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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Vostra generos<strong>it</strong>à …..” per tutta risposta Napoleone da ordine di marciare su Napoli<br />

“per punire il tradimento della regina e buttare giù dal trono quella criminale……”<br />

La regina tenta di tutto per smuovere la coscienza del popolo alla causa borbonica,<br />

gira per monasteri, gira per le vie dalla c<strong>it</strong>tà, la c<strong>it</strong>tà mostra quello che lei ha mostrato<br />

sempre, disprezzo e indifferenza, niente cuore.<br />

Il re s’imbarca per la Sicilia, ancora prima che i francesi entrino nel reame, lasciando<br />

alla regina il comp<strong>it</strong>o di sbrigarsela lei; d’altronde è lei che ha compiuto questa catastrofe,<br />

lei e suo figlio.<br />

“Sono preparata a tutto, scrive la regina al suo ambasciatore a Parigi, Gallo.<br />

Non ho paura di niente. Mi r<strong>it</strong>roverò povera ed errante, dopo avere sempre pensato<br />

agli altri e mai a me stessa…. Mi raccomando la mia adorata famiglia: l’affido alla<br />

vostra fedeltà”.<br />

Fedeltà mal riposta, infatti, Gallo ha già offerto i suoi talenti a Napoleone, che aveva<br />

scr<strong>it</strong>to al fratello Giuseppe: “ il marchese del Gallo sarà il primo napoletano a giurarti<br />

fedeltà…”.<br />

Vest<strong>it</strong>a a lutto Carolina, l’11 febbraio si imbarca per la Sicilia, con al segu<strong>it</strong>o la nuora<br />

e la famiglia. Il figlio ered<strong>it</strong>ario si era già trasfer<strong>it</strong>o in Calabria. “Noi partiamo” dice alla<br />

piccola folla riun<strong>it</strong>a sulla banchina” pregheremo affinché facciata buon viaggio”<br />

rispondono in coro.-<br />

L’eserc<strong>it</strong>o francese che marcia per Napoli è comandato dal generale Massena, ma<br />

formalmente è agli ordini del Giuseppe Bonaparte, già designato al trono.<br />

Non ci sono scontri, perché l’eserc<strong>it</strong>o napoletano si è dissolto; solo Gaeta con le sue<br />

roccaforti resiste cinque mesi, ma alla fine deve arrendersi.-.<br />

Giuseppe giunge a Napoli il 15 febbraio, ricevuto con tutti gli onori, il senato in<br />

pompa magna, le campane a stormo e le salve di cannoni. Prende possesso del palazzo<br />

reale, va a vis<strong>it</strong>are San Gennaro che gli rest<strong>it</strong>uisce la cortesia col sol<strong>it</strong>o miracolo. La<br />

messa è officiata dal cardinale Ruffo, che ha cambiato opinione sui Borboni dopo il<br />

trattamento con cui è stato ricambiato e ringraziato.<br />

+++++<br />

I francesi portano lo stato ad un buon funzionamento; combattono i briganti,<br />

impiccano Fra Diavolo, combattono e ristabiliscono l’ordine nelle province dell’interno;<br />

cercano di convincere il popolo al principio della rivoluzione, governano con saggia opera<br />

di riforme, nonostante tutto.<br />

Col cambio d’interessi sullo scenario internazionale, Napoleone decide di trasferire<br />

Giuseppe al trono di Spagna e dà Napoli al suo comandante e mar<strong>it</strong>o della sorella<br />

Gioacchino Murat.<br />

Murat diviene re per mer<strong>it</strong>o della sorella e non personale, e questo in qualche modo<br />

farà sentire i suoi effetti nei successivi atteggiamenti di Murat.<br />

Nel settembre 1808 giorno sei, Murat viene a prendere possesso del suo regno. A<br />

fianco c’è Carolina Bonaparte, nel cassetto una sfilza d’ordini che ne imbrigliano qualsiasi<br />

movimento. In pratica deve ricevere ordini da Parigi per tutto; dalla pol<strong>it</strong>ica interna ai<br />

rapporti con la corte. Una sfilza di personaggi controlla che tutto vada secondo la volontà<br />

dell’imperatore. A cominciare da Saliceti, ministro della polizia, giù fino a posti di poco<br />

conto tenuti da personale francese-<br />

Murat intraprende la pol<strong>it</strong>ica di ingraziarsi il popolo, esibendosi in parata a cavallo,<br />

raccogliendo suppliche, andando in processione dietro S, Gennaro, pigliandosi<br />

l’appellativo del cognato di “burattino”. Questo atteggiamento è il complemento di un<br />

disegno ben preciso; fare di Napoli uno stato napoletano in tutto, e all’occorrenza essere<br />

pronto a marciare senza l’aiuto francese, sotto le bandiere di Murat. Per fare questo egli<br />

deve rendersi “popolare” e quindi intraprende questo programma di ingraziarsi il popolo,

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