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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Terzo di Sicilia<br />

Quarto di Napoli<br />

Primo delle due Sicilie<br />

Re Ferdinando di Borbone<br />

La Sicilia resta immune da queste idee giacobine, primo perché il Re, spaventato<br />

dalla rivoluzione, si rifugia nel baronato e nei vescovi e abbandona qualsiasi idea di<br />

riforma; in secondo luogo, perché l’Inghilterra vede nella Sicilia un baluardo strategico<br />

contro l’espansionismo napoleonico. Allo stesso tempo Ferdinando trova nell’Inghilterra<br />

l’unica via di sopravvivenza per la sua famiglia. Quando i francesi occupano Malta, i<br />

siciliani aiutano gli inglesi a riconquistarla e sebbene essi affermino che lo fanno in nome<br />

e per conto di Ferdinando, in pratica ne prendono possesso e non l’abbandonano se non<br />

nel 1956 (l’altro ieri !). Malta è formalmente una provincia siciliana e anche la Sicilia perde<br />

un po’ della sua indipendenza, quando gli inglesi, per chiudere l’anello della catena che<br />

avrebbe soffocato la Francia e per tenere libere le loro vie di navigazione, s’installano con<br />

una flotta nell’isola.<br />

Anche Ferdinando si rifugia a Palermo quando Napoli è occupata dai francesi<br />

(1798). Egli sbarca sull’isola, ed è la prima volta che ci viene dopo 40 anni di regno,<br />

scendendo dalla nave ammiraglia inglese comandata da Orazio Nelson. Quanto ha a<br />

cuore l’isola è tutto da dimostrare; ci viene perché è costretto dagli eventi. Non si è curato<br />

mai di intervenire nel governo dei suoi viceré, anche se ha avuto la fortuna di sceglierne di<br />

eccellenti specialmente il Caracciolo e il Caramanico.-<br />

L’arrivo del Re è accolto con gioia dalla nobiltà dell’isola; si aprono le porte del<br />

palazzo reale e i saloni delle feste dei t<strong>it</strong>olati. Apparentemente la nobiltà e il clero sono a<br />

favore del Re; sanno quanto è successo in Francia ai loro cont<strong>it</strong>olati; il popolo non ha idee<br />

proprie e copia dai nobili; la ferocia antifrancese esplode quando una nave con un<br />

centinaio di soldati francesi ammalati, approda ad Augusta; saranno tutti brutalmente<br />

assassinati.-<br />

Il principio base del Re è che la Sicilia gli serve come trampolino per riconquistare il<br />

suo regno di Napoli, e come fonte d’entrate per mantenere la sua corte e la sua<br />

stravagante consorte che sin dall’arrivo concepisce un odio terribile verso i siciliani. “I preti<br />

cono corrotti, il popolo selvaggio, la nobiltà di dubbia fedeltà ” va dicendo. Palermo gli<br />

sembra molto più arretrata di Napoli di diverse generazioni.<br />

Per la ver<strong>it</strong>à questi sentimenti sono corrisposti; Alcuni membri dell’alta aristocrazia si<br />

sono già messi in contatto con gli inglesi per convincerli che l’isola è pronta ad accogliere<br />

l’inv<strong>it</strong>o per un’annessione alla Gran Bretagna. Sotto certi aspetti tuttavia l’isola ci<br />

guadagna dall’arrivo di questi stranieri napoletani. Per quanto il Re sia così rozzo e<br />

illiberale, la corte porta stili di v<strong>it</strong>a sofisticati, nuovi stili arch<strong>it</strong>ettonici, nuove impostazioni<br />

pol<strong>it</strong>iche, idee progressiste. L’unico elemento negativo è che per mantenere questa corte<br />

ci vogliono soldi, molti soldi.<br />

-<br />

Il passatempo prefer<strong>it</strong>o dal re è la caccia; una vera ossessione; egli crea riserve per<br />

suo uso personale; rimette in vigore vecchie leggi forestali e tiene un eserc<strong>it</strong>o di soldati al<br />

solo scopo di fare da batt<strong>it</strong>ori. L’aristocrazia fa a gara per offrirgli dir<strong>it</strong>ti di caccia; ha cap<strong>it</strong>o<br />

che è un ottimo sistema per privatizzare terre libere e scacciare pastori e contadini dai<br />

terreni demaniali.-.<br />

Carolina governa e intriga su tutto; organizza un suo servizio segreto privato;<br />

organizza una flottiglia di navi pirata che depredano le navi inglesi; il capobanda Frà<br />

Diavolo è ai suoi ordini; il governo dell’isola è nelle mani di suoi favor<strong>it</strong>i napoletani.<br />

Il suo bisogno di denaro è inesauribile; cerca di appropriarsi dei soldi della banca di<br />

Palermo, dei fondi sulle costruzioni stradali, dei fondi degli ist<strong>it</strong>uti di beneficenza e arriva a<br />

proporre agli inglesi l’acquisto dell’isola per sei milioni di sterline.

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