STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

che così si trova a dover fronteggiare anche una gravissima crisi interna, abilmente
sostenuta da Richelieu.
Nel 1642 questi muore, ma la sua stessa politica è proseguita dal successore, il
cardinale Mazzarino.-
Nel 1643 la Spagna subisce un gran rovescio da parte dei francesi, comandati dal
principe di Condè (a Rocroi, nelle Ardenne) . Tutta Europa prende atto del declino
inarrestabile del regno di Spagna, un colosso ormai logoro e spento, prossimo ad uscire di
scena.-
Nel 1648, Ferdinando III, succeduto al padre, decide di porre fine al conflitto e firma
la pace di Vestfalia, per la quale trattative erano in corso sin dal 1644. Sistemando così i
sospesi con l’Olanda, le Fiandre e la Germania. Tra Spagna e Francia invece la guerra
continua.-
Chi ci guadagna sono la Svizzera e l’Olanda che ottengono l’indipendenza; la
grande sconfitta è la chiesa cattolica che aveva sperato di riportare la Germania
all’ortodossia.- Papa Innocenzo X° amareggiato, la definisce ”Nulla e non valida,
maledetta, e senza effetto alcuno né risultato per il passato, il presente e il futuro.” Il
calvinismo è ufficialmente riconosciuto; il luteranesimo lo è già stato con la pace di
Augusta del 1555.-
Trent’anni di guerra, e che guerra, hanno trasformato la Germania in deserto; sei
eserciti, (tedesco, danese, svedese, boemo, spagnolo, francese) si sono abbandonati a
ogni sorte di violenze, che non cessano nemmeno con la pace perché molti soldati
mercenari, licenziati dai loro datori di lavoro, si trasformano in briganti sebbene ci sia poco
da razziare.-
Secondo calcoli dei contemporanei, da 21 milioni di cittadini di anteguerra, sì è
ridotti a 13,5.-
La Baviera ha perduto 80 mila famiglie e 900 villaggi. La Boemia tre quarti della
popolazione e cinque sesti dei villaggi.- Per riportare il tutto a normalità ci vorranno 100
anni.
Con la guerra dei 30 anni si chiude il capitolo europeo delle guerre di religione e si
apre quello non meno cruento delle guerre di nazioni.-
Altra vittima della guerra dei 30 anni sarà Venezia; non avrà aiuti da nessuno
quando i turchi (1645) di sorpresa assaltano l’isola di Creta. La guarnigione veneziana
asserragliata nella capitale Candia, resiste e Venezia per sostenerla, invia flotte su flotte.
Sa che se cede su Creta, cade il suo puntello principale con l’oriente. Cerca aiuti invano,
spera tanto di ricostruire il fronte che 100 anni prima aveva trionfato a Lepanto.
La città resiste all’assedio e la guerra dura 23 anni; alla fine il comandante Morosini,
coi resti del suo esercito a brandelli, si arrende ai turchi.- Venezia ha perso 100 mila
uomini e oltre 200 navi in questa guerra ed economicamente non si riprenderà più.-
Per finire questo capitolo, bisogna menzionare i due gravi disastri di cui la guerra è
la causa: l’epidemia di peste del 1630 che Manzoni ci descrive così bene, e quella del
1656-57.-
La popolazione d’Italia, da conti fatti, si riduce a non più di 10 milioni di abitanti.-
PARLIAMO DI….
L’ESERCITO SVEDESE.-
E’ uno choc per tutti, non si è vista una macchina militare tanto moderna e micidiale.
Gustav Adolfo ha, infatti, introdotto alcune innovazioni belliche destinate a far scuola
in tutta Europa.