STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

Passano gli anni e ritroviamo Maria adulta e sposa di Martino figlio di Martino
(stesso nome) duca di Montalto, fratello di Giovanni Re d’Aragona, e di Maria Contessa di
Luna.-
Come consorte, si prepara a venire in Sicilia, a pretendere il suo diritto reale; ma lo
immagina che succederà un putiferio col suo arrivo, organizza quindi una notevole armata
di conquista, invitando tutti gli avventurieri del regno; ci sono Catalani,. Valenziani,
Aragonesi .-
Siamo nell’anno 1398. Quasi tutto il baronato è sottomesso ai suoi ordini; si oppone
ancora Guglielmo Peralta detto Guglielmone, feudatario di Sciacca, arroccato nel suo
imprendibile castello.-
Alla sua morte,il figlio conte Nicolò pare che voglia scendere a patti col Martino,
anche perché gli sono promessi il perdono reale ,la restituzione dei suoi feudi confiscati
(Sclafani,Caltabellotta, Calatafimi) e l’amministrazione della città di Sciacca.-
Gli viene negato soltanto il feudo di Mazzara, che il padre aveva usurpato.-
(privilegio datato 11 febr. 1396 a Catania).- Per la buona pace accetta l’accordo, ma è un
armistizio. Nel suo intimo cerca il posto d’onore che gli spetta; anche il suo sangue è blu,
sua madre Eleonora era figlia del duca di Randazzo, figlio di Federico perciò egli è nipote
della regina Maria. Inoltre è sposato con Elisabetta Chiaramonte, figlia del conte di
Modica.(una delle quattro famiglie di vicari che si erano appropriati dell’isola) - Queste
pretese adesso fanno ridere, ma a quei tempi si viveva per questo, e si moriva per molto
meno. -Una precedenza a corte, un preteso sorpasso di una carrozza su un’altra, un
cuscino in più nell’inginocchiatoio della chiesa erano motivo sufficienti per scatenare duelli
e guerre.-
Nicolò muore e lascia per testamento il tutto alle tre figlie (non ha maschi), con la
clausola,:Non si possono maritare se prima non ottengono il consenso del Re Martino,del
cardinale Don Pietro Serra suo cugino, da Leonora d’Aragona sua madre,da Bernardo
Cabrera conte di Modica e grande almirante del Regno,da Calcerano Peralta suo parente,
da Nino Tagliavia barone di Castelvetrano e infine dal cavaliere Giovanni Perollo signore
di Castello a Mare del Golfo.- Quest’ultimo già corteggia la secondogenita Margherita e
sembra che lei non disdegni i suoi ossequi.- Quasi subito dopo, la Giovanna primogenita
muore,la terzogenita Costanza sposa il conte di Reggio e si trasferisce in Calabria, resta
Margherita unica erede.-
Re Martino si reca a Sciacca per portare le sue condoglianze alla famiglia, e anche
per vedere questa parte del regno che con Nicolò vivo non aveva osato avventurarsi.-
Resta piacevolmente sorpreso della magnifica accoglienza, si proclama difensore reale
delle donne di questa dinastia che non ha uomini.-
Un certo conte Artale de Luna, al suo seguito sin dalla Aragona, vede l’ottimo partito
che gli si presenta e chiede la mano della bella Margherita.- Il Re acconsente a fare da
mediatore, però c’è il testamento che parla chiaro; ci vuole l’approvazione di tutta quella
gente.- Comincia la cernita vengono contattati i testimoni che acconsentono tranne due ;
una è la nonna della ragazza, che sa della promessa di sguardi tra i due giovani e l’altro è
proprio Giovanni Perollo che mai avrebbe acconsentito di lasciare libero il suo amore,
nemmeno per ordine del sovrano.-
Martino taglia corto, come dice un vecchio proverbio “de plenitudine potestatis,
legibus absoluta” la legge non conta, quando c’è la forza.
Gli sponsali si celebrano il 17 giugno 1400 tra Margherita Peralta e Artale Luna alla
presenza del Re e della Corte.-.
La notizia arriva come un lampo a CastelloaMare. Giovanni va in escandescenze e
solo suo padre Matteo riesce a calmarlo. (anzi,lo fa arrestare)
Matteo è come Nicolò, ha dovuto cedere agli eventi, ma non si sente per nulla
legato a Re e alla sua Corte.- Questa sgarberia fatta al figlio gli brucia, sa anche che
tentare una vendetta contro il re, significa rimetterci la testa.-.
Bisogna attendere tempi migliori.-
Andiamo adesso avanti di un anno. -Margherita ha un figlio, Antonio