STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

• Il bestiame vagante non può essere confiscato, ma i proprietari
devono pagare per eventuali danni.
• I pastori hanno particolari vantaggi quando devono trasferire greggi
da montagna a valle e viceversa.
• Gli animali possono mangiare nelle proprietà altrui, basta che
tengano i piedi nella pubblica strada.
• Sono vietate le vendette personali e le rappresaglie.
• Nessuno può girare armato di coltello o di lancia o coperto di
corazza.
• Nessuno può dare ospitalità e nascondere ladri e ricercati.
• I soldati di guarnigione possono andare in libera uscita in numero
non maggiore di quattro per volta e non armati.
• Nessun castellano può fare opera di propria iniziativa, ma solo
dietro ordine preciso del Re o del giustiziere.
• Chi ha abusato di privilegi non legittimi, devo presentarsi a fare
esaminare il caso ai magistrati regi.
• I proprietari dei feudi devono prestare servizio con armi e cavalli
agli ordini del Re, se non vogliono perdere il feudo.
• E’vietato l’elezione di podestà, consoli, rettori, nelle città soggette al
balivo, ai maestri camerari, ai giustizieri, al pieno possesso sovrano.
• I sacerdoti (gli ecclesiastici in genere) non sono esentati da queste
leggi, dovendo essi essere da esempio per il popolo.
• La legge è uguale per tutti.
• E’ abolita la “ius francorum” secondo cui il contumace è
sicuramente colpevole.
• Il giudizio di Dio e il duello sono proibiti.
• Sono puniti le violenze alle meretrici, il ratto delle donne, le ruberie
a danno dei naufraghi e la mancata assistenza ad essi.
• I tutori sono obbligati a rendere conto al giudice.
• E’ vietato il processo a fanciulli e a pazzi furiosi.
• Il fisco paga le spese per l’educazione ai figli di donne giustiziate.
• E’ proibito acquistare obbligatoriamente prodotti del demanio.
• Al bestemmiatore viene tagliata la lingua.
• All’adultera viene tagliato il naso.
• Al borghese e al rustico che alza la mano ad un nobile viene
tagliata la mano.
• I ribelli dello stato sono dati alle fiamme come eretici.
Alla morte del papa Innocenzo III segue quella di Ottone, Federico si trova di colpo
senza protettore e senza nemici. Il nuovo papa Onorio III è un tipo molto accomodante,
conosce bene Federico perché ha condotto difficili missioni diplomatiche in Sicilia quando
era cardinale.
Quello che chiede a Federico è di rispettare l’impegno di partire per la Terra Santa,
specie con le pessime notizie che arrivano da lì.
Finita la missione in Germania, (ha imposto il figlio Corrado a futuro imperatore del
Sacro Romano Impero), al rientro in Sicilia passa da Roma dove il papa lo incorona
Imperatore dei Romani. Anche Costanza viene incoronata.
Man mano che scende verso l’isola i baroni siciliani e anche la curia vescovile
sembrano preoccupati, perché la fama di Federico generoso, non si mostra veritiera.. I
baroni, consapevoli dei loro soprusi, sembrano incerti e preoccupati; sono accorsi
numerosi a Roma per l’incoronazione, a rendergli omaggio (con grande disappunto del
papa Onorio III°, che li considera suoi vassalli); Federico ha pronta un’amara medicina per