Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it
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psicologia popolare, nell'attiv<strong>it</strong>à di aiutare i bambini a imparare siamo guidati da nozioni di<br />
pedagogia popolare» 33. Bruner annuncia così quell'intuizione nuova, addir<strong>it</strong>tura rivoluzionaria sulla<br />
psicologia e pedagogia dell'educazione, sul loro nesso:<br />
«[…] nel teorizzare sulla pratica dell'educazione come si svolge nell'aula scolastica (e del resto in qualsiasi<br />
altra s<strong>it</strong>uazione) è consigliabile tener conto delle teorie popolari già possedute delle persone che sono<br />
impegnate nell'insegnamento e nell'apprendimento. Perché qualsiasi innovazione che voi, come “vero”<br />
teorico di pedagogia, potete voler introdurre, dovrà scontrarsi, sost<strong>it</strong>uire o modificare in qualche modo le<br />
teorie popolari che già guidano insegnanti e allievi.» 34<br />
Una psicologia cogn<strong>it</strong>iva di orientamento culturale non liquida la psicologia popolare, anzi,<br />
proprio a partire dalla relazione educativa e dalla mente del bambino, cerca di concretizzare dei<br />
progressi in campo pedagogico. Non si tratta tanto di spiegare quello che fanno i bambini e le<br />
bambine, piuttosto di capire cosa pensano di fare e quali sono le loro ragioni per farlo.<br />
Mettere in relazione modelli della mente e modelli di apprendimento è quello che si sforza di<br />
fare Bruner, tenendo fermo il nesso fra le diverse credenze popolari riguardanti la mente e i<br />
diversi approcci di apprendimento e di istruzione:<br />
1. I bambini apprendono per im<strong>it</strong>azione: l'acquisizione di know-how.<br />
2. I bambini imparano dall'esposizione didattica: l'acquisizione di conoscenza proposizionale.<br />
3. I bambini come pensatori: lo sviluppo dello scambio intersoggettivo.<br />
4. I bambini come soggetti intelligenti. La gestione della conoscenza “obiettiva”. 35<br />
Nel primo caso ci troviamo di fronte ad una concezione che ha alla base l'im<strong>it</strong>azione e,<br />
quindi, confida più sul talento e sull'abil<strong>it</strong>à, piuttosto che su conoscenza e comprensione. La<br />
conoscenza si forma in base alle ab<strong>it</strong>udini e non è collegata né alla teoria né all'argomentazione:<br />
è una forma “tradizionale” per una società tradizionale e non più avanzata.<br />
Il secondo gruppo di assunti sulla mente umana parte dal presupposto che l'allievo non<br />
abbia conoscenza, che la sua mente sia una tabula rasa, e che tutto quello che si deve imparare<br />
sia nella mente dell'insegnante e l'insegnante lo trasmette unidirezionalmente.<br />
Nella terza corrente di ricerca vi è lo sforzo di fare posto alla prospettiva del bambino: cosa<br />
pensa e come arriva a convincersi di certe cose. Si riconosce al bambino la capac<strong>it</strong>à di ragionare<br />
e, soprattutto, la comprensione viene promossa attraverso la discussione e la collaborazione.<br />
Quattro recenti indirizzi hanno arricch<strong>it</strong>o questa prospettiva di insegnamento e<br />
apprendimento: a) una ricerca sull'intersoggettiv<strong>it</strong>à, ossia come i bambini sviluppano la loro<br />
32 Ibidem, p. 28.<br />
33 J. Bruner, La cultura dell'educazione, c<strong>it</strong>., p. 59.<br />
34 Ivi.<br />
35 Ibidem, pp. 65-75.<br />
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