STORIA DI UNA NAZIONE - Ortigia.it

UTRECHT (1713) – RASTADT (1714)
Due date importanti per la nostra storia. Esse segnano il cambio della guardia sul
trono di Spagna, tra Asburgo e Borbone.-
L’ultimo re Asburgo di Spagna Carlo II° sta morendo, senza eredi. A chi andrà la
corona?
Si apre una crisi dinastica che mette in subbuglio tutta l’Europa.-
I concorrenti sono due: gli Asburgo d’Austria, che avanzano un diritto dinastico e di
sangue, visto che Carlo II è Asburgo anche lui.
L’altro concorrente è Luigi XIV, il Re Sole. Egli ha sposato la sorella di Carlo II°,
Maria Teresa. E’ vero che nel contratto di matrimonio rinuncia ad ogni pretesa al trono
spagnolo anche in nome dei discendenti suoi e di sua moglie, ma lo stesso contratto
garantisce a Maria Teresa una ricca dote che invece non è mai stata pagata.
Luigi sostiene che le due clausole si condizionano a vicenda: evaso l’uno cade
anche l’altro. Addirittura si è accordato con l’Inghilterra e l’Olanda, a come spartirsi la pelle
dell’orso.-
Napoli e Sicilia toccherebbero alla Francia; la Lombardia all’Austria; sul trono
spagnolo salirebbe un personaggio di poco conto, il Principe Wittelsbach di Baviera.-
Purtroppo il piccolo muore quasi subito, e bisogna ricominciare a fare accordi.
Il secondo accordo prevede l’assegnazione della corona di Spagna, il Belgio, e tutta
l'America meridionale a Carlo d’Asburgo, secondogenito dell’imperatore Leopoldo, mentre
alla Francia avrebbe Napoli, Sicilia e Milano.- Incredibile a dirsi, chi si rifiuta di
sottoscrivere quest’accordo è proprio l’Austria.
Leopoldo, sicuro che il regno spagnolo sia già suo, risponde che non accetta una
successione così spogliata e minaccia di difendere l’integrità della corona anche con la
spada.
Carlo muore così com’era vissuto: male! Tutti aspettano il responso. All’apertura del
testamento, sorpresa! Il trono di Spagna viene assegnato a Filippo d’Angiò, nipote di Luigi
e di Maria Teresa.-
A Parigi la notizia è accolta più con spavento che con gioia. Accettare quel lascito
significa portare l’Europa ad una nuova guerra. Rifiutarlo, oltre alla rinuncia ad un
immenso impero, significa una confessione di paura e una perdita di dignità.-!
Alla fine l’orgoglio l’ha vinta; la risposta è ormai alle armi. La guerra durerà circa 10
anni e si conclude con i trattati di Utrecht. Fra tutte le clausole, quella che più a noi
interessa, è che ora siamo diventati austriaci (ma sempre colonia).
La Francia (che in questa guerra ha perso quasi tutta la flotta per opera degli
inglesi) deve cedere all’Inghilterra Terranova, la Nuova Scozia (canadese) e il Nuovo
Brunswick, testa di ponte in Nord America.-
La Spagna ha Filippo V° (Borbone) come re, ma deve cedere le Fiandre, Milano, la
Sardegna, Napoli, la Sicilia e lo Stato dei Presidi. Cede pure Gibilterra e Minorca
all’Inghilterra. Cede “l’Asiento” (il controllo della tratta degli schiavi negri in America).
L’Austria degli Asburgo ci guadagna le Fiandre, Milano, il Regno di Napoli, la
Sardegna e lo Stato dei Presidi. La Sicilia viene assegnata a Vittorio Amedeo II°, che così
da principe e duca diventa Re.-
Chi ne esce vincitrice è l’Inghilterra; essa non ha chiesto niente in Europa; ha voluto
Gibilterra e Minorca per avere più controllo per la sua flotta¸ l’asiento è un monopolio
commerciale, ma questa politica la porterà a diventare presto l’incontrastata padrona del
mare che unisce l’Europa col Nord America.-