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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Dimenticano per il momento le loro dispute ered<strong>it</strong>arie e fanno una specie di mutua<br />

alleanza.- Obiettivo principale, trovare un loro candidato che vada bene per Maria.<br />

Anche il papato trova il modo di infilarsi in questa disputa; il regno di Sicilia è feudo<br />

della chiesa.- Non ha mai acconsent<strong>it</strong>o agli aragonesi di impossessarsene, anzi li ha<br />

scomunicati proprio per questo.-<br />

Da Barcellona arrivano ambasciatori per fare valere i loro dir<strong>it</strong>ti ered<strong>it</strong>ari,<br />

minacciando di ricorrere alle armi. -<br />

In questa matassa così imbrogliata, il più avvantaggiato a sbrogliarla è Artale; egli<br />

ha il bandolo. Infatti, Maria è sotto sua custodia, quasi prigioniera e sotto buona scorta,<br />

nel castello Ursino di Catania.-<br />

Andiamo in Val di Mazara.- Adesso che non c’è Corte nè Re, a Palermo il potere è<br />

in mano ai Chiaramonte.- C’è Manfredi (fratello bastardo) che ha ered<strong>it</strong>ato dal cugino<br />

Giovanni le contee di Chiaramonte e di Caccamo; dal cugino Matteo la contea di Modica<br />

(la più grande di Sicilia). Aggiungendo i feudi di Naro, Delia, Sutera, Mussumeli,<br />

Manfreda, Ghibellina, Favara, Muxari, Guastanella, Misilmeri; giardini e campi nel<br />

circondario di Palermo, tenute e palazzi a Girgenti, a Messina ecc. viene facile pensare<br />

che Manfredi ne ha carte da giocare in questa part<strong>it</strong>a.-<br />

Egli ab<strong>it</strong>a nel suo” palazzo dello steri” con lusso da Re e potere immenso.- I due<br />

ultimi re di Sicilia stavano alla larga da Palermo, appunto per non subire questa sua<br />

superba protervia.-<br />

Molto meno potente la famiglia dei Ventimiglia.- Al comando di essa c‘è Francesco<br />

Ventimiglia, conte di Geraci. Il padre aveva perduto nella ribellione del 1338 quasi tutto;<br />

adesso la famiglia sta rialzando la cresta..- Intanto si è ripreso le sue terre su nelle<br />

Madonie, strappandole al demanio reale; poi con la scusa di tenerle in ” rettoria “ si è<br />

accaparrato le due piazzeforti di Cefalù e Polizzi.- Per ultimo si è nominato Gran<br />

Camerario: del regno.-.<br />

Suo fratello Guido (detto il bruto) si è sistemato con altri feudi usurpati alla corona.-.<br />

Legati da vincoli d’interesse ci sono quindi la famiglia di Enrico Rosso,conte di<br />

Aidone (lo abbiamo già incontrato nello scontro dove morì annegata la regina Antonia) e<br />

Guglielmo Raimondo Moncada conte di Agosta, che pur essendo castigliano, per motivi<br />

suoi, si è inimicato Artale Alagona e adesso fa comunella con il gruppo dei latini.-<br />

llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll<br />

Pietro lV d’Aragona, sta organizzando una spedizione da spedire nell’isola, ha<br />

messo in opera ciò che andava da tempo minacciando; l’isola è proprietà aragonese, e<br />

non c’è papa che possa impedirlo.- Infatti il papato,con il nuovo pontefice Urbano Vl,<br />

appena eletto, condanna l’operato di Pietro e<br />

…”….. la Sardegna sarà tolta al re Pietro, la Sicilia è feudo della chiesa, e se Pietro<br />

vuole insistere con queste sue pretese, finisce che lo depone anche dal regno d’Aragona<br />

! “ pubblico discorso del pontefice-(*)<br />

).-.<br />

(*) processo Statella – testimonianze di Corrado Castello, di Pietro e Andrea<br />

Castello, di Giovanni Carbone

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