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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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iformista non verrà da questa categoria, ma da una nuova generazione di riformisti ed<br />

amministratori che vengono da Napoli,<br />

La prima e più importante riforma è l’abolizione dell’ordine dei gesu<strong>it</strong>i. Ferdinando,<br />

seguendo l’esempio di altre nazioni, (anno 1767) adducendo a pretesto la loro mondan<strong>it</strong>à<br />

e la corruzione, espelle l’ordine dal regno e ne confisca le proprietà.<br />

I nostri riformatori ci vedono l’occasione d’oro per sperimentare una riforma sociale<br />

ed economica, frazionando i latifondi di questi gesu<strong>it</strong>i, in piccole e medie imprese da<br />

affidare ai contadini.<br />

Ebbene, l’idea non attecchisce o perché i contadini non sentiranno mai parlare di<br />

queste riforme, o perché sono spaventati a morte dai baroni e loro accol<strong>it</strong>i; sicché<br />

nessuna richiesta arriverà sul tavolo, come prevede la legge. Allora questi feudi vengono<br />

venduti all’incanto; il tesoro ci guadagna, alcuni ricchi diventano ancora più ricchi, la Sicilia<br />

non ne ricava alcun vantaggio.<br />

Altre riforme che hanno tribolazioni a non finire sono la creazione di cim<strong>it</strong>eri (per<br />

motivi igienici). Questo è veramente un oltraggio per quanti credono che l’inumazione<br />

nelle chiese sia essenziale per la salvezza dell’anima. E’ ostacolato da chi crede che la<br />

posizione di privilegio deve durare anche nella morte.<br />

Altra riforma è il proibire alla chiesa l'acquisto di proprietà ''in manomorta''; scioglie<br />

alcuni conventi; abolisce l'arcivescovado di Monreale, sostenendo che gli enormi redd<strong>it</strong>i<br />

sarebbero i più utili nella difesa delle coste dai pirati.<br />

C'è la convinzione che troppe persone (specialmente nobili) pronunciano i voti<br />

religiosi '' non essendovi casa nel regno nella quale non vi sia un clerico '', e ci sono troppi<br />

''clerici coniugati ''. Il re ordina allora che i monasteri aprano scuole gratu<strong>it</strong>e per i poveri,<br />

perché le loro dotazioni sono un patrimonio tenuto in custodia a nome della società; si<br />

deve insegnare per quattro ore al giorno al basso popolo, a leggere, scrivere e fare i conti,<br />

e si aggiunge che i maestri non devono accettare doni dai gen<strong>it</strong>ori né stringere rapporti<br />

troppo amichevoli con i ragazzi.<br />

L'istruzione superiore è ferma a Catania; Messina ha l'univers<strong>it</strong>à chiusa dai tempi<br />

della rivolta del 1674; la cacciata dei gesu<strong>it</strong>i crea un vuoto culturale enorme a Palermo; il<br />

parlamento chiede varie volte al re il permesso di instaurare una univers<strong>it</strong>à, ma non la<br />

vince per la strenua opposizione di Catania (lucrativo monopolio il suo).<br />

Le discipline superiori sono teologia, medicina e legge. Quei pochi fortunati che ci<br />

arrivano con gli impegni, bene. Chi non ci arriva si compra la laurea, senza troppi studi<br />

impegnativi. Tutto il resto dell'isola è analfabeta.<br />

Altre riforme non ce ne saranno; ci sono degli idealisti che si pongono in cattedra a<br />

predicare; molti mancano di senso pratico e di energia pol<strong>it</strong>ica; le loro idee (per quei<br />

tempi) rimangono utopia.<br />

Ricordiamo l’eccezione dei:<br />

Il principe Cutelli a Catania che fonda un collegio per l’educazione di 24 giovani<br />

aristocratici.<br />

Paolo Di Blasi, che chiede un nuovo codice e l’abolizione della primogen<strong>it</strong>ura; è<br />

favorevole alla istruzione delle donne e alla istruzione obbligatoria gratu<strong>it</strong>a per i poveri. Ha<br />

idee rivoluzionarie come la sost<strong>it</strong>uzione delle imposte indirette con una imposta<br />

progressiva sul redd<strong>it</strong>o.<br />

Tommaso Natale: nel 1759 mette in discussione tanto la pena di morte quanto la<br />

tortura come metodo d’indagine; come punizione la considera invece accettabile;<br />

un’amputazione, l’esportazione di un occhio, a suo parere hanno effetti salutari sugli<br />

spettatori. I poveri devono essere pun<strong>it</strong>i più severamente dei nobili.-<br />

Sergio Vincenzo Emanuele: noto economista del suo tempo, cr<strong>it</strong>ica le numerose<br />

barriere doganali, daziarie e i privilegi restr<strong>it</strong>tivi delle corporazioni c<strong>it</strong>tadine.<br />

Poi elenchiamo quelli che si faranno le ossa all'estero come Filippo Juvara e<br />

Passalacqua, arch<strong>it</strong>etti. Alessandro Scarlatti, musicista. Cagliostro, impostore.-

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