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Relazione finale SSIS Filosofia e Storia - DarioDanti.it

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Indispensabile è fuggire l'«ozio», così come indispensabile a garantirsi l'ubbidienza è una<br />

condotta «schietta e aperta», facendosi vedere così come si è 76.<br />

3. Domeniche e festa della vendemmia: il “bordo” della comun<strong>it</strong>à<br />

Tale ordine comun<strong>it</strong>ario è confermato nelle domeniche d'inverno dal r<strong>it</strong>rovo della serv<strong>it</strong>ù: la<br />

signora di Wolmar non manca mai a tali appuntamenti. Paradigmatiche sono le sue parole,<br />

rifer<strong>it</strong>e al ballo, dalle quali sembrerebbe trasparire che l'uguaglianza degli ab<strong>it</strong>anti di Clarens sia<br />

davvero, in ogni momento, a un passo dalla sua realizzazione defin<strong>it</strong>iva: «Finalmente mi pare<br />

che questa familiar<strong>it</strong>à moderata crea tra noi dei legami dolci e un'affezione che ci riconduce<br />

all'uman<strong>it</strong>à naturale, temperando la bassezza della serv<strong>it</strong>ù e il rigore dell'autor<strong>it</strong>à» 77.<br />

L'appuntamento domenicale, con tutta la sua ambigu<strong>it</strong>à esemplificata dal ballo, così come la<br />

festa della vendemmia, avvicinerebbe tutti gli ab<strong>it</strong>anti – serv<strong>it</strong>ori e padroni – alla possibile<br />

uguaglianza reale.<br />

La vendemmia non è un lavoro faticoso e subìto, tutt'altro: è accompagnato da zelo e<br />

allegria. «Si canta e si ride tutta la giornata, e il lavoro va anche meglio. Tutti vivono nella<br />

massima familiar<strong>it</strong>à; tutti sono uguali, e nessuno trascende» 78. L'un<strong>it</strong>à della comun<strong>it</strong>à si<br />

concretizza in tutti i suoi aspetti: nell'attiv<strong>it</strong>à fisica, nel canto e nel pranzo. Si tratta di una vera<br />

e propria «dolce eguaglianza», che ristabilisce l'«ordine della natura»: è un «legame d'amicizia<br />

per tutti» 79 .<br />

Sono parole molto precise, quelle usate per la descrizione di questi istanti di festa. Molti<br />

lettori di Rousseau, fra cui Starobinski, hanno posto l'accento sulla natura istantanea e illusoria<br />

di questa uguaglianza – di questa trasparenza – all'interno della festa della vendemmia, che ha<br />

alla base, comunque, una disuguaglianza fra serv<strong>it</strong>ori e padroni che si vuole colmare proprio<br />

nell'«ecc<strong>it</strong>azione» estatica della festa 80. E, comunque, la subaltern<strong>it</strong>à dei buoni serv<strong>it</strong>ori è una<br />

costante dell'ordine comun<strong>it</strong>ario, che non porta a una solidarietà egual<strong>it</strong>aria auspicata, ma,<br />

ai padroni senza denunciarlo è più colpevole ancora di colui che lo commette; [...].» (Ibid).<br />

76 Ivi, pp. 490-1. Su quest'ultimo tema circa la presunta trasparenza dei governanti di Clarens discuteremo più avanti,<br />

con particolare riferimento alle pagine di Jean Starobinski, La trasparenza e l'ostacolo, c<strong>it</strong>., pp. 137-196.<br />

77 Ivi, p. 480.<br />

78 NE, Parte quinta, lettera VII, p. 629, il corsivo è nostro.<br />

79 Ivi, p. 630.<br />

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