STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

Questi costi non possono gravare sul bilancio regio, quindi devono essere raccolti in
loco. Come fare? Il Parlamento impiega più di due mesi per trovare la soluzione.- Eccola::
Chi vuole portare armi da fuoco, eccetto i militari, i baroni, i consiglieri, feudatari
obbligati al servizio militare e i cavalieri degli ordini militari, devono pagare diciotto tarini
l’anno.. L’esportazione di formaggi e cacicavalli viene tassata con dodici o quindici tarini a
quintale.- L’esportazione della ventresca di tonno viene tassata con sette o otto tarini a
barile.; per la tonnina semplice la tassa è cinque o sei tarini a barile; per il così detto
grossame, la parte più povera del tonno tre tarini.-
Ogni botte di vino da esportare diciotto tarini, se il vino deve essere trasportato
all’interno del regno solo dodici tarini. Anche la botti vuote pagano tre tarini di tassa.. Ogni
libbra di seta cruda da esporto paga un tarino -
In tutto bisogna raccogliere due milioni e settecento mila scudi: alla fine dell’anno si
vedrà se bastano queste gabelle a pareggiare i conti oppure se si devono coinvolgere
anche le università dell’isola (città appartenenti alla corona).-.
Le cose migliorano notevolmente, le banche riaprono i battenti e ai mercanti
stranieri viene garantito che i debiti sarebbero onorati nella giornata.
Fa votare dal parlamento un aumento delle tassazioni per donativi e i parlamentari
non protestano.( tanto come baroni e aristocratici essi sono esenti da tasse).
A proposito di tasse: da un conto del parlamento: Palermo aveva dato in donativi al
Re negli ultimi 34 anni oltre 21 milioni di scudi. Messina neppure un maravedi (moneta
d’oro araba della Spagna, imitata dai re cristiani spagnoli).perchè non si sa quale monarca
li ha esentati dal pagare .- Appena la nuova arriva a Messina, (è la più interessata alla
seta) cominciano i mugugni. Il vicerè memore di quanto è pericoloso l’insorgere di un
tumulto, si trasferisce a Messina. Giusto in tempo, il popolo è già con le armi in piazza; si
presenta di persona e riesce a sedare il tumulto.-
Una piccola inchiesta segreta e scopre che è il Senato della città a creare questa
turbolenza .-Sono i senatori che non vogliono questo dazio. Esso intacca le loro tasche, il
popolino non ha interesse alcuno in questa storia, ma nel torbido c’è qualcuno che ci
pesca bene.-.
S’imbarca lasciando ordini precisi allo strategoto (sindaco) della città di fare
eseguire gli ordini stabiliti dal parlamento.- Arrivato a Milazzo, manda indietro un corriere
ad avvisare i senatori ed il giudice fiscale che vuole conferire con loro. Quando questi
arrivano, li mette in catene li imbarca e via per Palermo.- Accusa :complotto contro lo
stato. Roba da lasciarci la testa.-
La questione arriva a Madrid al Consiglio d’Italia. Ognuno presenta le sue ragioni;
chi vince sono i messinesi e per due semplici motivi: primo: assieme alle carte si sono
portati dietro centocinquanta mila scudi e secondo perché a capo di questo consiglio c’è
un messinese.- Finisce che i senatori sono finalmente messi in libertà e la tassa sulla seta
viene abolita.-
Dopo i soliti tre anni di onorata carriera, viene traferito a Napoli e qui finisce la sua
storia.-