STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

La tassa più odiosa è quella sul macinato; si calcola che su 1.500'000 di scudi, tale
è il totale dei proventi dell’isola, un milione provenga dal dazio sul macinato: il resto da
altre entrate (tipo le esportazioni). Questa è la causa principale per la disoccupazione e il
vagabondaggio, e spiega gli scarsi profitti dell'agricoltura.
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Siamo nell’anno 1730.-
Verso la fine dell’anno (a Siviglia) Spagna, Francia, Inghilterra, e dopo anche
Olanda i rappresentanti di questi quattro paesi si siedono al tavolo, rimescolano le carte e
iniziano un altro gioco da cui esce:
Toscana, Ducati di Parma e Piacenza vanno all’infante Don Carlo di Spagna figlio di
Elisabetta e Filippo.
Livorno, Porto Ferraro, e i due ducati su menzionati non saranno più controllati dagli
Svizzeri(sono soldati mercenari circa sei mila)come stabilito in precedenza: saranno
sostituiti da seimila spagnoli. Ovvio che Carlo d’Austria ci vede nero. Avere gli spagnoli
dentro casa gli fa venire la scabbia. -Intanto meglio prevenire.- Manda il solito Conte di
Mercy con un esercito di trentamila uomini che rafforzano i suoi presidi di Milano, Massa e
della Ludigiana. Per i due vicereami di Napoli e Sicilia non ha che da sperare in meglio,
non ha una flotta che possa competere con gli inglesi. olandesi,ne tanto meno soldati per
armare i litorali in vista di eventuali assalti via mare. -Si limita a mettere in guardia i due
vicerè.-.
Il Conte di Sastago, vicerè di Sicilia si dà subito da fare; visita le fortificazioni
dell’isola, fa rifornimento di tutto il necessario in vista di assedio. Per il poco che può
aiutare, il Re manda il generale Vallis con altre truppe, altre man mano arrivano.- C’è un
piccolo problema: non ci sono soldi per pagare le truppe; devono uscire dall’erario dello
stato.- La cura è drastica come non mai era successo nell’isola. Perfino la chiesa viene
tassata; Ogni persona di qualsiasi ceto sociale sia deve pagare una quota,le gabelle sono
portate a prezzi inverosimili, tutte le franchigie sono abolite; il baronato viene invitato ad
armarsi per difendere la loro patria. – mai accaduto prima a memoria storica.- Con questo
drenaggio si può senza dubbio affermare che l’economia dell’isola tocca il fondo, non è
carestia questa, questa è fame, miseria totale.—
Sono soldi sciupati, la guerra non viene in Sicilia. Si ferma a Parma, il cui duca
muore e Carlo d’Austria riconosce questo ducato a Carlo di Spagna.-.
Ci sarà una blanda protesta del papato che avanza delle pretese, perché il
Pontefice Alessandro Vl nel tempo che fu, dicono, li aveva distratti, e quindi era giusto che
tornassero alla santa Sede.- Nessuno da loro retta.-
Finalmente scoppia la pace Si direbbe, ma non è così. Adesso c’è la Spagna, la
Savoja e la Francia contro l’Austria (problemi di successione nel regno di Polonia).- Una
flotta spagnola si presenta a Napoli,occupa le isole d’Ischia e Procida.- Il vicerè di Napoli
chiede soccorso al suo collega di Sicilia che gli manda qualche aiuto, troppo poco per
quel che serve.-
Arriva la notizia che Napoli è in mano spagnola, Il comando austriaco, compreso il
vicerè confluisce a Siracusa.- La flotta d’invasione arriva a Palermo, e si ormeggia davanti
al porto.ad un tiro di cannone.- Il popolo è tutto affacciato al mare ad ammirare le
evoluzioni di questi vascelli.- Non c’è timore,solo eccitazione per l’evento.- Questa che si
sta svolgendo è una farsa, non c’è da temere nulla.- Il castello sparerà alcuni colpi a
vuoto, tanto per mostrare un poco di resistenza e quindi sventolio di bandiere,scambio di
ambasciatori, sfilate, pompa magna e via per le strade tutti contenti. Adesso siamo
ritornati tutti spagnoli (dopo quattordici anni di Austria).-