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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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il clero, la corte. Approf<strong>it</strong>tando della morte di Saliceti, mette un suo uomo al suo posto,<br />

Maghella, che essendo Genovese è c<strong>it</strong>tadino francese. Per il suo gioco di sganciarsi dalla<br />

tutela francese, Murat ha scelto l’uomo giusto, doppio giochista professionale.<br />

Altri personaggi sono, il marchese del Gallo, ministro degli esteri; Zurlo, ministro<br />

degli interni; Ricciardi, ministro di giustizia; mil<strong>it</strong>ari e funzionari come Carascosa, Colletta,<br />

Cuoco, Borrelli, tutti o quasi affiliati alla massoneria, di cui Murat si vanta di essere alto<br />

patrono.-<br />

Napoli diventa un covo di spie come non mai; tutti spiano tutti; agenti borbonici,<br />

agenti inglesi, agenti austriaci, russi, del regno <strong>it</strong>alico, della regina Maria Carolina, di<br />

Napoleone.-<br />

I rapporti con Parigi si fanno tempestosi, e quando Murat va a presenziare alle<br />

nozze di Napoleone con l’austriaca Maria Luigia, c’è una velata minaccia di far volare la<br />

testa di Gioacchino. C’è una sorta di riconciliazione e anche un segno di benevolenza<br />

quando Napoleone lo autorizza ad una spedizione in Sicilia per annettere l’isola al reame.-<br />

.<br />

Tornato a Napoli, comincia ad organizzare la spedizione dando il comando al<br />

generale Grenier, che di quattro divisioni riesce a traghettarne solo una e attaccato dagli<br />

inglesi deve fare marcia indietro e riattraversare lo stretto. Napoleone lo accusa<br />

d’incompetenza e parole grosse volano tra loro; Gioacchino si convinse che Grenier si sia<br />

r<strong>it</strong>irato per ordine segreto dell’imperatore, e può essere vero!<br />

Allo scopo di rinforzare la sua posizione, in vista anche ad un futuro confronto con i<br />

Borboni di Sicilia, si è dedicato allo sviluppo dell’eserc<strong>it</strong>o; ai 20.000 che gli ha lasciato<br />

Giuseppe, ha portato l’organico a 40.000 e si avvia a portarlo a 60.000.- Napoleone<br />

ovviamente si allarma e scrive “ il defic<strong>it</strong> del vostro bilancio è dovuto al mantenimento<br />

di una milizia sproporzionata al vostro bisogno”.<br />

Nel marzo 1811 Murat è a Parigi per partecipare ai festeggiamenti per la nasc<strong>it</strong>a<br />

dell’erede, poche divergenze, anzi Napoleone chiede a Carolina e a Gioacchino di tenere<br />

a battesimo il Re di Roma. Forse l’imperatore si riserva ad altri tempi il dir<strong>it</strong>to di<br />

intervenire e sistemare il ribelle, nel frattempo gli viene comodo averlo al suo fianco nei<br />

piani che si vanno maturando.-.<br />

Murat al suo r<strong>it</strong>orno a Napoli, fa faville di gioia; è convinto che ormai il suo destino è<br />

sì legato a Napoleone, ma soprattutto al popolo napoletano; è questo a trarlo in inganno,<br />

egli scambia per devozione gli applausi che riceve quando si incontra col popolo; il suo<br />

atteggiamento da ”guappo” fa effetto agli occhi del popolo, non capisce che si tratta di<br />

entusiasmo esteriore, che si sviluppa soltanto in sua presenza e soltanto per la sua<br />

prestanza fisica e spavalderia. Gli manca l’appoggio della parte giacobina repubblicana,<br />

della parte democratica e specialmente di quella società segreta dove è cominciato a<br />

raggrupparsi il nucleo originario dell’<strong>it</strong>alian<strong>it</strong>à.-<br />

Nel frattempo in Sicilia il potere è in mano a Bentinck, odiatissimo dalla regina, al<br />

punto che un giorno questi minaccia il Re che se non allontana Carolina da Palermo,<br />

avrebbe deportato al completo la famiglia reale a Malta.<br />

Carolina viene relegata in una villa vicino a Girgenti. Di lì a poco Francesco, principe<br />

vicario, è vicino alla morte per intossicazione da alimenti e la voce del popolo accusa la<br />

madre di avvelenamento e anche lui se ne convince.-<br />

Alla fine dell’anno si decide che Carolina debba andare a Vienna; parte a fine<br />

maggio (via nave fino ad Istanbul, quindi in carrozza fina a Vienna) impiegherà otto mesi<br />

per arrivare a Vienna, dove saranno inventate tutte le scuse per non farla arrivare.-.<br />

Quando vi giunge, il principe di Metternick, primo ministro, la confina a sei miglia da<br />

Vienna, col divieto di muoversi.<br />

Non la scacceranno da Vienna ! ella vi morirà.-<br />

Napoleone attraversa tutto l’arco della sua tormentata storia, con la campagna di<br />

Russia (24 giugno 1812) la fuga dall’isola d’Elba (26 febbraio 1815) e con Waterloo (18<br />

giugno 1815) è la fine della grandeur francese.

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