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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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120<br />

Tumori cistici e non duttali del pancreas<br />

F. Sessa, S. La Rosa, C. Capella<br />

Dipartimento di Morfologia Umana e Dipartimento di Patologia,<br />

Università dell’Insubria e Azienda Ospedaliera-Universitaria,<br />

Ospedale di Circolo di Varese<br />

I tumori cistici e non duttali del pancreas sono un gruppo<br />

eterogeneo di neoplasie, in genere benigne o a basso grado di<br />

malignità, che comprende tumori di diversa istogenesi, età di<br />

insorgenza, incidenza tra maschi e femmine e prognosi. Il<br />

miglioramento delle tecniche di diagnosi per immagine ha<br />

fatto si che queste neoplasie vengano documentate con una<br />

frequenza maggiore, da cui un loro incremento relativo.<br />

I tumori cistici includono due grandi categorie: i tumori<br />

sierosi adenoma sieroso microcistico, cistoadenocarcinoma<br />

sieroso e i tumori mucinosi. Questi ultimi a loro volta comprendono<br />

due diverse entità: i tumori papillari mucinosi intraduttali<br />

e i tumori mucinosi cistici. I tumori non duttali<br />

comprendono: i tumori endocrini, il tumore solido pseudopapillare,<br />

il carcinoma acinare e il pancreatoblastoma. Rappresentano<br />

circa il 10% di tutte le neoplasie pancreatiche.<br />

Cistoadenoma sieroso microcistico. È prevalente nelle<br />

donne 7:1 in età post-menopausale, interessa con uguale frequenza<br />

sia la regione della testa che del corpo-coda del pancreas,<br />

è generalmente unico ma può essere multifocale nella<br />

malattia di von Hippel Lindau VHL. È formato da una miriade<br />

di piccole cisti a contenuto limpido sieroso che gli conferiscono<br />

un aspetto spugnoso. Le cisti sono rivestite da un<br />

epitelio cubico, positivo al PAS e alle CK 7, 8, 18 e 19. Sono<br />

descritte varianti macrocistiche cistoadenoma sieroso<br />

oligocistico, solide o combinate con neoplasie endocrine in<br />

pazienti con sindrome di VHL. Il 50-70% di questi tumori<br />

presenta inattivazione di VHL mentre K-Ras, p53 e SMAD4<br />

non sono alterati. Le cisti pancreatiche nella malattia di VHL<br />

sono rivestite da un analogo epitelio e sono distribuite lungo<br />

tutto il pancreas.<br />

Cistoadenocarcinoma sieroso. È estremamente raro, citologicamente<br />

indistinguibile dalla forma benigna, per cui la<br />

diagnosi va posta solo in presenza di franche metastasi<br />

epatiche e dopo aver escluso la possibilità di metastasi di carcinomi<br />

a cellule chiare o più raramente ancora a lesioni cistiche<br />

dovute a neoplasie endocrine o a carcinomi acinari cistoadenocarcinoma<br />

acinare.<br />

Neoplasie cistiche mucinose NCM. Insorgono quasi esclusivamente<br />

nelle donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni,<br />

sono generalmente di notevoli dimensioni 7-10 cm, sono unio<br />

pluriloculate, localizzate nel corpo-coda del pancreas, non<br />

comunicanti con i dotti pancreatici, rivestite da epitelio che<br />

produce mucine, delimitato da uno stroma di tipo ovarico,<br />

presente sia nei setti che nella capsula del tumore. Questo<br />

stroma si osserva anche nelle NCM del fegato e del retroperitoneo<br />

e normalmente esprime i recettori per il progesterone.<br />

Si ipotizza una origine di questi tumori da residui ovarici o<br />

dallo stroma mesenchimale periduttale. L’epitelio presenta<br />

gradi crescenti di atipia: lieve, moderata, severa e i tumori<br />

variano da adenoma, a NCM con carcinoma in situ, a cistoadenocarcinoma<br />

mucinoso quando è presente una componente<br />

infiltrativa. Circa un terzo inoltre si associa ad un carcinoma<br />

infiltrante di tipo duttale-tubulare o più raramente al<br />

carcinoma indifferenziato con cellule giganti di tipo osteoclastico.<br />

K-Ras, p53 e SMAD4 sono le mutazioni più frequenti,<br />

condivise con il carcinoma duttale. In ogni modo la<br />

prognosi a 5 anni di queste due neoplasie è nettamente diversa<br />

con una sopravvivenza del 50-60% nelle NCM e del 5%<br />

PATOLOGIA PANCREATICA<br />

nei carcinomi duttali. A fronte di medesime alterazioni<br />

molecolari la diversità di aspetto macroscopico, microscopico<br />

e prognostico sembra dovuta ad un diverso timing nella<br />

sequenza mutazionale che si osserva nel carcinoma duttale:<br />

K-Ras, p53/p16, SMAD4 rispetto alla sequenza K-Ras,<br />

SMAD4, p53/p16 presente nelle NCM.<br />

Tumori papillari mucinosi intraduttali TPMI. Sono caratterizzati<br />

da una dilatazione cistica dei dotti pancreatici dovuta<br />

alla eccessiva secrezione intraluminale di mucine da parte<br />

dell’epitelio che costituisce questo tumore. Sono localizzati<br />

alla testa del pancreas. Si osservano generalmente in maschi<br />

nella 7°-8° decade di vita, con storia di dolori addominali o<br />

di pancreatiti ricorrenti. Possono insorgere nel dotto principale<br />

o nei dotti collaterali. Microscopicamente l’epitelio<br />

delle papille può essere classificato come: a intestinale, b<br />

pancreatobiliare, c gastrico o “null”. I TPMI intestinali sono<br />

generalmente MUC2 e CDX2 positivi. I TPMI pancreatobiliari<br />

sono MUC2 e CDX2 negativi ma MUC1 positivi. Le<br />

atipie citologiche lievi, moderate e severe consentono di classificare<br />

questi tumori come: adenomi, tumori borderline e<br />

carcinomi intraduttali. Una componente invasiva si osserva<br />

in circa un terzo dei casi, di tipo mucinoso o colloide frequentemente<br />

associata alle forme di TPMI intestinali e di tipo<br />

duttale-tubulare associata alle forme di TPMI pancreatobiliari.<br />

La sopravvivenza media a 5 anni è superiore al 75%. In<br />

generali i tumori che insorgono dai dotti periferici, di tipo<br />

gastrico e di piccole dimensioni sono adenomi o tumori borderline.<br />

I tumori che insorgono nel dotto principale, di tipo<br />

intestinale e di maggiori dimensioni sono carcinomi intraduttali<br />

e più frequentemente associati ad un carcinoma infiltrante.<br />

Mutazioni di K-Ras, p53/p16, SMAD4 sono eventi piuttosto<br />

rari nei TPMI. SMAD4 è generalmente espresso in<br />

tutti i TPMI. Questi tumori vanno differenziati dalle PanIN,<br />

sia di basso che alto grado, dove si osserva una diversa<br />

espressione di MUC2 e MUC1 ed inoltre si osserva una<br />

perdita di SMAD4 nelle PanIN 3. La variante oncocitica di<br />

questi tumori è rara e presenta caratteristiche peculiari che la<br />

differenziano dagli altri TPMI.<br />

Il tumore solido pseudopapillare. Si osserva quasi esclusivamente<br />

in giovani donne età media 25 anni, rapporto M/F<br />

1:20, le sue cellule esprimono il recettore del progesterone e<br />

il recettore beta degli estrogeni. Ha un basso potenziale di<br />

malignità e presenta aspetto cistico in particolare nei casi di<br />

maggiori dimensioni 9-10 cm dovuto al processo necrotico/degenerativo<br />

della componente tumorale e non ad una vera<br />

cisti rivestita da epitelio. Infatti la cisti contiene materiale<br />

necrotico, macrofagi, sangue e pseudopapille rivestite da elementi<br />

che assomigliano a cellule endocrine. K-Ras, p53/p16<br />

e SMAD4 non sono alterati mentre nel 90% dei casi si osserva<br />

un accumulo nucleare di β catenina dovuto ad una mutazione<br />

puntiforme dell’esone 3 e positività a CD10 e CD117.<br />

L’istogenesi di questo tumore non è ancora collegata ad alcuna<br />

delle cellule normalmente presenti nel pancreas. Le cellule<br />

neoplastiche esprimono vimentina, NSE, alfa 1 antitripsina,<br />

CD56, sinaptofisina, ma sono cromogranina negative.<br />

L’80% dei casi è benigno, per il restante 20% sono casi<br />

maligni, ma non ci sono chiari criteri istologici per documentare<br />

il potenziale di malignità.<br />

Neoplasie endocrine. Rappresentano circa l’1-2% dei tumori<br />

del pancreas. Generalmente sporadici possono insorgere<br />

in sindromi ereditarie come MEN1 e VHL. L’aspetto microscopico<br />

è variabile da trabecolare a psudoacinare a cordonale<br />

o a solido, è generalmente presente in diversa misura nel<br />

medesimo tumore. Lo stroma tra le cellule è estremamente

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