Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it
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capac<strong>it</strong>à di “leggere altre menti”; b) la definizione delle teorie della mente, ossia la comprensione<br />
degli “stati intenzionali”; c) uno studio sulla metacognizione, vale a dire cosa i bambini pensano<br />
dell'apprendere, del ricordare e del pensare; d) gli studi sull'apprendimento collaborativo<br />
attraverso cui i bambini esprimono e correggono le proprie credenze nel dialogo. Tutti questi<br />
filoni di ricerca hanno in comune lo sforzo di capire come i bambini organizzano il proprio<br />
apprendimento, la memorizzazione, la formulazione di ipotesi e il pensiero: «oggetto di studio<br />
diventa la psicologia popolare propria del bambino e il modo in cui si sviluppa» 36.<br />
Riassumendo e schematizzando, ci dice Bruner, possiamo sintetizzare le quattro concezioni<br />
in due dimensioni: internalizzazione-esternalizzazione e intersoggettiva-oggettivista. Nel primo caso le<br />
teorie basate sull'esternalizzazione mettono l'accento su quello che gli adulti possono fare<br />
“dall'esterno”, mentre le teorie basate sull'internalizzazione avranno al centro il bambino che<br />
apprende. «La seconda dimensione descrive il grado di intersoggettiv<strong>it</strong>à o di “comprensione<br />
comune” che si presuppone debba esservi fra lo studioso di pedagogia e i soggetti a cui si<br />
riferiscono le sue teorie» 37.<br />
A partire da determinati obiettivi prefissati quali a) il miglioramento della capac<strong>it</strong>à di ascolto,<br />
b) la sperimentazione di s<strong>it</strong>uazioni di comunicazione corretta, c) l'acquisizione della capac<strong>it</strong>à di<br />
comprendere messaggi costru<strong>it</strong>i utilizzando l’espressione verbale orale, si è cercato di<br />
congiungere le dimensioni di internalizzazione-esternalizzazione e intersoggettiva-oggettivista per far<br />
acquisire ai bambini e alle bambine la capac<strong>it</strong>à di esprimersi oralmente con coerenza ed<br />
efficacia, tenendo conto dell’argomento, del destinatario, della s<strong>it</strong>uazione comunicativa. Con<br />
particolare attenzione ad imparare a riconoscere e rispettare le diverse prospettive con cui si<br />
accede alla realtà, nonché a confrontarsi e a rispettare i punti di vista diversi dal proprio.<br />
L’interesse per l’argomento e l’att<strong>it</strong>udine all’indagine evidenziate, ma anche la necess<strong>it</strong>à di far<br />
acquisire agli alunni la capac<strong>it</strong>à di interagire dialogicamente e confrontare prospettive e punti di<br />
vista eterogenei, hanno motivato i docenti ad andare oltre il livello dell’indagine semantico-<br />
letteraria o storico-linguistica, e a proporre un approccio al m<strong>it</strong>o “dall'esterno” a carattere<br />
esplorativo, riflessivo e metariflessivo, coinvolgendo i bambini e le bambine in un’esperienza<br />
filosofica che ha preso le mosse dalla loro intenzional<strong>it</strong>à alla curios<strong>it</strong>à per l’argomento.<br />
Nella Fase 1 gli alunni si sono avvicinati al m<strong>it</strong>o con un approccio di tipo narrativo, modal<strong>it</strong>à<br />
36 Ibidem, p. 71. L'ultima prospettiva, infine, r<strong>it</strong>iene che l'insegnamento dovrebbe aiutare i bambini nella distinzione fra<br />
le conoscenze personali da un lato e quelle che una cultura considera acquis<strong>it</strong>e nel suo patrimonio. Non basta questo,<br />
però: i bambini devono anche saper cogliere il fondamento della conoscenza.<br />
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