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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Orazio Nelson, quindi il breve interregno 1801-1806, una seconda fuga in Sicilia e la<br />

figura di Napoleone, che a Napoli aveva insediato prima il fratello Giuseppe e poi il<br />

cognato Murat,<br />

Sulla felic<strong>it</strong>à della famiglia reale a Palermo pesa l’incomprensione dei baroni<br />

siciliani, così remoti, umorali, nonché lunatici; il tramutarsi dei plenipotenziari br<strong>it</strong>annici da<br />

amici in sprezzanti colonialisti, l’invecchiare della classe pol<strong>it</strong>ica che aveva accompagnato<br />

il re detronizzato. Questa è l’opinione della regina la , l’intrepida<br />

oppiomane, esausta Maria Carolina d’Asburgo. Lei aveva invidiato e poi maledetto<br />

Bonaparte, il < nano còrso > così lo chiama, quindi ha incoraggiato e foraggiato la<br />

spedizione del cardinale Ruffo nella rabbiosa riconquista di Napoli, e ora, nell’esilio così<br />

lungo, interminabile, nella seconda sconf<strong>it</strong>ta, deve tenere testa alle prepotenze dei<br />

br<strong>it</strong>annici, che con Lord Bentinck, il nuovo despota, interpretano il nuovo corso<br />

dell’espansionismo inglese nel med<strong>it</strong>erraneo.<br />

Il mar<strong>it</strong>o è assente, e il suo primogen<strong>it</strong>o, Francesco il <br />

preferisce le mandrie di mucche di Boccadifalco ai problemi della dinastia. (ha 22 anni).<br />

Dall’unione tra Francesco e la principessa Maria Isabella di Spagna nasce Ferdinando<br />

Carlo (e altri 18 nomi): terzogen<strong>it</strong>o dopo le principessine Luisa Carlotta e Maria Cristina.<br />

Dopo appena un’ora dalla nasc<strong>it</strong>a, per ev<strong>it</strong>are le sorprese di madama morte, che in<br />

quel tempo spedisce al limbo folle di innocenti non battezzati, Ferdinando è condotto in<br />

pompa magna nella cappella Palatina, e battezzato dal cardinale di Palermo Don Alfonso<br />

Airoldi. Il vecchio re Ferdinando, un consiglio buono, lo da al figlio gli dice >. (<br />

si riferisce alla tragedia delle granduchesse Asburgo per<strong>it</strong>e col vaiolo).<br />

Appena sal<strong>it</strong>o al trono, licenzia il marchese Ugo delle Favare, luogotenente in<br />

Sicilia, che tra l’altro aveva complottato per una reggenza della regina madre, e al suo<br />

posto nomina il fratello Leopoldo, conte di Siracusa. Prende in mano la spinosa questione<br />

del taglio delle spese di bilancio, e dunque comincia col taglio degli stipendi ai funzionari,<br />

con la riduzione delle rend<strong>it</strong>e concesse troppo generosamente ai nobili di corte. Don<br />

Antonio Capece Minutolo, principe di Canosa (sempre quello, che era stato prima messo<br />

da parte, quindi reinser<strong>it</strong>o negli organici di palazzo) si vede ridurre da 8000 a 3500 ducati<br />

l’anno il suo stipendio. Né tantomeno il re si commuove più di tanto, né si turba<br />

nell’applicare tagli dovunque; tranne che per l’eserc<strong>it</strong>o, dove profonde soldi, impegno e<br />

volontà per farne uno strumento funzionante nella difesa del regno e della casata.<br />

Invia ufficiali in Francia per apprendere le più moderne realizzazioni<br />

; inoltre fa costruire e adottare < obici cannoni> invece degli ,<br />

nuovi tipi di sciabole da cavalleria. Ist<strong>it</strong>uisce nuove armerie, come quella di Castelbuono,<br />

capace di 180.000 armi. Il ministro br<strong>it</strong>annico Temple in un suo giudizio, sostiene che <<br />

Ferdinando continua a mantenere con enormi spese un grande eserc<strong>it</strong>o inutile>.<br />

Sì, ha un difetto, Ferdinando: non si fida dei rapporti che gli presentano i suoi<br />

collaboratori; va a tastare di persona il polso ai sudd<strong>it</strong>i delle campagne e delle terre<br />

lontane del suo vasto reame. Vis<strong>it</strong>a la Puglia, si ferma a Bari e quindi si imbarca per<br />

vis<strong>it</strong>are la Sicilia.<br />

Vuole vis<strong>it</strong>are la tenuta di Serradifalco, luogo della sua infanzia. Fa il periplo<br />

dell’isola, fermandosi a Siracusa, Messina, Catania, Trapani, sempre osannato e<br />

tripudiato dalla folla.<br />

L’isola gli fa un regalo meraviglioso: dalle profond<strong>it</strong>à del mare tra Sciacca e<br />

Pantelleria viene fuori uno scoglio fumante, cui viene dato il nome di Ner<strong>it</strong>a, ma che in suo<br />

onore invece è chiamato Isola Ferdinandea. ( Sub<strong>it</strong>o dopo si inabissa, e da allora in poi<br />

verrà chiamerà L’isola che non c’è .) Ferdinando non la vide, se la fa descrivere e<br />

profetizza la previsione non avrà fortuna.

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