STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

Nelle elezioni per il senatore di Roma (anno 1261) è lotta aperta fra guelfi e
ghibellini; il papa ancora una volta dimostra la sua inettitudine e decide di lasciare Roma,
tornando nuovamente a Viterbo; là terminerà il suo poco edificante pontificato.
Papa Urbano IV (1261-1264).
E’ un francese e questo la dice lunga su quanto avviene nella chiesa: Urbano entra
in contatto col duca Carlo D’Angiò per conferirgli la corona di Sicilia.
L’accordo con Carlo è definito in termini di quantità e soldi, il tributo feudale è di
2000 once d’oro l’anno e 50.000 sterline a conquista dall’isola effettuata. Il contratto è
firmato il 15\ agosto \1264 e si attende l’approvazione dell’episcopato francese per la
cessione delle decime che per tre anni avrebbero finanziato l’impresa siciliana.
Muore il 2 ottobre 1264 a Perugia.
Papa CLEMENTE IV (1265-1268)
Anche questo papa è francese, un suddito di Carlo D’Angiò si dirà più o meno
apertamente-
Per completare l’accordo con Carlo D’Angiò, e convincerlo a scendere in
Italia con il suo esercito, s’indebita con tutti, perfino con i vescovi d’Inghilterra e Scozia,
già peraltro in credito con l’anticipo dato a suo tempo per l’investitura del principe
Edmondo.
Ottiene il via libera anche dal clero francese per la riscossione delle decime da
impiegare per la missione in Sicilia.
Il 21 giugno 1265 Carlo è a Roma e riceve l’investitura della Sicilia da quattro
cardinali incaricati dal papa (egli non è a Roma). Adesso bisogna conquistarla questa
Sicilia. E ci vogliono ancora soldi.-
Il papa ottiene un prestito di 30.000 libbre dai mercanti romani, ma deve
ricorrere ad un’ipoteca sui beni delle chiese di Roma.
Alla fine del dicembre 1265 un esercito di 30.000 uomini, per la maggior parte
avventurieri avidi di bottino, ma fregiati dal papa in persona con l’insegna dei crociati,
lasciata la Francia arriva a Roma.
Il 6 gennaio 1266 Carlo viene incoronato Re di Sicilia in San Pietro, con la moglie
Beatrice. Il 20 gennaio parte da Roma a capo del suo esercito.-.
Il 26 febbraio 1266 le sorti sono già decise: a Benevento, l’esercito di Manfredi
viene sconfitto e lo stesso Manfredi trova la morte sul campo. Carlo lo fa seppellire sotto
un cumulo di pietre presso il ponte di Benevento, ma il papa ordina all’arcivescovo di
Potenza, Bartolomeo Pignatelli di riesumare il cadavere e portarlo fuori dei confini del
regno, (perché morto scomunicato) e di lasciarlo abbandonato; così sarà e i resti mortali di
Manfredi sono lasciati lungo il fiume Liri abbandonate.
Papa GREGORIO X (1271-1276).
La morte di Clemente IV° porta una sede vacante di quasi tre anni, la
più lunga di ogni tempo.-
I diciotto cardinali riunitisi a Viterbo, non riescono a trovare un accordo;
all’influenza degli angioini fa da contrappeso il gruppo di maggioranza, ma non dei due
terzi previsti, che vogliono ridimensionare le pretese angioine che non si sono rivelate così
positive per il papato, costretto ancora a ripiegare su sedi alternative a quella propria di
Roma.