Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore
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260<br />
a microonde in tampone citrato a pH 6 e tampone EDTA a pH<br />
8. Le condizioni di ibridazione ed i lavaggi di stringenza sono<br />
stati eseguiti rispettando le indicazioni delle case di produzione<br />
delle sonde.<br />
Risultati. Le 40 neoplasie presentavano una espressione variabile<br />
della proteina Cerb-B2 10 delle quali score 0, 7 score<br />
1; 15 score 2; 8 score 3 (score Herceptest Dako). La valutazione<br />
con le sonde Pathvysion Vysis ed HER2DAKO, seguendo<br />
le procedure di pre-trattamento suggerite dalle case<br />
di produzione hanno dato risultati comparabili dimostrando<br />
l’assenza di amplificazione negli score 0, 1 e nell’86,7% degli<br />
score 2 (13 casi non amplificati, 2 casi amplificati) una<br />
marcata amplificazione genica con clusters negli score 3+. Il<br />
pre-trattamento nel forno a microonde in citrato pH6, pur fornendo<br />
dei risultati pressoché comparabili, produceva in alcuni<br />
casi (10 su 40) artefatti nucleari che rendevano difficoltosa<br />
la lettura. Il pre-trattamento nel forno a microonde in ED-<br />
TA pH8 forniva risultati concordi con quelli eseguiti secondo<br />
le istruzioni del produttore della sonda. Inoltre la conservazione<br />
dell’architettura del tessuto e l’assenza di artefatti nucleari<br />
facilitavano l’osservazione sia diretta che le riprese fotografiche<br />
per la conta automatica degli spot.<br />
Conclusioni. Il pre-trattamento con il calore in EDTA, da noi<br />
messo a punto, ha rappresentato un buon compromesso tra<br />
permeabilizzazione e conservazione della morfologia nucleare.<br />
Va sottolineato che il pre-trattamento a microonde ha consentito<br />
di applicare a diverse neoplasie lo stesso protocollo<br />
con risultati equiparabili a quelli ottenuti variando i tempi di<br />
digestione enzimatica.<br />
Correlazioni tra flat atypia e patologia<br />
benigna e maligna della mammella<br />
S. Battista, E. Bonanno, D. Liotti, D. Postorivo, L.G. Spagnoli<br />
Università “Tor Vergata”, Roma<br />
Introduzione. Il termine “flat atypia” si riferisce a lesioni<br />
delle unità duttale-terminolobulare in cui acini variabilmente<br />
dilatati sono rivestiti da uno o più strati di cellule epiteliali<br />
colonnari con atipia citologica di basso grado. Secondo Azzopardi<br />
era una forma DCIS (clinging carcinoma). Oggi la<br />
WHO l’ha classificata come una lesione proliferativa intraduttale,<br />
DIN1a, che comprende: alterazioni delle cellule colonnari<br />
con atipia (acini rivestiti da uno o due strati di cellule<br />
colonnari epiteliali con vacuoli citoplasmatici apicali, calcificazioni<br />
luminali o psammoma bodies); iperplasia delle<br />
cellule colonnari con atipia (acini rivestiti da più di due strati<br />
di cellule epiteliali colonnari che possono formare protrusioni<br />
o micropapille con aspetto hobnail). L’atipia è di basso<br />
grado con nuclei rotondi od ovali non regolarmente orientati<br />
perpendicolarmente alla membrana basale, con aumentato<br />
rapporto nucleo/citoplasma e nucleoli prominenti. L’obiettivo<br />
del nostro studio è di correlare tali lesioni al DCIS e al<br />
Carcinoma Duttale Infiltrante per migliorare le strategie terapeutiche<br />
di pazienti, abbiamo valutato reperti chirurgici di<br />
nodulectomia, quadrantectomia e mastectomia radicale la<br />
possibile relazione.<br />
Metodi. Abbiamo esaminato un totale di 337 casi, in reperti<br />
chirurgici di nodulectomia, quadrantectomia e mastectomia<br />
radicale, inclusi in paraffina e colorati con ematossilina-eosina,<br />
di patologia mammaria suddivisa in benigna (fibroadenoma,<br />
mastopatia fibrosocistica, iperplasia e papillomatosi intraduttale,<br />
adenosi, altre patologie) rispettivamente corri-<br />
spondente a 180 casi e maligna corrispondente a 157 casi di<br />
carcinoma duttale e lobulare infiltrante (DCI, LCI) di carcinoma<br />
duttale e lobulare in situ (DCIS, LCIS).<br />
Risultati. Dei 180 casi di patologia benigna, solo 33 erano<br />
associati alla “flat atypia” ed erano mastopatia fibrosocistica<br />
(18,3%). Tra i 157 casi di patologia maligna, 115 erano DCI,<br />
di cui 27 con “flat atypia”; 42 erano DCIS di cui 6 con “flat<br />
atypia” (21%).<br />
Conclusioni. Dal nostro studio la “flat atypia” risulta essere<br />
correlata al carcinoma in situ ed infiltrante, piuttosto che alla<br />
patologia benigna, peraltro rappresentata da una maggioranza<br />
di casi di mastopatia fibrosocistica. Questo dato risulterebbe<br />
importante nel management agobioptico delle pazienti<br />
per non incorrere nel overtrattamento e nella sottostadiazione.<br />
Bibliografia<br />
1 Schnitt SJ. Breast Cancer Res 2003;5:263-8.<br />
2 Schnitt SJ, et al. Modern Pathol 2006;19:172-9.<br />
POSTERS<br />
Amyloid beta protein precursor and vascular<br />
endothelial growth factor expression in<br />
breast carcinoma correlates with<br />
angiogenesis and prognosis<br />
L. Marasà, R. Passantino, S. Marasà<br />
U.O. Anatomia Patologica, P.O. “M. Ascoli”, Palermo, Italia<br />
Introduction. Angiogenesis is essential for tumour growth<br />
and important in tumour metastasis and prognosis. The amyloid<br />
beta protein precursor (APP), cleaved by β-secretase and<br />
γ-secretase to produce β-amyloid, is highly expressed in the<br />
endothelium of neoforming vessels suggesting that it might<br />
play a role during angiogenesis. So far APP expression has<br />
been correlated with high vascularity and malignant progression<br />
of human astrocytic tumours and, recently, oral squamous<br />
cell carcinoma. Vascular endothelial growth factor<br />
(VEGF) stimulates endothelial proliferation in vitro and angiogenesis<br />
in vivo. VEGF expression has been correlated<br />
with high vascularity in tumours, including breast carcinoma.<br />
Methods. This study investigated APP and VEGF expression<br />
in invasive lobular (n = 10) and invasive ductal breast carcinoma<br />
(n = 20). APP and VEGF expression was studied with<br />
immunohistochemistry using monoclonal antibodies on fivemicron<br />
thick sections obtained from formalin-fixed, paraffinembedded<br />
tissue blocks. The sections were also stained with<br />
antibodies against factor VIII, CD31 and CD34. APP and<br />
VEGF staining was evaluated by combining both percentage<br />
of positive tumour cells and staining intensity. Angiogenesis<br />
was moreover estimated as Microscopic Angiogenesis Grading<br />
System (MAGS) index and Microvessel Density (MVD).<br />
Results. Immunohistochemistry demonstrated that APP was<br />
detectable mainly in tumour and endothelial cells. There was<br />
more expression of VEGF in invasive ductal than in invasive<br />
lobular carcinoma. APP and VEGF expression correlated<br />
with a poor prognosis.<br />
Conclusions. This is the first study that has investigated the<br />
role of APP in angiogenesis in breast cancer suggesting a<br />
probable participation of APP and the possibility to use the<br />
inhibitors of the β- and γ-secretases such as new classes of<br />
anti-angiogenic and anti-tumoral drugs. Our preliminary results<br />
have confirmed the role of VEGF in angiogenesis in<br />
breast cancer and the different expression of VEGF in invasive<br />
ductal and lobular carcinoma suggesting that other fac-