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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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qualche sanguinoso assalto, brucia alcune navi nemiche, e si affretta a chiedere aiuto alla<br />

madre patria. Poi la fame comincia a travagliare il campo, sono costretti ad uccidere i cavalli<br />

per sfamarsi, e un giorno ci sarà perfino una sommossa.<br />

Scelgono un certo Ibn-kadin come portavoce, che presentandosi ad Ased, gli chiede di<br />

togliere il campo e tornare in Africa. Ased minaccia di bruciare le navi, piuttosto che<br />

abbandonare questa guerra santa. Al che gli viene rinfacciato che il califfo Othman è stato<br />

ucciso per molto meno di questo.<br />

Il biografo di Ased, conclude che la rivolta viene sedata, che Ibn-Kadin è preso a<br />

nerbate, come esempio e non come vendetta o supplizio, e svest<strong>it</strong>o (come è usanza degli<br />

arabi). Alla fine si farà strage di greci, li sconfigge e li getta fuori della Sicilia.-La ver<strong>it</strong>à è<br />

diversa, perché mentre truppe fresche vengono ad aiutare Ased (gente d’Africa e avventurieri<br />

spagnoli di Creta), dall’altra parte della barricata l’Imperatore Michele, il Balbo, raccoglie<br />

soldati e induce i veneziani (col doge Giustiniano Participazio) a mandare truppe veneziane<br />

per la resistenza della Sicilia. Nel frattempo anche gli arabi di Palermo si sono messi in marcia<br />

verso Siracusa, altri appena sbarcati a Mazara si affrettano ad unirsi alle forze di Ased. I<br />

musulmani si trincerano in un lungo fossato, bucherellando il terreno all’intorno (ottimo rimedio<br />

contro la cavalleria, adoperato spesso dai Bizantini e scr<strong>it</strong>to nei loro libri di strategia).Questi<br />

dimenticano la loro strategia e caricano con impeto, ma i cavalli inciampano nelle buche e c’è<br />

un gran macello di cavalieri cristiani.<br />

La c<strong>it</strong>tà oramai resiste all’assedio da un anno circa; i c<strong>it</strong>tadini tentano un accordo, ma<br />

Ased ricusa il tutto, perché molte c<strong>it</strong>tà dell’isola annodi già deposto le armi, e Ased pensa che<br />

il tempo sia maturo anche per Siracusa, sennonché comincia una moria nell’eserc<strong>it</strong>o (forse di<br />

malaria) e la fortuna volta le spalle ai musulmani.-<br />

Muore tra l’altro anche lo stesso grande Ased-Ibn- Forat, (estate 828) che è sepolto nel<br />

campo. Grande è il cordoglio per questo illuminato, le lodi che hanno scr<strong>it</strong>to i biografi, ci fanno<br />

sapere che è stato grande per sapienza, per lettere, per la prudenza, per i mirabili fatti che ha<br />

operato, e per le famose arringhe che ha tenuto durante l’assedio.-<br />

E’ sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da Mohammed-ibn-el-Gewari, eletto dall’eserc<strong>it</strong>o stesso e non dal principe<br />

aghlab<strong>it</strong>a.-<br />

La morte di Ased, risveglia dal letargo e dalla sottomissione molte c<strong>it</strong>tà dell’isola, che<br />

hanno prima chiesto pietà e pace. Speranze di molti aiuti dall’Africa non ce ne sono, anche<br />

perché gli <strong>it</strong>aliani hanno addir<strong>it</strong>tura portato guerra in Africa, con Bonifacio Secondo duca di<br />

Lucca, che sapendo i fatti di Sicilia e forse anche indispett<strong>it</strong>o per<br />

qualche fatto di pirateria dei musulmani di Corsica, arma una flotta e sbarca prima<br />

in Corsica, e non trovando nessuno, si dirige verso Cartagine. Sbarca ad Utica, presso<br />

Kasr-tur, fà strage di musulmani, per ben cinque volte attacca e vince e finalmente se ne<br />

torna a casa. Questo fatto indirettamente aiuta i Siracusani, perché musulmani non ne<br />

arrivano, e anche l’epidemia nell’eserc<strong>it</strong>o crea un clima lugubre e pessimista. Al vedere<br />

arrivare quindi le armate veneziane e bizantine, è il caos. Tutti vogliono salire nelle navi<br />

ormeggiate nel porto della c<strong>it</strong>tà, ma i veneziani tappano l’usc<strong>it</strong>a del porto, allora i<br />

musulmani scendono a terra, bruciano le navi e si dirigono nei monti circostanti, cercando<br />

di raggiungere le rive occidentali dell’isola.<br />

Nessun cronista musulmano ci narra di quali perd<strong>it</strong>e spaventose subisce l’eserc<strong>it</strong>o,<br />

primo per l’epidemia, poi sbalzato dalle navi a terra, poi spinto sui monti, senza bagagli,<br />

senza cibo, senza cavalli.- Ibn-Khaldun ci accenna di pochi sopravissuti che ormai non<br />

cercano che la morte. -.<br />

Ad una giornata di cammino da Siracusa, sorge in cima ad un monte la c<strong>it</strong>tà di<br />

Mineo, costru<strong>it</strong>a da Ducezio, re dei Siculi, cinque secoli prima dell’età volgare, quando<br />

questo condottiero combatté contro le prime colonie greche.

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