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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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diverse, che col loro peso rischiano di sovvertire le ab<strong>it</strong>udini, i costumi, la struttura del<br />

piccolo stato. Abbiamo visto con quanto accanimento il Piemonte impone la sua legge a<br />

tutta l'Italia. Ma se nelle altre regioni il tutto andrà liscio, così non è per il meridione, il<br />

risultato è una serie di dimostrazioni, ag<strong>it</strong>azioni, malcontenti, per non parlare del<br />

band<strong>it</strong>ismo che funesterà per anni il vecchio Regno delle Due Sicilie.<br />

A Torino Crispi si trova a dover difendere il Sud da tutta una serie di preconcetti tipo<br />

che il sud non vuole pagare le tasse, che non vuole fare il servizio mil<strong>it</strong>are, (ren<strong>it</strong>enza alla<br />

leva e diserzione veramente sono assai diffusi nel sud) accuse di corruzione e di mille<br />

altre nefandezze. Quando parla alla Camera, sente gli occhi di tutti puntarsi come spilli<br />

sulla sua persona; non si è tolto di dorso la fama di essere un mazziniano, un cospiratore,<br />

un repubblicano. D'altronde, amo pensare che, anche lui non abbia dimenticato i giorni di<br />

prigione nelle carceri di palazzo Madama, l'espulsione nel marzo del 1853, la campagna<br />

denigratoria del La Farina a Palermo. Nei suoi discorsi in parlamento parla di nuovo stato,<br />

fa atto di fede e da il benvenuto alla monarchia, ma non è cap<strong>it</strong>o, ci sono molti preconcetti<br />

nell'aria. Cavour non capisce che con quelle parole egli rinnegava il Mazzini e accetta la<br />

monarchia; il re, quando si sente dire, che lo stato <strong>it</strong>aliano è nato dalla rivoluzione,<br />

inorridisce. Brutta la parola 'rivoluzione' ; nessun re ama sentirsela dire.-<br />

Siamo nel 1862,. Garibaldi è deciso a dare uno scossone alle cose per mettere in<br />

moto la macchina dell'unificazione. Vuole sconfinare in Trentino e provocare così l'Austria<br />

ad una guerra. Si dice che vuole muovere verso Venezia e portare la rivoluzione nelle<br />

province slave dell'impero austro-ungarico. Volontari arrivano da tutta Italia; Crispi è<br />

inv<strong>it</strong>ato ma nicchia un poco, e quando finalmente si presenta da Garibaldi, non è il Crispi<br />

della rivoluzione siciliana, le parti questa volta sono invert<strong>it</strong>e. Egli è per l'attesa, inv<strong>it</strong>a il<br />

generale e riflettere, a rinviare. Quando vede che le sue parole non hanno effetto, lascia<br />

Garibaldi e va a Napoli, da dove gli scrive questa lettera:<br />

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