STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

ULTIMI ANNI DELLA TIRANNIA SPAGNOLA
1678 -1713
Il nuovo vicerè generale Gonzaga, proibisce il saccheggio della città di Messina e
questo gli fa merito ed onore. La guerra ha dissanguato tutti, in particolare le città reali
dove il reddito per tre anni è stato zero.
Il suo esercito è ridotto a brandelli; i suoi soldati sono senza paga da anni e
considerano Messina come città conquistata e causa d’infinite lotte e sofferenze.- Col
permesso del saccheggio negato hanno a che dire di questo vicerè.
Tanto è la protesta che Gonzaga è sostituito nel 1679 dal conte Santisteban che per
prima cosa abbatte il palazzo del governo; fa arare il terreno e lo sparge di sale. La
campana della città che aveva chiamato a raccolta i cittadini, viene fusa e lo scultore
Serpotta ne fa una statua del Re di Spagna che calpesta l’idra della ribellione.-
Sacchi di documenti sono portati via; la lettera dalla Madonna non è trovata, un
pezzo importante della storia di Messina, con le fraudolenze, le verità ed un glorioso
passato, è così cancellato per sempre.
Lo strategoto e il senato sono cariche abolite, il titolo “ illustrissimo” viene cancellato;
ai consiglieri della città viene tolto il berretto e la toga, non possono portare l’ombrello
ufficiale, ne essere preceduti dai trombettieri. Un terzo del consiglio deve essere
spagnolo, i nobili solo una minoranza.
L’università viene abolita e si spende una fortuna per costruire una fortificazione che
domina ancora la città.
La zecca viene trasferita a Palermo, è proibito portare armi da fuoco, le proprietà dei
ribelli sono vendute, compresi i feudi, le giurisdizioni e perfino interi villaggi.-
Una cosa buona viene attribuita a questo vicerè: ordina di disegnare nelle carte
geografiche della galleria di Palazzo Reale le due isole di Sicilia e Malta, che prima non
comparivano.-
I cittadini di Palermo, lieti di approfittare delle difficoltà della città rivale per
antonomasia, si aiutano l’un l’altro per manipolare la vendita all’asta, tanto che il consiglio
di stato interviene, accusando frodi allo stato e al Re.-
Messina perde tutte le preferenze accordategli nel corso dei secoli, e in 10 anni
diminuisce di più della metà i suoi cittadini.
Siracusa tenterà di appropriarsi di quei privilegi, ma senza ottenere niente. Alla fine
del secolo 17° Messina ha solo 33 mila abitanti e vanno a diminuire fino al 1720.
La guerra e la rivoluzione hanno scosso l’isola e non solo sotto l’aspetto economico;
i vincoli di buon vicinato tra città, paesi, villaggi, si sono sciolti, l’anarchia è ovunque.-.
Nel 1687 il vicerè duca di Uceda troverà al suo arrivo che la violenza la fa da
padrone, la delinquenza è tessuto della società.” Dicevano di essere uomini d’onore,
commenta e si vantavano di non mantenere la parola.”
Riceve ordini da Madrid di perseguire perfino i Cavalieri di Malta se questi creano
elementi di disordine nell’isola.
La vita andrà avanti senza troppi cambiamenti politici con eventi naturali catastrofici
per l’isola, come il terremoto del 1693 che distrugge metà dell’isola (lato orientale). Noto,