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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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28\6\1245, con la maggior parte dei prelati provenienti dalla Francia e dalla Spagna, pochi<br />

gli inglesi. Argomento principale, la posizione di Federico, difeso dal giudice Taddeo di<br />

Suessa.<br />

Il 17 luglio egli viene scomunicato e deposto dalla carica di imperatore; è r<strong>it</strong>enuto<br />

colpevole di eresia, di essere venuto meno al giuramento di vassallaggio al papa e di aver<br />

tenuto prigionieri i prelati che si stavano recando a Roma per il concilio band<strong>it</strong>o da<br />

Gregorio IX-<br />

I sudd<strong>it</strong>i dell’impero sono prosciolti dal giuramento di fedeltà e il collegio elettorale<br />

germanico riceve l’ordine di procedere a nuove elezioni.<br />

La deposizione di Federico fà enorme impressione sull’Europa del tempo e la<br />

cancelleria dell’ex imperatore è quanto mai attiva nel diffondere ed<strong>it</strong>ti ed appelli a tutta la<br />

cristian<strong>it</strong>à perché insorga contro Innocenzo IV° considerandolo l’anticristo.<br />

In Germania c’è guerra tra il figlio di Federico, Corrado e il nuovo eletto imperatore<br />

Enrico Raspe; in Sicilia è caos, con sommosse e congiure; l’imperatore vaga nell’Italia<br />

Settentrionale dove può contare su Ezzelino da Romano e su suo figlio Enzo, ma la sua<br />

v<strong>it</strong>a è in continuo pericolo tra i comuni in continuo fermento.<br />

Riesce a mettere sotto assedio Parma, ma gli assediati il 18\2\1248 con una<br />

improvvisa sort<strong>it</strong>a distruggono l’enorme tendopoli di V<strong>it</strong>toria che l’imperatore aveva eretto<br />

nei pressi della c<strong>it</strong>tà. Federico si salva a stento rifugiandosi a Cremona.<br />

Nel maggio dello stesso anno il figlio Enzo è catturato dai bolognesi .Federico si<br />

r<strong>it</strong>ira nel sud, diffidente verso tutti, solo e malinconico; muore a Fiorentino in Puglia.<br />

Il papa gioisce grandemente della sua morte; con lettere ai sovrani d’Europa,<br />

rimaste famose per il tono sprezzante nei confronti del defunto, e poco dign<strong>it</strong>ose in ver<strong>it</strong>à<br />

per il vicario di Cristo-<br />

Innocenzo IV lascia Lione dopo la Pasqua del 1251 e ai primi di novembre è a<br />

Perugia dove si trattiene un anno e mezzo.<br />

Ora lo attende lo scontro con gli eredi di Federico: in Germania Corrado IV e in<br />

Puglia Manfredi, il figlio nato da una relazione dell’imperatore con la contessa Bianca<br />

Lancia, che funge da luogotenente del fratellastro in Italia.<br />

Il papa è intenzionato ad incorporare nello Stato della Chiesa il regno di Sicilia,<br />

deciso a stroncare qualsiasi rivendicazione sveva; così quando Corrado (ott. 1251)<br />

scende dalla Germania fino in Sicilia, ricevendo dalle mani di Manfredi il governo del<br />

regno dell’Italia meridionale, senza peraltro incontrare resistenza nel fratellastro, al quale<br />

concede soltanto il principato di Taranto, il papa oppone un netto rifiuto agli ambasciatori<br />

di Corrado che chiedono il riconoscimento di costui a Re di Sicilia e Imperatore.<br />

E’ allora che Innocenzo, comprendendo di non poter contrastare da solo, con i<br />

propri mezzi mil<strong>it</strong>ari e finanziari, la potenza sveva, pensa di affidare la conquista del regno<br />

di Sicilia, ad un principe straniero; svan<strong>it</strong>e in un primo tempo le trattative con Carlo<br />

D’Angiò (fratello del Re di Francia Luigi IX°), il cardinale Ottobono Fieschi, (suo nipote e<br />

futuro papa col nome di Adriano V°), riesce a concludere nel 1253 un accordo preciso con<br />

Enrico III° d’Inghilterra per l’invest<strong>it</strong>ura della corona siciliana al figlio di nove anni, il<br />

principe Edmondo.<br />

Scomunicato nell’aprile 1254 Corrado IV, accusato di commettere soprusi contro la<br />

chiesa, Innocenzo conferisce ufficialmente l’invest<strong>it</strong>ura del feudo di Sicilia al principe<br />

inglese il 14\5\1254. Ma undici giorni dopo Corrado IV, all’età di 26 anni, muore<br />

improvvisamente. L’accordo viene per il momento accantonato perché Corrado ha affidato<br />

il figlioletto di due anni, Corradino alla custodia della chiesa, incaricandone indirettamente<br />

della tutela il papa, quale presupposto ad un futuro riconoscimento come Re di Sicilia.<br />

Innocenzo IV° deve vedere la reazione di Manfredi e per questo si reca ad Anagni,<br />

ai confini dello Stato della Chiesa, dove riceve una delegazione guidata da Manfredi<br />

stesso, che richiede ufficialmente il riconoscimento di Corradino. Il papa promette che<br />

avrebbe preso in considerazione gli eventuali dir<strong>it</strong>ti del piccolo svevo quando questi<br />

avrebbe raggiunto la maggior età, per ora esige la immediata consegna del Regno.<br />

Manfredi si sottomette alla volontà del papa, probabilmente per prendere tempo e

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