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Pathologica 4-07.pdf - Pacini Editore

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96<br />

zare la popolazione sinoviocitaria macrofagica o fibroblastica<br />

CD68, CD55 e valutare la quota proliferante con<br />

Ki67/MIB1 e l’espressione di oncogeni coinvolti nell’apoptosi.<br />

L’espressione di questi marcatori sembra correlata a<br />

maggior aggressività di malattia.<br />

In futuro l’anatomopatologo sarà sempre più coinvolto nella<br />

ricerca di parametri morfologici molecolari che permettano<br />

di riconoscere una malattia potenzialmente erosiva in pazienti<br />

che presentano una early undifferentiated arthritis, prima<br />

che siano soddisfatti i criteri per chiamarla artrite reumatoide.<br />

Le diverse pathways fisiopatologiche che determinano<br />

la degradazione della cartilagine articolare e dell’osso risultano<br />

preferenzialmente attivate nella membrana sinoviale fin<br />

dalle fasi più precoci di malattia. Ne consegue la necessità di<br />

studiare i tessuti articolari e soprattutto la membrana<br />

sinoviale, al fine di riconoscere le complesse pathways proinfiammatorie,<br />

degradative, downregulations di fattori inibitori<br />

ecc. che determinano la progressione dell’artrite e di individuare<br />

parametri che siano predittivi sia di prognosi che di<br />

risposta alle terapie.<br />

Bibliografia<br />

Koizume, Fumitomo, Matsuno, et al. Synovitis in rheumatoid arthritis:<br />

Scoring of characteristic histopathological features. Pathology Int<br />

1999;49:298-304.<br />

Kraan MC, Haringman JI, Post WJ, et al. Immunohistological analysis of<br />

synovial tissue for differential diagnosis in early arthritis. Rheumatology<br />

1999;38:1074-80.<br />

Gravallese E, Manning C, Tsay A, Naito A, Pan C, Amento E, et al. Synovial<br />

tissue in rheumatoid arthritis is a source of osteoclast differentiation<br />

factor. Arthritis Rheum 2000;43:250-8.<br />

Bresnihan B. Are synovial biopsies of diagnostic value? Arthritis Res<br />

Ther 2003;5:271-8.<br />

Tsubaki T, Arita N, Kawakami T, et al. Characterization of histopathology<br />

and gene-expression profiles of synovitis in early rheumatoid<br />

arthritis using targeted biopsy specimens. Arthritis Res Ther<br />

2005;7:R825-36.<br />

Iperplasie mesoteliali<br />

P.G. Betta<br />

S.O.C. Anatomia Patologica, Dipartimento di Patologia Clinica,<br />

Azienda Ospedaliera Nazionale, Alessandria<br />

Processi reattivi coinvolgenti le cavità sierose rivestite da<br />

mesotelio sono comuni, si osservano in una varietà di contesti<br />

clinici e riconoscono cause diverse, quali traumi fisici,<br />

procedure chirurgiche, infarto polmonare, pneumotorace,<br />

collageno-vasculopatie, infezioni, reazioni a farmaci, cirrosi,<br />

neoplasie viscerali sottosierose. Adeguate informazioni clinico-radiologiche<br />

aiutano a non valutare erroneamente un esuberante<br />

processo reattivo del mesotelio come neoplastico.<br />

Difficoltà di interpretazione di quadri microscopici di proliferazione<br />

mesoteliale occorrono a livello di campioni citologici<br />

e istologici. Due aree significative di difficoltà diagnostica<br />

sono:<br />

– la distinzione tra iperplasia mesoteliale e mesotelioma maligno<br />

MM epitelioide ben differenziato più frequente in<br />

ambito di citopatologia dei versamenti sierosi, ma presente<br />

anche a livello di campioni bioptici;<br />

– la distinzione tra pleurite fibrosa e MM desmoplastico problema<br />

diagnostico generalmente posto da campioni bioptici,<br />

soprattutto di piccole dimensioni.<br />

Nel distinguere a scopo didattico alcuni patterns di iperplasia<br />

mesoteliale reattiva, è opportuno ricordare che questa pre-<br />

GLI INCONTRI IMPREVISTI AL MICROSCOPIO<br />

senta spesso un confuso intreccio di modificazioni citoarchitetturali<br />

coinvolgente sia il mesotelio di superficie sia il<br />

connettivo stromale submesoteliale ispessito ed infiammato.<br />

Proliferazioni mesoteliali epiteliomorfe limitate alla superficie<br />

sierosa. Iperplasia mesoteliale e iperplasia<br />

mesoteliale atipica. Ogni stimolo flogistico in una cavità<br />

sierosa tende ad associarsi a modificazioni reattive delle cellule<br />

mesoteliali di superficie. Nella forma più semplice si osserva<br />

un ingrossamento delle cellule mesoteliali che assumono<br />

una forma rotondeggiante o cubica. Il pleomorfismo<br />

è più frequente nelle proliferazioni mesoteliali reattive che<br />

nel MM epitelioide ben differenziato, dove i nuclei possono<br />

avere un aspetto ingannevolmente innocuo. I nucleoli sono<br />

spesso prominenti nelle reazioni benigne e le mitosi possono<br />

essere presenti. Nelle proliferazioni più floride le cellule superficiali<br />

formano lamine epiteliali confluenti, di solito senza<br />

assi papillari, anche se occasionalmente possono osservarsi<br />

strutture simil-ghiandolari e semplici papille. È comune la<br />

presenza di vacuoli intracitoplasmatici, di solito negativi per<br />

mucine neutre dPAS, reperto questo che esclude in diagnosi<br />

differenziale la possibilità di una metastasi di adenocarcinoma.<br />

La necrosi degli aggregati superficiali di cellule<br />

mesoteliali può verificarsi nel corso di infezioni, in particolare<br />

da micobatterio, e raramente in altre condizioni benigne.<br />

La necrosi, in assenza di flogosi acuta, induce sempre il<br />

sospetto di malignità. L’invasione stromale è il criterio diagnostico<br />

più attendibile per considerare maligna una proliferazione<br />

mesoteliale. Quando una proliferazione di superficie<br />

mostra aspetti suggestivi di malignità, ma senza chiara evidenza<br />

di invasione, è opportuno utilizzare il termine di “proliferazione<br />

mesoteliale atipica”, richiedendo ulteriori biopsie<br />

nei casi clinicamente sospetti per MM. L’iperplasia<br />

mesoteliale atipica può assumere una varietà di aspetti microscopici:<br />

da una filiera di cellule singole, cubiche e occasionalmente<br />

cilindriche, sulla superficie mesoteliale a quadri<br />

complessi papillari.<br />

Proliferazioni mesoteliali epiteliomorfe in una membrana<br />

sierosa ispessita. Pseudoinvasione entrapment. Le proliferazioni<br />

mesoteliali possono estendersi dalla superficie in una<br />

membrana sierosa ispessita per flogosi e/o fibrosi, o possono<br />

essere localizzate completamente nello spessore della membrana.<br />

Distinguere una vera invasione stromale segno inequivocabile<br />

di malignità, da un intrappolamento reattivo di<br />

cellule mesoteliali può essere talvolta estremamente difficile.<br />

Cellule mesoteliali epitelioidi localizzate immediatamente<br />

sotto la superficie sierosa sono tipiche di molte reazioni benigne,<br />

in cui le cellule mesoteliali proliferanti sono rimaste<br />

intrappolate a seguito di un processo flogistico ancora attivo<br />

o pregresso. La presenza di una flogosi acuta o cronica così<br />

come di soltanto una o alcune formazioni tubulo-acinari nella<br />

membrana sierosa o di una o più file di ghiandole o di singole<br />

cellule parallele alla superficie sierosa favoriscono un<br />

processo benigno reattivo del mesotelio. Tipicamente le proliferazioni<br />

mesoteliali benigne di tipo epitelioide non si estendono<br />

all’intero spessore della membrana sierosa né tanto<br />

meno infiltrano il connettivo adiposo e i muscoli della parete<br />

toracica.<br />

Pleurite fibrosa. Si tratta di una reazione benigna in cui le<br />

cellule mesoteliali proliferanti sono in gran parte o completamente<br />

di foggia fusata. Può verificarsi anche a livello di<br />

cavità peritoneale o pericardica. Analogamente alle proliferazioni<br />

benigne epiteliomorfe, la pleurite fibrosa è caratterizzata<br />

da una chiara “zonazione”, con la cellularità più marcata<br />

immediatamente sotto la superficie ed una progressiva

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