Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it
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era «pos<strong>it</strong>ivistico, tecnocentrico e razionalistico» gest<strong>it</strong>o da un'avanguardia el<strong>it</strong>aria di urbanisti,<br />
artisti e «guardiani del gusto». Le arti moderniste diventano così arti e attiv<strong>it</strong>à ist<strong>it</strong>uzionalizzate<br />
in una società in cui l'elemento pol<strong>it</strong>ico-economico dominante è una visione cap<strong>it</strong>alistica del<br />
progetto illuminista di sviluppo per il progresso e l'emancipazione umana104. La debolezza<br />
dell'alto modernismo sta nella sua nascosta celebrazione del potere burocratico e nella<br />
razional<strong>it</strong>à delle grandi aziende. Così si va a consolidare un'arte e una cultura proprie<br />
dell'establishment con il fine di diventare terreno esclusivo di una él<strong>it</strong>e dominante. Da questa<br />
profonda contraddizione avranno origine i movimenti antiautor<strong>it</strong>ari e antisistemici degli anni<br />
Sessanta e Settanta che avvieranno un percorso che porterà alla crisi della modern<strong>it</strong>à.<br />
2. Postmodernismo: paesaggi e passaggi<br />
Prendendo spunto dai mutamenti spaziali dell'arch<strong>it</strong>ettura e dell'urbanistica, Harvey<br />
caratterizza i tratti salienti dal passaggio alla postmodern<strong>it</strong>à.<br />
Se, da un lato, negli anni Sessanta si tendeva a realizzare modelli urbanistici su larga scala<br />
molto articolati e integrati, la tendenza attuale è quella che va nella direzione della «c<strong>it</strong>tà collage»<br />
e la «riv<strong>it</strong>alizzazione urbana» ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il v<strong>it</strong>uperato «rinnovo urbano». Si passa dalla<br />
pianificazione tipica dell'epoca moderna alla compresenza di stili, al collage, appunto, ai<br />
frammenti riun<strong>it</strong>i in un'unica struttura dell'epoca postmoderna. Assistiamo ad una<br />
zonizzazione, «al collage di schegge di esperienza e frammenti di realtà arricch<strong>it</strong>e da riferimenti<br />
storici»105. La metropoli è considerata, concep<strong>it</strong>a come un sistema di segni e simboli anarchici<br />
e arcaici che si rinnova costantemente e indipendentemente106. In questo quadro per i<br />
postmodernisti lo spazio non è più modellato per scopi sociali, e perciò sempre subordinato<br />
alla costruzione e realizzazione di un progetto sociale, bensì inteso come qualcosa di<br />
indipendente e autonomo, modellabile secondo fini e principi estetici non necessariamente<br />
legati ad alcun obiettivo sociale dominante se non, forse, al raggiungimento di una bellezza<br />
senza tempo e «disinteressata» quale obiettivo in sé.<br />
A partire da questo excursus teso fra arch<strong>it</strong>ettura e disegno del paesaggio urbano, Harvey<br />
r<strong>it</strong>iene centrale comprendere se vi sia una modificazione radicale, una «transizione epocale»,<br />
104CM, p. 52.<br />
105H. Klotz, (a cura di), Post-modern vision, New York 1985.<br />
106Per l'approfondimento di questa parte su postmodernismo e arch<strong>it</strong>ettura si veda il quarto paragrafo della prima parte<br />
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