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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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PATHOLOGICA 2007;99:172-173<br />

Non conformità delle richieste di esami<br />

citoistologici: progetto obiettivo in un<br />

sistema qualità certificato Vision 2000<br />

F. Di Nuovo, P. Uboldi, T. Donnola, M. Piovesan, C. Scotti<br />

Dipartimento di Patologia, Azienda Ospedaliera “G. Salvini”,<br />

Servizio di Anatomia e Istologia Patologica, Ospedale<br />

“S. Corona”, Garbagnate Milanese, Milano<br />

Introduzione. Il Servizio di Anatomia Patologica dell’A.O.<br />

“G. Salvini” di Garbagnate Milanese si è certificato in<br />

conformità con la norma UNI EN ISO 9001:2000 nel marzo<br />

del 2002. In accordo e nel rispetto di tale norma, il personale<br />

tecnico della nostra unità operativa ha identificato nel<br />

2005, un progetto obiettivo la cui implementazione è servita<br />

non solo per migliorare la compilazione delle richieste di esami<br />

citoistologici, da parte dei medici richiedenti le prestazioni,<br />

ma anche per aumentare la compliance tra il personale<br />

operante all’interno del servizio di anatomia patologica e gli<br />

altri operatori sanitari esterni.<br />

Metodi. Nell’ambito del monitoraggio e misurazione del<br />

processo in essere, abbiamo formalizzato un documento, modello<br />

check-list, denominato “segnalazione di non conformità”<br />

comprendente una serie di item tra cui: 1) scorretta e/o<br />

incompleta identificazione del paziente; 2) scorretta e/o incompleta<br />

identificazione del campione biologico, sia esso<br />

contenitore o vetrino; 3) mancata identificazione della sede<br />

del prelievo; 4) mancata indicazione della procedura di prelievo<br />

(biopsia incisionale, escissionale, vabra, tur, laparoscopia,<br />

ecc.); 5) mancata indicazione dei dati clinico-anamnestici<br />

rilevanti: dati di laboratorio e/o strumentali; 6) mancata indicazione<br />

del quesito diagnostico; 7) mancata indicazione del<br />

medico richiedente l’esame; 8) mancata indicazione della tipologia<br />

della prestazione sanitaria (ricovero, D.H., prestazione<br />

ambulatoriale). Mediante segnalazione alla direzione sanitaria<br />

si è provveduto a diffonderne il contenuto a tutti i responsabili<br />

delle unità sanitarie esterne, richiedendo la massima<br />

adesione al fine di assicurare uno standard comportamentale.<br />

Ogniqualvolta perviene al nostro servizio una richiesta<br />

di esame cito-istologico, questa viene valutata sulla base delle<br />

specifiche contenute nella scheda check-list e in presenza<br />

di non conformità, il personale tecnico in accordo con il patologo<br />

e il biologo, rinvia al direttore della divisione di provenienza,<br />

sia il materiale biologico che la scheda indicante le<br />

non conformità. La richiesta di prestazione viene accettata<br />

solo in assenza di non conformità.<br />

Conclusioni. La valutazione semestrale delle non conformità,<br />

per tipologia d’errore di compilazione, è stata calcolata<br />

sia sugli esami istologici che citologici cervico-vaginali ed<br />

extravaginali. I risultati ottenuti sono stati segnalati nel riesame<br />

della direzione e divulgati ai diretti interessati durante le<br />

verifiche ispettive di sorveglianza. Questo progetto, pur richiedendo<br />

un impegno attento e preciso, nonché costoso in<br />

termini di tempo del personale tecnico, ha permesso sia di<br />

migliorare la qualità del nostro iter diagnostico che di monitorare<br />

le prestazioni sanitarie con positive ricadute sul budget.<br />

Ha inoltre prodotto un significativo aumento del flusso<br />

di informazioni tra il patologo e tutti gli altri operatori, favorendo<br />

un clima di fattiva collaborazione interdisciplinare. Infine,<br />

ha contribuito a far meglio conoscere la figura del pato-<br />

Controllo di qualità A.P.<br />

logo, rivalutandone il ruolo nel processo diagnostico e terapeutico<br />

del paziente.<br />

Il Controllo di Qualità dell’attività di<br />

prevenzione del cervico-carcinoma<br />

nell’Azienda Ospedaliera Treviglio-Caravaggio<br />

D. Corti, P. Mercurio, M.G. Mazzolari, D. Simoncelli, M.<br />

Penatti, E. Pezzica<br />

Struttura Complessa di Anatomia Patologica e Citologia<br />

Diagnostica, Azienda Ospedaliera Treviglio Caravaggio,<br />

Treviglio (BG)<br />

Introduzione. Il pap test è disponibile pressoché ovunque e<br />

molti sono i programmi di screening organizzati rivolti ad<br />

una popolazione identificata ed invitata attivamente.<br />

Nell’ambito di un programma di screening organizzato Il<br />

Controllo di Qualità (CQ) di tutto il processo è attivato dagli<br />

organizzatori dello screening.<br />

Nella provincia di Bergamo, l’accordo tra la ASL e L’Az.<br />

Osp. Treviglio-Caravaggio per l’esecuzione dello screening<br />

del cervico-carcinoma prevede l’accesso diretto senza chiamata<br />

delle donne presso i consultori pubblici accreditati.<br />

A carico dell’Az. Osp. la responsabilità dell’attivazione del<br />

CQ.<br />

Metodi. Il sistema di valutazione della Q dell’attività di prevenzione<br />

del cervico-carcinoma nel territorio dell’Az. Osp.<br />

Treviglio-Caravaggio è affidato alla STR di Anatomia Patologica<br />

aziendale ed è basato sul CQ delle seguenti fasi:<br />

1. test di screening (pap test);<br />

2. approfondimento diagnostico dei casi positivi (Colposcopia);<br />

3. trattamento delle lesioni.<br />

Il sistema si basa su una stretta collaborazione tra la STR di<br />

Anatomia Patologica aziendale, 4 Ambulatori di Colposcopia<br />

decentrati e la STR di Ginecologia Aziendale.<br />

Il CQ del pap test è previsto in tutte le sue fasi ed è favorito<br />

da unico sistema di refertazione informatizzato.<br />

Il CQ dell’attività di Colposcopia comporta l’adozione di<br />

unica scheda colposcopica e di indicatori comuni di processo<br />

e esito.<br />

Il CQ del trattamento si basa sull’adozione di preciso protocollo<br />

terapeutico e di follow-up per la valutazione delle complicanze.<br />

Risultati. Sono monitorati 8 indicatori di Q per verificare il<br />

test di screening, ogni indicatore è monitorato costantemente<br />

e vengono riportati report semestrali:<br />

1. verifica T.A.T.;<br />

2. valutazione adeguatezza prelievo;<br />

3. verifica adeguatezza diagnostica mediante revisione random<br />

di almeno il 10% degli esami negativi;<br />

4. correlazione cito-istologica;<br />

5. monitoraggio della percentuale di invio alla Colposcopia;<br />

6. monitoraggio delle categorie diagnostiche;<br />

7. valutazione di evento sentinella (diagnosi di K. invasivo<br />

della cervice uterina);<br />

8. confronto fra la diagnosi citologica e istologica e la determinazione<br />

di HPV DNA con metodica Digene HPV DNA<br />

Test HC2.

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