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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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248<br />

Methods. Base of the study were 156 ECs, clinical stage I,<br />

from a single tertiary academic institution, observed over the<br />

years 1991-2001, with a mean follow-up time of 74 months.<br />

All slides were reviewed for the study. ECs were classified<br />

according to WHO based on morphology and immunophenotype<br />

when required and were staged according to FIGO. Progesterone<br />

receptor, p53 and hMLH1 expression was evaluated<br />

by immuno-histochemistry in all tumors. MSI was assessed<br />

on DNA extracted from FFPE micro-dissected tissue<br />

using the two mononucleotide repeats, Bat25 and Bat26.<br />

Main pathological variables and survival were compared between<br />

groups by the chi-square test; statistical significance<br />

was for p < 0.05.<br />

Results. Thirty-one tumors (20%) were MSI+. Loss of antihMLH1<br />

staining was highly predictive of MSI+ phenotype<br />

(PPE 93%, NPV 95%, sensitivity 84%, specificity 98%).<br />

MSI+ phenotype was significantly correlated with endometrioid<br />

histotype (p < 0.01), high grade (p < 0.001), tumor<br />

necrosis (p < 0.05), expansive growth pattern (p < 0.02)<br />

and prominent lymphocyte infiltration (p < 0.001). No effect<br />

was observed for age at diagnosis, pathological stage, depth<br />

of myometrial infiltration, desmoplastic reaction, lymphovascular<br />

invasion and lymphnode metastasis, progesterone<br />

receptor and p53 expression. Mortality and recurrence rates<br />

at 5 yrs were 25,8% and 32,2% for MSI+ tumors compared<br />

to 11.2% and 19,1% for MSI-, respectively (p = non significant).<br />

Conclusions. MSI+ phenotype is specific of endometrioid<br />

histotype and identifies a subset of tumors with specific<br />

pathological features and poor prognosis. Anti-hMLH1 staining<br />

accurately predicts MSI status. Appropriate histological<br />

classification is fundamental to highlight clinic-pathological<br />

correlates in tumor genetics.<br />

Seminoma del testicolo a crescita<br />

interstiziale: presentazione di un caso e<br />

analisi dei criteri di diagnosi differenziale<br />

all’esame intra-operatorio<br />

E. Bollito * , I. Morra ** , M. Volante * , V. Marci * , F. Porpiglia<br />

** , R.M. Scarpa ** , M. Papotti *<br />

* ** S.C.D.U. Anatomia Patologica e Urologia, Ospedale<br />

“San Luigi Gonzaga” e Università di Torino, Orbassano<br />

(TO)<br />

Introduzione. Nel seminoma di tipo classico aspetti periferici<br />

di crescita intertubulare possono essere identificati e non<br />

presentano difficoltà interpretative. L’esclusiva crescita interstiziale<br />

del seminoma è invece assai rara 1 e può causare<br />

difficoltà diagnostiche insidiose particolarmente all’esame<br />

intra-operatorio (EI), anche perché si osserva usualmente in<br />

lesioni piccole (da distinguere da lesioni benigne suscettibili<br />

di chirurgia conservativa), spesso di difficile interpretazione<br />

in assenza di orientamento clinico preciso.<br />

Metodi. Riportiamo il caso di un 40enne con orchialgia da<br />

circa 2 mesi, già sottoposto in altra sede a visite ed ecografia<br />

non dirimenti. Nel corso del ricovero presso il nostro Ospedale<br />

il paziente venne nuovamente sottoposto a test diagnostici<br />

documentando reperto palpatorio dubbio, evidenza ecografica<br />

di area isoecogena sospetta, ma non diagnostica per<br />

neoplasia, marcatori sierologici in limiti. Fu eseguito intervento<br />

esplorativo con EI su un frammento ocraceo di 12 mm,<br />

consistenza aumentata e colorito indistinguibile dal parenchima<br />

testicolare normale.<br />

Risultati. All’EI si riscontrò un infiltrato cellulare interstiziale,<br />

con scarsa fibrosi tra tubuli seminiferi con spermiogenesi<br />

conservata sino a nemaspermi. Le ipotesi differenziali<br />

furono quelle di flogosi ed iperplasia di cellule di Leydig tra<br />

le lesioni benigne, e di linfoma o seminoma tra le neoplasie<br />

maligne (si favorì un giudizio di malignità all’EI). Esame<br />

istologico e profilo immunoistochimico (CD117 + /PLAP +)<br />

confermarono il sospetto di seminoma a crescita interstiziale;<br />

campi di atrofia e IGNU furono osservati nel parenchima extra-lesionale.<br />

Conclusioni. La rara eventualità della esclusiva crescita interstiziale<br />

del seminoma (in assenza di nodo o massa tumorale)<br />

deve essere considerata nella valutazione di EI di lesioni<br />

testicolari piccole, dubbie all’ecografia e con sierologia<br />

negativa. In tali forme, architettura tubulare e spermatogenesi<br />

possono essere conservate. Caratteri nucleari e valutazione<br />

comparativa con i linfociti associati agevolano la distinzione<br />

da forme infiammatorie e linfomatose. Inoltre i caratteri di<br />

aggregazione cellulare e la morfologia dei citoplasmi (più<br />

ampli e vescicolosi, meno eosinofili), dei nuclei (atipici con<br />

nucleoli evidenti) ed eventuali cariocinesi consentono la distinzione<br />

da lesioni di cellule di Leydig.<br />

Bibliografia<br />

1 Henley JD, et al. Am J Surg Pathol 2004;28:1163-8.<br />

POSTERS<br />

Carcinoma spinocellulare della cervice<br />

uterina con estesa differenziazione sebacea<br />

e trichilemmale: descrizione di un caso e<br />

revisione della letteratura<br />

C. Rizzardi, T. Perin * , M. Schneider, T. Salviato * , M. Melato,<br />

V. Canzonieri *<br />

DIA di Anatomia Patologica e Medicina Legale, Università<br />

di Trieste; * CRO Aviano, Istituto Nazionale Tumori, IRCCS<br />

La differenziazione annessiale dermica nel carcinoma spinocellulare<br />

della cervice uterina può essere caratterizzata dal riscontro<br />

istologico, nel tumore, di ghiandole sebacee, elementi<br />

trichilemmali e ghiandole eccrine. A livello dell’apparato<br />

genitale femminile, sono stati descritti casi sporadici di carcinoma<br />

sebaceo in forma pura nella vulva, nell’ovaio e nella<br />

cervice uterina. Sia nella cervice uterina normale che nei polipi<br />

cervicali possono, occasionalmente, ritrovarsi ghiandole<br />

sebacee ectopiche o metaplasiche e follicoli piliferi.<br />

Presentiamo il secondo caso noto di carcinoma spinocellulare<br />

della cervice uterina con differenziazione annessiale dermica<br />

(sebacea e trichilemmale) unitamente ad una revisione<br />

della letteratura sull’argomento, con particolare riguardo all’istogenesi,<br />

alla diagnosi differenziale immunoistochimica,<br />

e alla risposta patologica alla chemioradioterapia neoadiuvante.<br />

Si tratta di donna di 60 anni, obesa, con iniziale spotting vaginale.<br />

Una biopsia della cervice dimostrava un carcinoma<br />

spinocellulare focalmente cheratinizzante, infiltrante, con<br />

differenziazione sebacea talora microcistica. Era presente positività<br />

per CKAE1/AE3 e CK5 sia nella componente spinocellulare<br />

che sebacea. Negativi gli altri marcatori testati<br />

(CK7, recettori per gli estrogeni, recettori per il progesterone,<br />

recettori per gli androgeni, c-erb-B2).<br />

Dopo chemioradioterapia, all’intervento chirurgico di isteroannessiectomia<br />

bilaterale atipica senza linfoadenectomia,<br />

si è dimostrato un carcinoma spinocellulare con presenza di<br />

differenziazione sebacea e trichilemmale (annessiale dermi-

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