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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Enf<strong>it</strong>eusi : concessione di un fondo in aff<strong>it</strong>to che prevede l’obbligo di migliorie sul<br />

fondo stesso ed il pagamento annuo di un certo canone; la durata di tale aff<strong>it</strong>to è in certi<br />

casi anche di 99 anni. –<br />

Brigantaggio.-<br />

L’isola condivide con il resto d’Europa i disordini sociali legati ad un lungo periodo di<br />

svalutazione delle monete e di aumento dei prezzi.<br />

L’altra causa determinante è il vagabondaggio. Molti ab<strong>it</strong>anti delle campagne sono<br />

costretti a lasciare le loro case e cercare rifugio nelle c<strong>it</strong>tà. (con problemi quindi di<br />

sovrappopolazione urbana e mancanza di lavoro).<br />

L’interno dell’isola è sconosciuto ai più; perfino i baroni proprietari, non sanno dove<br />

hanno i loro feudi, non sanno come arrivarci, non provano nemmeno ad andarci. La<br />

giustizia è amministrata da comun<strong>it</strong>à di famiglie che hanno nei secoli sviluppato un proprio<br />

modo di vivere e quindi proprie leggi che niente hanno in comune con la giustizia reale e<br />

quella feudale<br />

I band<strong>it</strong>i sono proprio loro, questa gente che discende da popolazioni che qualche<br />

lontana invasione ha messo in fuga verso l’interno. Altri possono essere pastori in urto<br />

contro gli agricoltori, che le sol<strong>it</strong>e beghe tra aratura e pastorizia hanno trasformato in<br />

briganti. Altri possono essere contadini che quando il raccolto va a male, o la mancanza di<br />

cibo e denaro (per pagare il latifondista) consiglia di abbandonare la v<strong>it</strong>a onesta e<br />

dedicarsi al brigantaggio.<br />

Quando un barone invoca la legge per proteggere le sue terre dall’abigeato, egli già<br />

crea le premesse per accendere una guerra clandestina, che degenera in brigantaggio. A<br />

quei tempi risale il concetto che il rubare e l’imbrogliare rendono un uomo degno di<br />

rispetto e d’ammirazione. C’è un mondo sotterraneo di congreghe e fratern<strong>it</strong>à segrete che<br />

curano i propri interessi, anche con la violenza e i del<strong>it</strong>ti. Nel 12° secolo Guglielmo II<br />

tenterà di estirpare una banda detta “i vendicatori” che perpetra feroci del<strong>it</strong>ti, e sempre di<br />

notte. Nel 14° secolo Federico III e Martino 1° scoprono che sono i baroni a raggrupparsi<br />

in congreghe di parenti che interpretano la legge Nel 16° secolo il vicerè Gonzaga,<br />

incontra bande armate che impediscono ai contadini di lasciare le loro case per andare<br />

nei campi. Il furto di bestiame è il crimine più comune; alle volte esso è fatto allo scopo di<br />

costringere i proprietari a pagare per avere protezione (il classico” pizzo “dei giorni nostri),<br />

altre volte esso serve per nutrire le bande, ma il vero scopo è rifornire il mercato<br />

clandestino di carne senza pagare dazio. I contadini sono costretti a concentrarsi in grossi<br />

villaggi, lontani dai loro campi di lavoro; alcuni di loro abbandonano completamente<br />

l’agricoltura.<br />

Il vicerè Gonzaga ci lascia due lettere al Re che sono lo specchio della realtà. La<br />

prima, tra l’altro dice; a propos<strong>it</strong>o dei briganti:” non si intendono d’altro che di uccisioni,<br />

ricatti, arrobbamenti di bestiame, et massacri et case abbrugiate, et violenzia di donne.”<br />

L’altra lettera conclude al Re: ”Attendo che stando le cose in questi termini non si<br />

potria dire che V:Mtà fussi patrona di Sicilia.”<br />

La banda di Agnello attorno al 1560, ha una propria bandiera (con il teschio) e<br />

inoltre tamburi come l’eserc<strong>it</strong>o del re; è ben armata ed opera fin sotto le mura di Palermo.<br />

Egli può fare affidamento sulla popolazione per conoscere il movimento della polizia,<br />

perché ha i poveri dalla sua parte (togli al ricco per dare al povero). Non sono solo i poveri<br />

ad appoggiare queste bande, se è vero che il band<strong>it</strong>o Saponara, catturato nel 1578,<br />

muore avvelenato mentre è in carcere , e le autor<strong>it</strong>à non sono nemmeno tanto sorpresi,<br />

perché sanno che persone altolocate temono ciò che potrebbe dire sotto tortura. (questa<br />

storia ci ricorda qualcosa di simile accaduta più di recente).<br />

E’ evidente che i vari capibanda delle diverse zone hanno sviluppato una utile e<br />

capillare rete di legami fra di loro, per poter disporre velocemente di merce rubata o aiuto

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