STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

L’incontro avviene alla Portella e quando Ferdinando vede che razza di moglie ha,
resta senza fiato. Bella, maestosa, regale. Anche lei rimane sconvolta alla vista di lui,
rozzo, cafone, ignorante ! Lei parla un italiano perfetto, di corte, tirato a lucido; lui parla
solo in napoletano. Nell’interno del palazzo qualcuno ha scritto .”essa lo cambierà o lui la
guasterà”.
Maria Carolina fa di tutto per convincere questo zoticone di marito ad interessarsi di
intellettualità, a frequentare compagnia colta, ad andare a teatro; Ferdinando la segue a
teatro, ma per ingannare la noia, si fa servire un bel piatto di spaghetti che poi mangia
alla napoletana, senza forchetta, tra applausi della platea. Una volta che la regina
indignata si alza ed esce da teatro, egli continua imperterrito a mangiare come nulla sia:
ha superato la soggezione che questa donna regale e colta gli ha incusso; ricomincia a
frequentare donnine del popolo e amici di strada. Il divertimento più bello è la mattina; si
mette a comandare un battaglione di soldati nel cortile del palazzo reale. Urla, comandi,
tamburi e pifferi, colpi di spada di piatto a chi sbaglia; poi arriva il vivandiere col rancio e,
via ! grande festa, via le armi, vino e mangiare per tutti.-
Ferdinando va a letto con la spada, perché ha paura del buio, non vuole restare
solo, nemmeno a gabinetto. Durante un ricevimento si fa scappare una scoreggia e
imperturbabile dice “è necessario per la salute, fratello mio” rivolto al più vicino. Il suo
maggior passatempo a corte è dare pizzicotti alle dame, fare scherzi con topi vivi, nelle
scollature delle dame; riempire di marmellata o di gelati le tasche dei cortigiani.
I rapporti tra la regina e il Tanucci si vanno deteriorando; facile da capire: il Tanucci
riferisce punto per punto a Madrid e da Madrid riceve ordini. La regina fa politica filoaustriaca.
La lotta si fa dura quando la regina partorisce un figlio, perché nel contratto di
nozze c’era scritto che se nasce un figlio, la regina ha diritto alle riunioni di governo con
possibilità di deliberare in modo da familiarizzare col potere in caso di reggenza.- E’ la fine
per Tanucci; dopo 42 anni di onorato servizio viene licenziato con mala grazia. Ha 80
anni, si ritira in campagna, vive ancora un poco e muore. Quando si apre il testamento, si
scopre che non ha lasciato quasi nulla; lo stupore è grande; l’onestà in Italia fa grande
impressione.
Carlo III viene colto di sorpresa ed è indignato dal siluramento, ingiunge al figlio di
sostituire il Tanucci con persona degna di fiducia e lealtà alla Spagna; viene scelto il
Principe della Sambuca, ma appunto perché leale alla Spagna, non può essere amico
della regina, decisa di portare Napoli nell’orbita austriaca. Oramai è lei che sceglie i
collaboratori, anche per l’alcova; tra questi ne compare uno che ha tutti i numeri per
piacerle: John Acton, irlandese, ufficiale di marina prima francese e poi agli ordini dello
zio, che comanda la marina toscana; quindi ammiraglio egli stesso.
Il duca di Toscana è Leopoldo, fratello di Maria Carolina che condivide con lei l’idea
di potenziare la marina per conto dell’impero asburgico austriaco e bilanciare così con
l’egemonia francese e spagnola nel mediterraneo.-
A ciò va aggiunto il fascino di quest’uomo; Maria Carolina se ne innamora e lo fa
nominare ministro della marina, un dicastero così trascurato che era affidato al medico di
corte.
Acton ci va cauto con gli affetti; ricambia col contagocce le effusioni della regina; è
alquanto avaro nel distribuire effusioni; col suo stile compassato si conquista anche il re,
contento di essersi liberato dalla presenza di questa regina così esigente; ma si crea un
nemico nel Re di Spagna Carlo III°, che informato immediatamente da Sambuca, scrive
lettere di fuoco al figlio; lettere che non arrivano perché lo spionaggio della regina e di
Acton le intercetta. A sconvolgere Ferdinando è un terremoto in Calabria che fa 30 mila
vittime. Ferdinando si mostra un galantuomo; svuota le casse dello stato per soccorrere i
superstiti; sua moglie non muove un dito. Troppo occupata a preparare la visita del fratello
Giuseppe, che viene ad intendersi con la sorella per agganciare il Reame all’orbita
asburgica.-