CD138+ (7/10); EMA/CK7+ (10/10); p63- (10/10);<br />
p53+ (6/10).<br />
TC are abortive mammary cells, able to proliferate and, in<br />
10% of the cases, atypical. The combined use of CD138/p53<br />
is the most useful tool in the differential diagnosis of atypical<br />
clear cells of the nipple, being negative in TC and positive<br />
in PD.<br />
Una firma a 5 geni identifica i casi di<br />
carcinoma polmonare non-microcitoma ad<br />
elevato rischio di progressione<br />
A. Pasanen, S. Scarpino, E. Duranti, C. Pompili, R. Erino,<br />
G. Natoli, P. Marchetti, L. Ruco<br />
U.O.C. di Anatomia Patologica, di Chirurgia Toracica e di<br />
Oncologia Medica, Ospedale “Sant’Andrea”, Università di<br />
Roma “La Sapienza”<br />
Introduzione. Il 70% circa dei carcinomi polmonari non a<br />
piccole cellule (NSCLC) diagnosticati al primo stadio guariscono<br />
completamente dopo l’intervento chirurgico di lobectomia;<br />
il 30% dei casi va incontro a progressione di malattia<br />
causando la morte del paziente. Attualmente non disponiamo<br />
di marcatori prognostici predittivi che consentano di distinguere<br />
i due gruppi. In un recente studio effettuato da Chen<br />
et al. 1 sono stati individuati 5 geni (“five-gene signature”)<br />
espressi nell’ambito del tessuto tumorale che sono strettamente<br />
correlati con la sopravvivenza dei pazienti e con il rischio<br />
di recidiva di malattia. Nel presente lavoro abbiamo utilizzato<br />
l’analisi della “five-gene signature” proposta da Chen<br />
per valutare la sua efficacia come fattore prognostico predittivo<br />
in un gruppo di 27 casi di NSCLC stadio I con followup<br />
medio di 33 mesi.<br />
Metodi. Nell’ambito di una collezione di 160 frammenti di<br />
NSCLC, congelati in azoto liquido e conservati a -80 °C fino<br />
FREE PAPERS<br />
all’utilizzazione, 27 campioni erano riferibili a pazienti al I<br />
stadio (IA n = 16; IB n = 11) con follow-up disponibile; il<br />
materiale congelato è stato sezionato e colorato con E&E per<br />
valutare la qualità del tessuto, l’estensione della presenza<br />
della neoplasia, la presenza di necrosi, l’entità della reazione<br />
desmoplastica e dell’infiltrato infiammatorio. L’RNA totale è<br />
stato isolato utilizzando il kit di estrazione Trizol reagent (Invitrogen).<br />
I livelli di espressione dei geni STAT1, ERBB3,<br />
LCK, MMD e DUSP6 sono stati valutati mediante una analisi<br />
Real Time Pcr con specifici TAQMAN probes e primers.<br />
L’espressione dei singoli geni è stata quantificata in relazione<br />
all’espressione del gene di controllo TBP (TATA-box-binding<br />
protein). I livelli di espressione dei cinque geni analizzati<br />
sono stati utilizzati per costruire un albero decisionale a tre<br />
rami (decision tree model). Il software Avadis (Strand Genomic)<br />
è stato utilizzato per classificare i pazienti in due<br />
gruppi, a basso (L) ed alto rischio (H) di progressione di<br />
malattia sulla base dell’albero decisionale.<br />
Risultati. L’analisi dei livelli di espressione dei 5 geni studiati<br />
ci ha permesso di classificare 16 dei 27 pazienti come a<br />
basso rischio, e 11 pazienti come ad alto rischio. L’analisi del<br />
follow-up ha dimostrato che nel periodo di osservazione si<br />
sono verificati 4 decessi nel gruppo ad alto rischio e nessuno<br />
nel gruppo a basso rischio (p = 0,005). L’analisi comparativa<br />
di alcuni parametri, quali età, sesso, tipo istologico del tumore,<br />
ed intensità di infiltrato infiammatorio e reazione stromale<br />
non ha dimostrato differenze significative tra i due<br />
gruppi. Attualmente stiamo estendendo lo studio a 50 campioni<br />
di NSCLC stadio II.<br />
Conclusioni. I nostri risultati indicano che la “five-gene signature”<br />
proposta dal gruppo di Chen può costituire uno strumento<br />
efficace per identificare un gruppo di pazienti con<br />
NSCLC ad elevato rischio di progressione di malattia.<br />
Bibliografia<br />
1 Chen et al. NEJM 007;356:11-20.<br />
Espressione delle chinasi fosfo-Aurora A e<br />
Aurora B nei tumori uroteliali della vescica<br />
F. Sanguedolce, G. Pannone, S. Tortorella, M.C. Pedicillo,<br />
P. Bufo<br />
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Sezione di Anatomia<br />
Patologica, Università di Foggia, Italia<br />
Introduzione. Aurora A e B sono enzimi serina/treonina chinasici<br />
della famiglia Aurora; entrambi svolgono ruoli essenziali<br />
nella evoluzione dell’evento mitotico, attraverso la formazione<br />
del fuso, la segregazione dei cromosomi (Aurora A),<br />
la separazione dei centrosomi e la citochinesi (Aurora B).<br />
La loro iperespressione ha come effetto l’instabilità cromosomica,<br />
ed è stata messa in relazione con l’insorgenza e la<br />
progressione neoplastica.<br />
Metodi. Sono stati esaminati 60 casi di tumori uroteliali papillari<br />
e non papillari della vescica, diagnosticati in base alla<br />
classificazione ISUP/WHO 1998. La nostra casistica includeva<br />
lesioni di grado variabile da G0 (papilloma) a G3<br />
(carcinoma ad alto grado di malignità), e con livello di infiltrazione<br />
da pTa (non infiltrante) a pT2 (infiltrante la tonaca<br />
muscolare). Sono state condotte indagini immunoistochimiche<br />
utilizzando gli anticorpi anti-fosfo Aurora A<br />
(T288, rabbit polyclonal, Bethyl Labs.) e anti Aurora B<br />
(NB100-294, rabbit polyclonal, Novus Biologicals) con