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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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PROCESSO <strong>DI</strong> UNIONE CON L'ITALIA<br />

Cominciamo dall’anno 1837, con la comparsa di un’epidemia di colera, malattia che<br />

scatena un insol<strong>it</strong>o terrore perché non è mai apparsa prima nell’Europa di allora. L’isola è<br />

percorsa da paurose forze sociali sul punto di esplodere e il colera, appunto, ne innesca la<br />

miccia. Assieme al colera si diffonde una voceria, un sussurro, che quest’infezione sia<br />

voluta da Napoli, che sta diffondendo deliberatamente un veleno nell’isola.<br />

Perfino i professori dell’univers<strong>it</strong>à di Palermo ci credono; in pochi giorni migliaia di<br />

c<strong>it</strong>tadini muoiono, compreso Scinà, rettore dell’ateneo di Palermo.<br />

Le c<strong>it</strong>tà si svuotano, non c’è rimedio a questo male, se non quello di rifugiarsi in<br />

luoghi remoti e non avere contatti con alcuno. Le c<strong>it</strong>tà e i villaggi si chiudono in una sorta<br />

di cintura san<strong>it</strong>aria che poi non è altro che impedire a chiunque di entrare nel perimetro<br />

della c<strong>it</strong>tà, di sbarcare dalla navi merci, animali e persone.<br />

I rifornimenti alimentari cominciano a mancare, il popolo comincia a rumoreggiare, i<br />

''liberali'' approf<strong>it</strong>tano dell'occasione per gettare fango sul governo borbonico e ad<br />

inneggiare all'Italia e al tricolore. Alla disperata ricerca degli ''avvelenatori'', coloro che<br />

spargono il veleno per conto del governo borbonico, (questa è la diceria dei liberali), ci<br />

sono scontri violenti tra villaggi e all'interno dei villaggi, ci sono molte v<strong>it</strong>time innocenti, e,<br />

guarda caso, molte vendette personali.<br />

A Siracusa i disordini cominciano nel quartiere dei pescatori, e alla voce degli<br />

avvelenatori l'obiettivo di tutti si punta sugli stranieri, alcune eminenze c<strong>it</strong>tadine tentano di<br />

calmare gli animi, molti scappano, perfino i medici, nelle campagne, memori degli orrori di<br />

una insurrezione popolare, ed anche per salvarsi dal morbo. Presto i cadaveri sono<br />

dappertutto, e bande di sciacalli la fanno da padrone in c<strong>it</strong>tà.<br />

Anche i contadini si rivoltano contro i gabelloti. (ne hanno da reclamare! ).<br />

A Catania s’innalza la bandiera giallo rossa della “trinacria” e si dichiara uno stato<br />

d’indipendenza, con un com<strong>it</strong>ato c<strong>it</strong>tadino di salute pubblica. Dura poco, perché<br />

l'opportunismo è dietro l'angolo, e quando la flotta napoletana compare all’orizzonte (con<br />

a capo il marchese Del Carretto, famoso aguzzino) tutto svanisce, alcuni supposti capi<br />

rivolta sono malmenati, una statua del re, sfortunatamente caduta durante i moti, viene<br />

sub<strong>it</strong>o rimessa nel piedistallo, e otto esecuzioni cap<strong>it</strong>ali chiudono il cap<strong>it</strong>olo.<br />

Ferdinando II fà un giro per l'isola, (1838), e si mette all'opera, convinto di avere<br />

individuato i mali che affliggono l'isola, e deciso a porvi rimedio. C'è da ammirare questa<br />

sua caparbietà !.<br />

Primo rimedio da apportare è l'applicazione delle leggi esistenti, è convinto che<br />

questo sia la base principale del perché ci sia questa irrequietezza popolare. ( e non ha<br />

torto). E’ portato a conoscenza di tributi estorti o maggiorati illegalmente; di lavori<br />

obbligatori, senza paga, imposti da leggi feudali che risalgono al medioevo; di<br />

procedimenti giudiziari di propos<strong>it</strong>o lasciati a marcire per non applicare le leggi in materia<br />

di riforma agraria.<br />

Immensi latifondi fertili rimangono incolti per questo motivo e nel frattempo il<br />

band<strong>it</strong>ismo la fa da padrone in quasi tutta l'isola, paralizzando il commercio e l'agricoltura.<br />

( la mafia ha le sue origini nelle campagne, in segu<strong>it</strong>o ,seguendo il progresso, si<br />

trasferisce nelle c<strong>it</strong>tà).<br />

Si scopre che il censimento fondiario, legge di 25 anni prima, è ancora incompleto in<br />

nove villaggi su dieci. C'è interesse ad insabbiare il tutto, i funzionari addetti al comp<strong>it</strong>o,<br />

non hanno alternativa: complic<strong>it</strong>à o morte. I notabili locali fanno comunella con chi invece<br />

dovrebbero controllare, gli interessi sono in comune.

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