Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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PATHOLOGICA 2007;99:127<br />
Strumenti di management<br />
per la gestione di un servizio di Anatomia Patologica<br />
Strumenti di management per la gestione di<br />
un Servizio di Anatomia Patologica. Il<br />
progetto S.I.A.P.E.C.<br />
G. Angeli<br />
S.C. Anatomia Patologica, Ospedale “S. Andrea”, Vercelli<br />
In considerazione dell’evoluzione istituzionale ed organizzativa<br />
delle Aziende Sanitarie, sempre più orientate ad operare<br />
in condizioni di equilibrio economico, appare evidente come<br />
gli strumenti di gestione manageriale entrino a far parte a tutti<br />
gli effetti del bagaglio culturale dell’Anatomia Patologica,<br />
sia per quanto concerne la Dirigenza Medico-Biologica che il<br />
Coordinamento Tecnico ed Amministrativo.<br />
Nell’ambito di tali strumenti un ruolo rilevante spetta alle<br />
metodiche quantitative di misurazione, intese non come procedure<br />
di controllo burocratico dell’attività, ma come utili attrezzi<br />
atti ad orientare le decisioni di chi è, in tutti i profili<br />
professionali, chiamato a dirigere e coordinare un’Unità Operativa<br />
di Anatomia Patologica.<br />
In tale ottica la S.I.A.P.E.C. ha ritenuto di attivare un progetto<br />
di valutazione su base nazionale degli standard di attività<br />
e carichi di lavoro in Anatomia Patologica, cui è sembrato<br />
necessario collegare strettamente una metodologia per quanto<br />
possibile standardizzata per la determinazione dei costi<br />
delle Unità Operative di Anatomia Patologica.<br />
La richiesta di attivazione del progetto finalizzato a standard<br />
di attività e costing è venuta in primo luogo dalla Consulta<br />
Nazionale di Firenze del 2005, ed è stata accolta dal Consiglio<br />
Nazionale, che ne ha dato mandato alla Commissione<br />
per le problematiche organizzative e gestionali, emanazione<br />
della Consulta stessa.<br />
Considerato che in letteratura internazionale vi sono relativamente<br />
pochi lavori su standard di attività e costi in Anatomia<br />
Patologica, e che nella letteratura specialistica italiana il lavoro<br />
più ampio sull’argomento è quello di Andrion et al. “Audit<br />
of histopathological activities in the laboratories of 7<br />
general hospitals. Types of resources and quantitative aspects<br />
of the workload” – <strong>Pathologica</strong> 1996;88:18-24, è sembrato<br />
opportuno procedure ad un aggiornamento dello studio,<br />
alla luce delle evoluzioni istituzionali e dei moderni sviluppi<br />
delle metodiche manageriali, rendendolo contestualmente<br />
non più autoreferenziante.<br />
A tal fine si è deciso di procedere alla richiesta di una consulenza<br />
professionale manageriale, identificandola nelle persone<br />
del prof. Andrea Francesconi e della dr. Elisabetta<br />
Trinchero della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università<br />
“Bocconi” di Milano. I consulenti sono stati affiancati da un<br />
gruppo di lavoro S.I.A.P.E.C. di 16 componenti, coordinato dal<br />
dr. Giovanni Angeli. I componenti del gruppo sono stati scelti<br />
dal Consiglio Nazionale tra colleghi noti per essersi già in passato<br />
occupati di tematiche gestionali in Anatomia Patologica.<br />
Il gruppo di lavoro ha deciso di utilizzare per le rilevazioni<br />
dei dati di attività e di costi, allo scopo di elaborare un modello<br />
di riferimento, un campione di 8 ospedali, scelti per le<br />
caratteristiche istituzionali realtà grandi e medio-piccole,<br />
sede di Policlinico Universitario, dimensione ospedaliera o di<br />
Istituto di Ricerca, e per la sede geografica, privilegiando una<br />
distribuzione per quanto possibile omogenea sul territorio<br />
nazionale.<br />
I consulenti ed il gruppo di lavoro hanno proceduto alla rilevazione<br />
dei dati ed all’elaborazione di un modello di riferimento,<br />
seguendo le due linee degli standard di attività/carichi<br />
di lavoro e della rilevazione dei costi/determinazione delle<br />
tariffe, prendendo come primo riferimento il nomenclatore<br />
S.I.A.P.E.C 2002 delle prestazioni pesate e dei raggruppamenti<br />
omogenei.<br />
La metodologia utilizzata, che permette di ricavare uno standard<br />
di riferimento per l’attività ed i costi, da cui desumere<br />
tra l’altro un organico teorico per le diverse figure professionali,<br />
viene descritta in termini analitici nei manuali operativi<br />
specifici, che sono stati approvati, come il modello nel<br />
suo insieme, dal Consiglio Nazionale di Milano dell’8-<br />
9/06/07, per essere successivamente presentati alla Consulta<br />
Nazionale di Roma del 30/6/07.<br />
È evidente che il modello, essendo stato costruito su un numero<br />
limitato, per quanto significativo, di ospedali campione,<br />
va considerato come di riferimento, anche ai fini di<br />
benchmarking.<br />
È intenzione del Consiglio Nazionale validare il modello<br />
dopo una seconda fase allargata di sperimentazione, da effettuarsi<br />
su un campione di ospedali più ampio, tale da rendere<br />
il modello stesso definitamente significativo. A tal fine verrà<br />
chiesta la collaborazione dei segretari regionali, perché<br />
fungano da facilitatori nel reclutamento di un ampio e territorialmente<br />
distribuito campione per la seconda fase della<br />
sperimentazione, indicativamente prevista tra l’autunno 2007<br />
ed il 2008.<br />
È essenziale che alla seconda fase partecipino unità operative<br />
con le più varie caratteristiche dimensionali, organizzative e<br />
di distribuzione geografica.<br />
Si ritiene che in questo modo sarà possibile ottenere un modello<br />
che possa rappresentare un attendibile strumento gestionale<br />
in Anatomia Patologica, dal punto di vista organizzativo,<br />
delle logiche di budget e di un sistema decisionale improntato<br />
su criteri di misurazione oggettiva delle prestazioni<br />
e dei costi. In una parola, che permetta di operare al miglior<br />
livello qualitativo rispettando l’equilibrio economico.