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A questo è legittimo chiedersi se anticamen<strong>te</strong> a <strong>Catania</strong> esis<strong>te</strong>va il culto<br />
di Iside, con una festa simile a quella di Corinto, la risposta sta <strong>nel</strong> fatto che in<br />
occiden<strong>te</strong> il culto è di natura alessandrina, derivan<strong>te</strong> dalla fusione di dottrine<br />
greche, che si riferiscono alla visita in Egitto di Erodoto, con credenze egizie.<br />
Un’altra tradizione viene riportata da Apuleio, scrittore e filosofo di<br />
scuola platonica, ne “Le metamorfosi”, secondo la quale la festa della dea<br />
egizia Iside (Isidis navigium) <strong>nel</strong>la città greca di Corinto, ove il rito imponeva<br />
la processione verso il mare, consacrandole la nave che poi sarebbe stata<br />
slanciata in mare, avrebbe parecchi punti in comune con la festa catanese,<br />
anch’essa imponen<strong>te</strong> e d’indole marinara, infatti la processione dal <strong>te</strong>mpio<br />
scendeva alla marina, non <strong>per</strong> lanciare in mare la nave, ma <strong>per</strong>ché lì un <strong>te</strong>mpo<br />
era approdata la barca con le reliquie della Santa Patrona.<br />
Come <strong>te</strong>stimonia Apuleio, Iside era conosciuta a Roma al <strong>te</strong>mpo del<br />
generale Giulio Cor<strong>nel</strong>io Silla ed esis<strong>te</strong>va un collegio di suoi sacerdoti ed<br />
incontrava grandi ostacoli, l’avversione dell’im<strong>per</strong>atore Augusto e le<br />
<strong>per</strong>secuzioni di Tiberio, ma <strong>per</strong> i seguaci della dea le cose andarono bene e<br />
sotto Nerone furono accolti e riconosciuti dalla Stato, godendo delle simpatie<br />
di Marco Otone e degli im<strong>per</strong>atori “adottivi”(dal 96 al 180)Flavi ed Antonini.<br />
Ecco dimostrato <strong>per</strong>ché anticamen<strong>te</strong> in Sicilia, a Taormina ed a<br />
Siracusa, presso il <strong>te</strong>mpio di Apollo vi fossero culti derivati dall’Egitto,<br />
<strong>per</strong>sino con dei geroglifici. Ma <strong>Catania</strong> fu sede principale del culto egizio in<br />
Sicilia, fin dalla fine del II secolo a. C., come si evince da antiche mone<strong>te</strong> in<br />
bronzo con effigie di Iside, Oro, Serapide ed Apollo, così come da alcuni<br />
monumenti di religione alessandrina.<br />
Alcuni scrittori parlano <strong>per</strong>sino di colossali obelischi eretti presso il<br />
Circo della città, oggi ne rimangono solo due: al Duomo ed al Museo Biscari.<br />
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