STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

Possiamo dire che dei vecchi leoni resta solo il Guglielmo Peralta conte di
Caltabellotta.- La chiesa di Roma non smette di ricordare a tutte le famiglie dell’isola che
non devono minimizzare il pericolo aragonese.- E’ evidente che il servizio segreto del
papa in Aragona funziona egregiamente; i messaggi dalla Spagna ,anche se captati,
suonano chiarissimi.- Maria è stata data in moglie al principe Martino, nipote del Re.- Gli
aragonesi si stanno preparando ad invadere l’isola.- C’è una quinta colonna nell’isola che
rema a favore di Martino.- C’è una parte dell’aristocrazia che ha contatti con gli Angiò di
Napoli.-
Tutti questi sussurri fatti nei confessionali scuotono un poco l’apatia; qualcuno
accenna ad una sorte di coop gestita dal Vaticano.- Bonifacio lX ha deputato suo nunzio
Niccolò Sommaria da Lodi, dottore in legge.- Questi deve cercare di suggellare accordi di
mutuo soccorso, una specie di lega che coinvolga anche gli arcivescovi.- Porta con se
una bolla papale che tra le altre cose dichiara decaduta Maria dal pretendere il trono di
Sicilia perché ha sposato un suo consanguineo,(senza il consenso della chiesa) e perché
(la famiglia di) questo suo sposo è stato dichiarato dalla chiesa “scismatico”.-(questo
scisma viene da molto lontano,dall’obbligo di vassallaggio di Federico lll e da Giovanna
regina di Napoli che aveva favorito l’antipapa: si era creato così un pasticcio tanto
complicato, che pochi addetti ai lavori ci capivano qualcosa.- La Corte aragonese ci rideva
sopra a queste accuse, ma per il papato era una cosa seria).-
Altre stupide richieste del papa faranno poi abortire il tutto.-.
La nobiltà in apparenza ratifica accordi a tutto spiano per difendersi da questi
invasori, ma la verità è che i giochi sono già fatti.
Il giovane conte di Modica prende l’iniziativa di convocare un parlamento
eccezionale.- Si deve agire subito con un’azione comune; le notizie da Barcellona sono
pessime; da un momento all’altro si teme l’invasione.-
Si sceglie una chiesina sperduta nel territorio di Castronuovo (casa
Chiaramonte)vicino al fiume Platani.-.
Il fior fiore della nobiltà si incammina, mai vista una cosa simile.- A frotte, dai posti
più lontani,scudieri, famigli, cavalli convergono a questa riunione. Ci sono i quattro vicari, il
conte Enrico Ventimiglia, Guglielmo Ventimiglia signore di Ciminna, Bartolomeo e
Federico d’Aragona ,Guglielmo Rosso, Blasco Alagona barone di Monforte.- Tutti armati e
timorosi, si guardano con sospetto quando si incontrano da lontano, si preparano le armi e
uno scudiero va avanti a chiedere chi essi siano, se sono amici o se vengono da nemici.-
Nei guadi dei fiumi (con delle chiatte, i ponti non esistono) il principe con la sua coorte
passa per primo, poi il duca, poi il conte, e giù fino al più meschino dei baroni.- La
feudalità ha regole rigide che vanno rispettate;uno sgarro e c’è la morte; si muore per
niente, basta uno sguardo storto al momento sbagliato.-
Al tavolo delle trattative, dopo i soliti convenevoli, si decide di non fare niente.-
Parole se ne dicono tante, (bisogna saper pesare i gesti e i doppi sensi) ma è quello che
non si dice che conta.- Alla fine del congresso, tutti sono consapevoli, e non è solo
sospetto, che niente si farà.-
……come dire, ognuno per se…..-
Sotto il tavolo i Chiaramonte e gli Alagona hanno preso accordi segreti con il futuro
Re Martino.- Il baronato di Messina preferisce fare accordi con Ladislao re di Napoli.- Altri
hanno fatto accordi con ambedue.- Addirittura il papa, riceve ambasciatori siciliani che
chiedono il suo intervento, e li accontenta tutti, dice si a tutti, di qualunque fazione essi
siano.-
Blasco Alagona, il nuovo conte di Mistretta, succeduto ad Artale si è accordato (direi
venduto) con Barcellona per un assegno annuo di tremila fiorini sulle entrate del demanio
appena i reali si sarebbero installati
Altri accordi fatti e di cui ci restano i diplomi sottoscritti dalle due parti, sono redatti
con questi termini semplificati;