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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Già da due anni Ferdinando ha un accordo con gli inglesi che occuperanno Messina<br />

se i francesi attraverseranno lo stretto per occupare la Sicilia; gli inglesi hanno anche<br />

mollato dei soldi per permettere a Ferdinando la cost<strong>it</strong>uzione di una parvenza di eserc<strong>it</strong>o.<br />

Carolina, che con gli inglesi non sì ci trova più dopo la partenza di Emma, adesso è<br />

tutta per lo Zar di Russia.<br />

Lo Zar ha interessi sulla Sicilia perché teme che i francesi potrebbero usarla come<br />

base per una cervellotica e improbabile azione contro la Turchia, cui egli ha delle mire e si<br />

considera quasi un erede leg<strong>it</strong>timo.<br />

Nel maggio 1805 giungono a Napoli due generali russi in incogn<strong>it</strong>o e sotto falso<br />

nome, per concertare le mosse contro la Francia. Appena le ostil<strong>it</strong>à si apriranno i russi<br />

s’impegnano a mandare nel reame 25.000 uomini in aggiunta ai 7.000 che l’Inghilterra<br />

avrebbe mandato.<br />

Sarebbero stati loro a stabilire date, comando e sbarco; in cambio Napoli avrebbe<br />

sostenuto le spese per il tutto. Il segreto di pulcinella di questo trattato arriva<br />

all’ambasciatore francese Alquier, che presentatosi alla regina, la redarguisce<br />

aspramente. Ecco cosa scrive in una delle sue lettere “mi ha trattata come l’ultima delle<br />

donne, urlando come un energumeno, lui, il regicida Alguier, a me, figlia di Maria<br />

Teresa”.<br />

Napoleone fa finta di nulla, e dato che si prepara per la battaglia di Ulm, offre al Re<br />

(al re, non alla regina) una pace in cambio della sua neutral<strong>it</strong>à, e il r<strong>it</strong>iro delle truppe dal<br />

reame. Alquier si presenta al Re, andandolo a cercare per le vigne e si fa firmare questo<br />

trattato. Così descrive la scena:<br />

” la cosa più strana è che nel mezzo di una discussione il cui risultato poteva<br />

portare la pace a Napoli, o privare il re della sua corona, questi si preoccupava<br />

soltanto della vendemmia, e fu proprio in un vigneto che firmò il trattato.”<br />

In realtà quella firma non vale nulla perché pochi giorni prima egli ha firmato un altro<br />

accordo per un’alleanza russo-inglese.<br />

All’ambasciatore russo spiega che ha dovuto firmare le carte di Alquier perché le<br />

truppe francesi hanno già ricevuto l’ordine di marciare su Napoli, quindi egli ha firmato<br />

sotto costrizione.<br />

I russi cominciano gli sbarchi, quando arriva la notizia della grande v<strong>it</strong>toria di<br />

Napoleone a Ulm. Vero è che anche i francesi hanno avuto la loro disfatta a Trafalgar, ma<br />

Napoleone avanza verso Vienna, e l’annuncio di Austerl<strong>it</strong>z mette fine a tutto. I russi si<br />

reimbarcano e spariscono dal napoletano.-<br />

Napoleone lancia un proclama ai suoi:<br />

” soldati, per 10 anni ho fatto il possibile per salvare il re di Napoli, e lui ha<br />

fatto il possibile per rovinarsi…….Soldati, avanti ! mio fratello vi guiderà”<br />

Mentre lo sgomento assale tutti a corte, il Re si gode le sue passeggiate,<br />

completamente estraneo ai problemi d’Europa e purtroppo ai suoi problemi. Un giorno<br />

incontra un reparto in marcia, li ferma e chiede: Dove andate? In Abruzzo a far la<br />

guerra! Contro di chi? Contro i francesi ! che Dio ve la mandi buona” e prosegue<br />

con i suoi cani. ”<br />

La regina perde la ragione; nel gennaio 1806 manda Ruffo a Roma a parlare col<br />

generale Massena, (francese) che invece lo mette alla porta e gli impedisce di proseguire<br />

per Parigi.-<br />

“ la sorte è già irrevocabilmente decisa” gli dice. Carolina al culmine della<br />

disperazione si decide a scrivere a Napoleone<br />

.”. Ravvedutami dall’accecamento nel quale fui trascinata da uno zelo e da un<br />

amore mal calcolati e mal intesi, e che m’ispirarono una forte inimicizia,<br />

rinunciando ormai di essere la nemica di Vostra Maestà Imperiale, ricorro alla

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