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STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

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Nei primi giorni del nuovo anno, il 1160, la s<strong>it</strong>uazione degli assediati diventa<br />

insostenibile. ” Dieci cavalieri (continua lo stesso annalista arabo) scesero dalla<br />

fortezza; apprestatisi ad Abd al Mumin, gli chiesero, per tutto il presidio, sicurtà della<br />

v<strong>it</strong>a e degli averi, e che lor fosse consent<strong>it</strong>o di uscire dalla fortezza, perché avevan<br />

consumato i viveri e, per fame, erano stati costretti ad uccidere tutti i cavalli ed anche i<br />

cani, per potersi sfamare con le loro carni. Il califfo lor propose di farsi musulmani; al<br />

che essi risposero: Non siam venuti per questo! Abd al Mumin, mosso dal loro nobile<br />

aspetto ed onesto parlare, lor concesse quanto chiedevan e li rimandò con navi a<br />

posta, al lor paese. Ma correa l’inverno; arrivati presso la Sicilia, si levò una tempesta<br />

che fece perire la più parte di essi.<br />

At Tigani: biblioteca arabo-sicula<br />

Nota: L’annalista Ibn Abi Dinar invece scrive che; “Abd al Mumin espugnò al Mahadiah<br />

con atto di forza e uccise gran numero di cristiani”.<br />

Il 21 Gennaio 1160 Abd al Mumin entra in Al Mahadiah e con questa conquista pone<br />

fine alla sua guerra e se ne torna in Marocco.<br />

Nella v<strong>it</strong>toria musulmana c’è veramente l’intervento di Allah? Gli annalisti arabi giurano<br />

sul Corano, noi esprimiamo un mucchio di dubbi, e ci vediamo invece odore di tradimento.-<br />

Alto tradimento-<br />

La trama è semplice; il grande ammiraglio Maione ha ordinato ufficialmente al suo ga<strong>it</strong>o<br />

(*1) Pietro, comandante della flotta siciliana di fare vela verso Al Mahadiah per portare aiuto<br />

agli assediati, ma le istruzioni riservate che il Maione invece dà al suo fedele comandante,<br />

sono di ben altra natura. Sappiamo come sono andate le cose; la flotta scappa a Palermo,<br />

insegu<strong>it</strong>a dagli arabi, nonostante la schiacciante superior<strong>it</strong>à numerica.<br />

Il rapporto che Pietro fà circa Al Mahadiah è che la c<strong>it</strong>tà non ha bisogno di aiuti.<br />

Immaginiamo adesso lo sconforto quando pochi superst<strong>it</strong>i approdano nell’isola con la notizia<br />

che Al Mahadiah è caduta per mancanza di aiuto, e per la vigliaccheria dell’ammiraglio<br />

siciliano che è fugg<strong>it</strong>o davanti al nemico.<br />

E’ chiaro che questo Pietro ha avuto ordini a tal propos<strong>it</strong>o, e gli occhi di tutti si pongono<br />

sul Maione. Il grande ammiraglio -che nella sua lunga carriera si è macchiato di mille del<strong>it</strong>ti, di<br />

stupri, torture, soprattutto a danno della nobiltà dell’isola (*2) si giustifica dando la<br />

responsabil<strong>it</strong>à dell’insuccesso alla indecisione e alla debolezza del sovrano.<br />

Allora appare chiaro ai più vicini alla casa regnante che questa trama mira alla persona<br />

del re. Che voglia prenderne il posto?<br />

Si comincia a sospettare anche dell’arcivescovo di Palermo, e i sospetti diventano<br />

certezza: c’è in corso un complotto per assassinare il re.<br />

Avido, crudele, falso ed immensamente ambizioso, Maione da Bari, senza sospettarlo,<br />

sta tramando con le sue mani il cappio per il suo collo.<br />

Il vescovo di Palermo, Ugone, un tempo compare del Maione nella spartizione dei<br />

malaffare, adesso teme per la sua v<strong>it</strong>a, (sa troppe cose). Maione tenta di assassinarlo una<br />

prima volta, ma i sicari falliscono. Decide di farlo di persona col veleno; gli fa vis<strong>it</strong>a, sapendolo<br />

a letto sofferente e gli offre una pozione miracolosa che lo farà guarire. Il vescovo è sul chi<br />

vive; sente odore di inganni, perde tempo e nel frattempo informa i congiurati che il Maione è<br />

a casa sua. A notte tarda il Maione esce dal vescovado e si trova davanti un manipolo di<br />

sgherri; senza una parola viene traf<strong>it</strong>to da una spada. ( Matteo Bonello è colui che lo uccide).<br />

E’ il 10 novembre del 1160.<br />

..(*1) Nota: Ga<strong>it</strong>o= Caid voce araba che sta per Capo o padrone. T<strong>it</strong>olo confer<strong>it</strong>o ai funzionari<br />

importanti.Latinizzato diventa ga<strong>it</strong>us e quindi ga<strong>it</strong>o<br />

.(*2) Nota:” Fu huomo cupido di ricchezze che, perciò, e la v<strong>it</strong>a e la robba a molti cavalier<strong>it</strong>olse; privò<br />

della vergin<strong>it</strong>à e onestà molte donne; tolse dal pubblico la moneta d’oro e d’argento e vi introdusse quella di<br />

cuoio; e alla fine smaniando, affettò la real corona.A: Inveges: Cartagine siciliana

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