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Venere, antica divinità dei popoli italici e dei Fenici, considerata dea della luna<br />
e madre originaria degli esseri viventi, quindi dea della fecondità e dell’amore.<br />
Assimilata dai Romani, fu prima identificata con Libertina, poi con<br />
l’Afrodi<strong>te</strong> dei Greci e, come dea pro<strong>te</strong>ttrice dell’amore coniugale, ebbe<br />
numerosissimi <strong>te</strong>mpli ed identificata con Afrodi<strong>te</strong> e con Iside dagli Egiziani,<br />
fu venerata <strong>nel</strong> santuario eretto in suo onore dal figlio Erice in Sicilia, sul<br />
mon<strong>te</strong> omonimo. Demetra, dea delle pian<strong>te</strong>, <strong>per</strong>sonificava la forza generatrice<br />
della <strong>te</strong>rra, sorella di Zeus e madre di Persefone. Il mito e il culto di Demetra<br />
sono strettamen<strong>te</strong> legati al rapimento della figlia Persefone, rappresentata<br />
dagli antichi con due pini, usati come torce accese <strong>nel</strong>l’Etna. I Romani<br />
identificarono Demetra con Cerere, Persefone con Proserpina.<br />
Iside, dea egiziana, insieme con Osiride, fu la più grande divinità degli<br />
Egiziani,secondo Plutarco nacque da Saturno, era sorella gemella e sposa di<br />
Osiride (già <strong>nel</strong> seno ma<strong>te</strong>rno) e madre di Horus, con i quali formava una<br />
sacra triade. Era apportatrice di vita e pros<strong>per</strong>ità, ed anche guida e pro<strong>te</strong>ttrice<br />
dei defunti. Attributi della dea erano il serpen<strong>te</strong> e la cornucopia.<br />
Secondo gli Egiziani, le inondazioni del Nilo erano provoca<strong>te</strong> proprio<br />
dalle copiose lacrime sparse dalla dea <strong>per</strong> la <strong>per</strong>dita dello sposo.<br />
I Greci la identificarono con Demetra, Afrodi<strong>te</strong> e Selene, mentre i<br />
Romani adottarono il culto di Iside con riluttanza, ma poi questa divinità<br />
straniera ebbe largo seguito, specialmen<strong>te</strong> fra le donne che la venerarono<br />
come pro<strong>te</strong>ttrice dei loro amori. Se è vero che la dottrina alessandrina non<br />
seppe del tutto svincolarsi da credenze e su<strong>per</strong>stizioni ereditare dall’Orien<strong>te</strong> e<br />
dal paganesimo di Greci e Romani e la religione di Iside, accanto ad idee<br />
sublimi e precetti di sana morale ebbe concetti stravaganti e pratiche<br />
riprovevoli; è anche vero che spianò la strada al trionfan<strong>te</strong> cristianesimo.<br />
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