Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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GLI INCONTRI IMPREVISTI AL MICROSCOPIO<br />
Bibliografia<br />
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tubes of women predisposed to developing ovarian cancer. J<br />
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La biopsia della membrana sinoviale: valore<br />
diagnostico<br />
A. Parafioriti<br />
U.O. Anatomia Patologica, Istituto Ortopedico “Gaetano Pini”,<br />
Milano<br />
La membrana sinoviale è un tessuto connettivale specializzato<br />
che riveste il versante interno delle articolazioni diartrodiali<br />
e la superficie interna di guaine e tendini. In condizioni<br />
normali ha uno spessore variabile da 100 µm a pochi mm ed<br />
è costituita da due strati: intima sinoviale o lining e sottosinovia<br />
o regione subintimale. L’intima sinoviale normale è<br />
costituita da 1-3 strati di cellule dette sinoviociti, popolazione<br />
cellulare eterogenea per morfologia, immunofenotipo<br />
e funzioni.<br />
Il sinoviocita di tipo A, di derivazione monocita-macrofagico<br />
di origine midollare, costituisce il 30% del lining e presenta<br />
immunofenotipo caratterizzato da positività per CD68, CD14<br />
e recettore ad alta affinità per la frazione Fc delle immunoglobuline.<br />
Il sinoviocita di tipo B è un particolare fibroblasto<br />
con positività per CD55, specializzato nella produzione<br />
di acido ialuronico. Un terzo tipo di sinoviocita di<br />
tipo C, ha caratteristiche intermedie tra i due. La sottosinovia<br />
95<br />
è costituita da tessuto connettivale ricco in condroitin-4 e -6solfato<br />
e contiene una evidente rete vascolare e di terminazioni<br />
nervose.<br />
La membrana sinoviale viene coinvolta in diversi quadri patologici<br />
di competenza ortopedica e reumatologica e può essere<br />
il bersaglio di malattie articolari a carattere flogistico, di<br />
patologie infettive, pseudotumorali e neoplastiche. L’esame<br />
istologico della membrana sinoviale nel processo artritico<br />
rappresenta una fondamentale procedura diagnostica poiché<br />
offre informazioni utili sugli eventi patomorfologici in divenire<br />
che caratterizzano le diverse fasi delle malattie. La<br />
diffusione ed il perfezionamento delle tecniche bioptiche con<br />
artroscopi ad ago e quindi mini-invasive hanno rappresentato<br />
una tappa significativa nello studio del complesso microambiente<br />
articolare, permettendo l’esecuzione di biopsie<br />
sinoviali anche di piccole articolazioni, in fasi precoci di<br />
malattia. Esistono casi in cui l’istologia mostra alterazioni<br />
patognomoniche: granulomi con necrosi caseosa nella TBC<br />
osteoarticolare, granulomi non necrotizzanti con inclusi citoplasmatici<br />
peculiari nella sarcoidosi, accumuli di cristalli<br />
nelle artropatie da microcristalli. La biopsia della membrana<br />
sinoviale è indispensabile per le lesioni similtumorali<br />
sinovite villonodulare pigmentata, condromatosi sinoviale,<br />
per quelle neoplastiche e per le sinovite post-traumatiche o<br />
da emartri. La sinovite reumatoide è caratterizzata da lesioni<br />
elementari che possono essere variamente presenti in relazione<br />
alla durata, al grado di attività della malattia e alla<br />
sede del prelievo. La membrana sinoviale va incontro ad una<br />
serie di modificazioni inizialmente di tipo essudativo e poi<br />
proliferativo che ne determinano la caratteristica iperplasia<br />
progressiva, papillare con aspetto vegetante ed esofitico nella<br />
cavità articolare. Le lesioni si presentano con una disposizione<br />
“a salto”: nella stessa articolazione convivono aree di<br />
membrana normale ed aree con flogosi. All’inizio prevale<br />
l’aspetto essudativo e le alterazioni precoci sono a carico dell’intima:<br />
sinoviociti iperplastici, con binucleazioni o multinucleati<br />
cellule di Collins, lining ipercellulato. La sottosinovia<br />
è sede di neoangiogenesi, edema interstiziale, infiltrato flogistico.<br />
In seguito le lesioni elementari progrediscono fino al<br />
quadro tipico con diffusa iperplasia dei villi, lining pluristratificato,<br />
polarità dei sinoviociti. La sottosinovia ha attivazione<br />
“mesenchimoide” dello stroma, neoangiogenesi con<br />
aspetti di angioite, infiltrato infiammatorio marcato perivascolare<br />
o strutturato in pseudofollicoli con centro chiaro follicoli<br />
di Allison e Ghormely. La necrosi fibrinoide è presente<br />
in quantità variabile: limitata a microfocolai nel lining oppure<br />
all’intero villo. Si arriva alle fasi di danno erosivo con<br />
distruzione della cartilagine articolare e dell’osso da parte del<br />
“panno” sinoviale ricco in osteoclasti. Determinante ruolo<br />
patogenetico è stato di recente riconosciuto ai sinoviociti fibroblasto-like,<br />
in tutti i principali aspetti dell’Artrite Reumatoide:<br />
essi producono parte dei fattori di crescita che, insieme<br />
a citochine infiammatorie della cavità articolare, portano allo<br />
squilibrio tra riassorbimento e neoapposizione ossea causando<br />
un rimodellamento osseo patologico. Infatti influenzano<br />
la modulazione dell’espressione di RANKL receptor<br />
activator of nuclear factor K ligand, fattore osteoclastogenico<br />
e del suo inibitore che è l’OPG osteoprotegerina. L’istologia<br />
sinoviale permette la valutazione immunofenotipica dell’infiltrato<br />
e degli elementi proliferanti nelle sinoviti autoimmuni<br />
sinovite reumatoide, spondiloartriti. I linfociti T costituiscono<br />
il 30-50% della componente infiammatoria nella<br />
reumatoide e il subset più rappresentato è quello CD4+ rapporto<br />
CD4/CD8 variabile tra 4:1 e 14:1. Si può infine tipiz-