STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

Il telegrafo,nuovissima invenzione, trasmette le notizie a Napoli e al mondo
intero.- Dice che il Gen. Salzano ringrazia la popolazione per avere tenuto un
contegno tranquillo di fronte a questi pochi facinorosi.-
Non è la verità. -La sera ricomincia la guerriglia; la sommossa si estende anche
fuori città; bande di contadini armati si muovono verso Palermo; Nei pressi del
villaggio di San Lorenzo, c’è uno scontro armato con decine di morti.- Da Carini e da
Bellolampo scendono bande di armati con in testa Carmelo Disca e Francesco
Ferrante.- A Boccadifalco altro scontro.- A Bagheria c’è di stazza un reggimento di
soldati; sono costretti a barricarsi per l’ardire di un pugno di contadini, comandati da
Luigi Puglisi.- Casteldaccia manda rinforzi. -.
La polizia ha una soffiata; irrompe nel palazzo del duca di Monteleone ed arresta
il principe Antonio Pignatelli il barone Riso, il principe di Giardinelli il cavaliere San
Giovanni,coinvolti nella rivolta.- C‘è anche il duca dell’Arenella, figlio del principe di
Niscemi, non lo arrestano ma egli preferisce dividere le sorti dei suoi amici e si fa
arrestare.- Sono condotti nel carcere di Castellammare e lì trovano il duca di Cesarò e
suo figlio, il barone Cammarata Scorazzo, padre Ottavio Lanza dè principi di Trabia, il
duca della Verdura; tutti arrestati per il solo sospetto o di avere detto parole
sbagliate.-
La guerriglia si allarga nell’entroterra.,non si conosce il numero dei morti, ma si
sa che in questi giorni l’ospedale militare di Palermo ospita settecento feriti.-
La villa del principe di Cassero è data alle fiamme: (è il presidente dei ministri a
Napoli).-
L’avvocato Antonino Ferro organizza un comitato per tentare operazioni
coordinate tra i vari gruppi.-
Piana dei Greci spedisce un gruppo armato di ottanta persone condotti da
Pietro Piediscalzi e Luigi Zalapì
Corleone elegge il marchese Ferdinando Furmatari e Niccolò Jannazzo, il
gruppo si unisce a Misilmeli e a quelli di Piana e marcia verso Termini; lungo la
strada, il gruppo incamera gente di tutti i contadi; a piedi, a cavallo, armati alla meno
peggio, stanno andando al piano lungo costa dove i soldati si sono trincerati.-
Finalmente arrivano notizie dal continente; Rosolino Pilo e Giovanni Corrao sono
appena sbarcati clandestini.- Vanno ovunque c’è un focolare, a rinsaldare gli animi.-
L’ Italia è con noi: ancora un poco di pazienza e tutto andrà per il meglio.-
A Napoli c’è il nostro principe di Cassero(capo del governo), che non sa che
fare.- Le notizie che giungono dalla Sicilia sono tranquillizzanti, ma è già passato un
mese dall’inizio della rivolta e non si vede miglioramento.- L’esercito chiede altri
soldati, e questo non è un buon segno.- Ma che vogliono questi siciliani,chiede il
Re;nemmeno lui sa dare una risposta.- Nel passato le richieste erano chiare e
nette,vogliono la costituzione, va bene.- Vogliono il parlamento, va bene.- Vogliono
l’indipendenza, si può capire.- Ma adesso vogliono l’unione con l’Italia e i Savoia come
regnanti.- Impossibile!! Non c’è via d’uscita per i borboni, soffocare la rivolta siciliana
o perdere il regno.- Molti intellettuali napoletani, antiborbonici, lo stanno vaticinando da
tempo.- Nel loro intimo applaudono alla rivolta e sperano che passi lo stretto.-
§§§§§§§§§§§§
Il giorno 11 maggio, poco dopo mezzogiorno due piroscafi danno fondo nella
baia di Marsala.- cominciano le operazioni di sbarco; la gente osserva sbigottita, e