Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it
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«Giù tutti nelle cave» [Pirandello].<br />
«Per fortuna, quando la sal<strong>it</strong>a cominciò, Ciàula fu ripreso dalla paura del bujo della notte, a cui tra poco<br />
si sarebbe affacciato» [Pirandello].<br />
«Restò – appena sbucato all'aperto – sbalord<strong>it</strong>o. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le<br />
braccia; aprì le mani nere in quella chiar<strong>it</strong>à d'argento. Grande, placida, come in un fresco, luminoso<br />
oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna» [Pirandello].<br />
«Sto scendendo, pensò. Sto scendendo, sto scendendo, ripeteva, e sub<strong>it</strong>o dopo, Che stupidaggine, è<br />
evidente che sto scendendo, le scale servono proprio a questo quando non servono per salire, su una scala,<br />
quelli che non scendono, salgono, e quelli che non salgono, scendono» [Saramago].<br />
Sogno/realtà.<br />
«E così mi perdo in considerazioni tecniche, riprendo un'altra volta a sognare di una costruzione<br />
perfetta, ciò mi rende un po' tranquillo e ad occhi chiusi ammiro, estatico, possibil<strong>it</strong>à più o meno<br />
convincenti dalle quali uscire ed entrare inosservato» [Kafka].<br />
«Morpheus: Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da una sogno così non ti<br />
potessi più svegliare, come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?» [Wachowski].<br />
Finzione/realtà, illusione/realtà.<br />
«Se quei prigionieri potessero conversare fra loro, non credi che penserebbero di chiamare oggetti reali le<br />
loro visioni?» [Platone].<br />
«Per tali persone insomma, feci io, la ver<strong>it</strong>à non può essere altro che le ombre degli oggetti artificiali»<br />
[Platone].<br />
«Eppure io ho toccato con questa mano la fronte di una di quelle donne, non è stata un'illusione, non è<br />
stato un sogno, se ci tornassi ora troverei gli stessi tre uomini e le stesse tre donne, le stesse corde che li<br />
legano, la stessa panchina di pietra, la stessa parete davanti, Se non sono gli altri, visto che loro non sono<br />
esist<strong>it</strong>i, chi sono questi, domando Marçal, Non lo so, ma dopo averli visti ho ripensato che forse ciò che<br />
realmente non esiste è quello a cui diamo il non nome di non esistenza» [Saramago].<br />
«Morpheus: Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a<br />
quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal<br />
cervello.<br />
Questo è il mondo che tu conosci (Morpheus accende un televisore e mostra immagini del nostro mondo): il mondo<br />
com'era alla fine del XX secolo e che ora esiste solo in quanto parte di una neurosimulazione interattiva<br />
che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo f<strong>it</strong>tizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi<br />
(Morpheus mostra le immagini di c<strong>it</strong>tà distrutte, oscurate da una spessa coltre di nubi). Benvenuto nella tua desertica,<br />
nuova realtà. (...)» [Wachowski].<br />
Ombra/luce, notte/giorno.<br />
«Alta e lontana brilli alle loro spalle la luce d'un fuco e tra il fuoco e i prigionieri corra rialzata una<br />
strada» [Platone].<br />
«E, giunto alla luce, essendo i suoi occhi abbagliati, non potrebbe vedere nemmeno una delle cose che<br />
ora sono dette vere. - Non potrebbe, certo, rispose, almeno all'improvviso. - Dovrebbe, certo, ab<strong>it</strong>uarvisi,<br />
se vuole vedere il mondo superiore» [Platone].<br />
«Cosa strana: della tenebra fangosa delle profonde caverne, ove dietro ogni svolto stava in agguato la<br />
morte, Ciàula non aveva paura; né paura delle ombre mostruose, che qualche lanterna susc<strong>it</strong>ava a sbalzi<br />
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