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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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di Siracusa, e una compagnia di cavalleria al comando di Federico Spatafora.- Un primo<br />

assalto dei ribelli è stato respinto a fatica.- Questi ribelli sono comandati dai baroni di<br />

Camastra e di Monforte.- A Troina si è riusc<strong>it</strong>o a respingere i nemici, ma il cap<strong>it</strong>ano<br />

chiede aiuto.-<br />

Bartolomeo d’Aragona conte di Cammarata, si schiera con i rivoltosi; dal suo feudo<br />

di Calatabiano marcia verso Taormina.- Federico suo fratello è al suo fianco.- Federico<br />

Spatafora, omonimo del difensore di Taormina, viene con i suoi a dare man forte.-<br />

A Giarratana, colpo di fortuna per i realisti; viene catturato un figlio di Giovanni<br />

Chiaramonte, avanzo di questa stirpe sfortunata.- Lo stesso drappello si porta ad Asaro,<br />

cerca di portare aiuto al castello di Nicosia assediato dai ribelli. -Un altro drappello di<br />

realisti condotto da Antonio Moncada, fratello del Gran Giustiziere s’inoltra per la Val di<br />

Mazzara cerca di raggiungere Sciacca che è la base dei Peralta.-<br />

Avete cap<strong>it</strong>o chi sono gli amici? No ! E chi sono i nemici ? Non importa ! Nemmeno<br />

chi sta combattendo e morendo lo sa.-<br />

Questa sospirata fortuna finalmente arriva a Martino; tre navi del Re di Castiglia<br />

approdano con a bordo trecento “bacinetti” armati per combattere a cavallo e trecento<br />

balestrieri.- Metà li sbarca a Trapani, il resto a Siracusa.-<br />

Una notizia inquietante; Martino a corto di soldi,va a prest<strong>it</strong>o con un tizio, certo<br />

Ximenes di Lerda; centocinquanta onze con in pegno il tesoro reale.-<br />

Bernardo Cabrera è a Barcellona a sbrigare affari privati della sua famiglia; è a<br />

conoscenza delle difficoltà che Martino sta incontrando.- teme di vedere sfumare i suoi<br />

domini di Sicilia.- Vede come la corte non sia interessata ai fatti di Martino, allora<br />

racimola 150mila fiorini, ipotecando e vendendo tutte le sue proprietà di Catalogna.- Arma<br />

un eserc<strong>it</strong>o di avventurieri e parte; sbarca vicino a Termini e sub<strong>it</strong>o si inoltra per l’interno<br />

dell’isola.- L’idea è di congiungersi con Martino.-<br />

C’è un buio di due mesi in questa storia,<br />

Adesso siamo nell’aprile del 1394. Martino è a Messina a continuare il suo gioco;<br />

distribuisce sorrisi a tutti; imbroglia la ver<strong>it</strong>à, mesta sulle relazioni col papato, distribuisce<br />

feudi e onorificenze agli amici.- E’ felice come non mai; gli è giunta la notizia che i<br />

sospirati aiuti sono arrivati; un corpo di spedizione, veri soldati spagnoli, non mercenari,al<br />

comando di Pietro Masa di Liza è sbarcato vicino Marsala , ha saccheggiato la c<strong>it</strong>tà,<br />

quindi lungo costa si sta dirigendo verso Siracusa.- Dove passa questa gente è rovina.<br />

Dobbiamo sapere che questi soldati si arruolano senza paga; il contratto prevede che<br />

possono razziare quanto incontrano, e se occupano una c<strong>it</strong>tà nemica, hanno tre giorni per<br />

fare razzia di tutto; una specie di Lanzichenecchi anzi tempo.-<br />

Torniamo ai fatti nostri:<br />

Catania è nelle mani di Artale; chi ha trescato col nemico adesso è nei guai, oppure<br />

è morto. Martino è a bordo di una nave ormeggiato nel porto di Agosta.- Attende l’arrivo di<br />

Masa e di Cabrera, e quando questi arrivano, si porta a Catania, che cinge d’assedio.- In<br />

c<strong>it</strong>tà il popolo è apertamente a favore di Artale;ci pensano i preti ad infiammare gli animi<br />

della gente.- Il vescovo Simone del Pozzo sprizza fuoco nelle sue omelie contro questi<br />

spagnoli scismatici e scomunicati.-<br />

Artale deve liberarsi delle bocche inutili, non sa quanto durerà l’assedio, c’è già<br />

scarsezza di viveri.- Apre le porte a tante donne e bambini che sono, però sub<strong>it</strong>o rigettati<br />

indietro dagli assedianti.- Torme di disperati che vagano sconf<strong>it</strong>ti dalla v<strong>it</strong>a che cercano di<br />

scampare alla morte.-.

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