13.06.2013 Views

STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

L’anno successivo riprendono le ostil<strong>it</strong>à; la sconf<strong>it</strong>ta di Novara (21-23 marzo<br />

1849) segna l’abdicazione di Carlo Alberto e la fine della prima guerra d’indipendenza.<br />

Le roccaforti del movimento democratico, Roma e Venezia,<br />

continuano a resistere. Saranno le truppe del generale Oudinot a piegare la<br />

Repubblica Romana (3 luglio 1849) dopo un mese d’assedio. La presenza di Mazzini<br />

e di Garibaldi ha rafforzato il consenso del popolo, che darà esempi d’eroismo nella<br />

difesa della c<strong>it</strong>tà. Il colera, la mancanza di alimenti costringono Venezia alla resa (26<br />

maggio).<br />

Così finisce il moto del 48.<br />

Francesco Crispi<br />

Crispi ha una formazione culturale prevalentemente giuridica quando<br />

parte per l'esilio nel 1849.- E’ stato magistrato a Palermo, avvocato a Napoli e deputato in<br />

Sicilia alla camera rivoluzionaria del 1848. Conosce perfettamente la legislazione del<br />

Regno delle Due Sicilie, i mutamenti introdotti dall'epoca napoleonica, e i testi giudiziari<br />

del secolo precedente.<br />

Vive tre anni a Torino, due a Malta, quindi si trasferisce in Inghilterra.<br />

Nel1857 è in Francia e qui impara il culto dei princìpi della rivoluzione francese. Pur<br />

apprezzando il linguaggio giacobino, le sue scelte pol<strong>it</strong>iche sono tuttavia quelle che ha<br />

imparato dai whigs di Londra durante il suo soggiorno-esilio. Quando diventa primo<br />

ministro del regno tenta di trasformare la v<strong>it</strong>a parlamentare nel sistema ''all'inglese'', con<br />

due part<strong>it</strong>i, non ci riesce e finisce con l'adottare la tattica delle combinazioni e degli alleati<br />

di comodo.- Alla ricerca di un sistema che gli permetta di aggirare il groppo delle<br />

contraddizioni del sistema all'<strong>it</strong>aliana: scopre la democrazia di Bismark, democrazia<br />

autor<strong>it</strong>aria, che non tiene conto delle correnti, ma che di volta in volta associa o<br />

abbandona a secondo del momento e della necess<strong>it</strong>à.<br />

Queste due parole su di lui sono estremamente riduttive, considerando che sarà<br />

sulla scena pol<strong>it</strong>ica d'Italia per più di mezzo secolo; ma, al sol<strong>it</strong>o, a noi interessa per quello<br />

che fa o non fa per la Sicilia, considerato che è un siciliano purosangue. E’ nato a Ribera<br />

provincia di Girgenti il 4 ottobre 1818. Nella Sicilia di allora un ragazzo intelligente e<br />

volenteroso non ha molte scelte per studiare: entra nelle ist<strong>it</strong>uzioni ecclesiastiche, ed è qui<br />

che compie i suoi studi. Nel 1839 lo troviamo iscr<strong>it</strong>to alla facoltà di giurisprudenza<br />

dell'ateneo di Palermo. Nel 1843 entra in magistratura, un anno dopo dà le dimissioni per<br />

un alterco col procuratore generale presso la corte di cassazione di Palermo di nome<br />

Filippo Craxi il quale sostiene che il re può imporre tasse per dir<strong>it</strong>to divino. Abbandonata<br />

l'isola si trasferisce a Napoli per eserc<strong>it</strong>arvi l'avvocatura. Ha accesso alle stanze del<br />

palazzo reale, e anche colloqui con il re in persona. Quando giunge a Napoli ha 26 anni, è<br />

vedovo da due e padre di una bambina che poi è morta giovanissima.<br />

A Napoli Crispi vi giunge nel 1844, proprio quando Carlo Alberto, in Piemonte, è<br />

stato sconfessato dallo zio Carlo Felice, e le truppe austriache per conto della ''Santa<br />

Alleanza'' hanno sotterrato la cost<strong>it</strong>uzione napoletana e restaurato un regime assolutistico.<br />

La gioventù del luogo ha imparato la lezione, e per il futuro si ripromettono di riconquistare<br />

il perduto non chiedendo al re, ma conquistarlo con la cospirazione e con l'impegnare la<br />

casa reale in una prova di forza. La libertà va conquistata e per mantenerla occorre<br />

allargare le basi, estendendo l'azione liberale a tutta l'Italia. Le rivoluzioni, si va<br />

predicando, non si fanno con l'aiuto di qualche ufficiale inquieto o pochi borghesi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!