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Quello del 1444, quando la lava stava <strong>per</strong> investire un villaggio (poi<br />
chiamato S. Agata Li Battiati) ed il Beato Pietro Geremia, seguito dal clero e<br />
dal popolo portò il velo incontro al fuoco, ot<strong>te</strong>nendo la deviazione della lava.<br />
Quello del 1575, quando la pes<strong>te</strong> si abbatté su <strong>Catania</strong> ed i cittadini<br />
portarono il corpo della Patrona <strong>per</strong> le vie della città e giunti presso la Porta<br />
di Aci iniziarono una preghiera al grido “Viva Sant’Agata” fino a not<strong>te</strong> fonda.<br />
Al mattino il morbo scomparve del tutto.<br />
Quello del 1669, quando nei pressi di Nicolosi si squarciò il fianco N-O<br />
dell’Etna, indirizzando velocemen<strong>te</strong> le lave verso <strong>Catania</strong>. Anche quella volta<br />
i cittadini si strinsero attorno alle reliquie della Patrona, ot<strong>te</strong>nendo la<br />
deviazione delle lave che avevano già cinto il Cas<strong>te</strong>llo Ursino.<br />
Quello del 1693, quando <strong>Catania</strong> fu completamen<strong>te</strong> distrutta da un<br />
<strong>te</strong>rribile <strong>te</strong>rremoto. Il <strong>te</strong>soriere Don Giuseppe Cilestri, <strong>per</strong> evitare che i pochi<br />
su<strong>per</strong>stiti abbandonassero la città, portò una reliquia della Patrona al cospetto<br />
dei cittadini, i quali non fuggirono e ricostruirono in poco <strong>te</strong>mpo la loro città.<br />
Quello del 1743, quando la pes<strong>te</strong> minacciò <strong>Catania</strong> e la popolazione<br />
pregò Sant’Agata, la quale salvò la città. Per l’occasione i cittadini eressero in<br />
piazza dei Martini la statua della Patrona in atto di schiacciare un serpen<strong>te</strong>.<br />
Quello del 1866, quando una imponen<strong>te</strong> colata minacciò <strong>Catania</strong> e gli<br />
abitanti di Nicolosi invocarono il Cardinale Benedetto Dusmet di portare in<br />
processione il velo di Sant’Agata innanzi alla lava. Sul punto dove la lava si<br />
fermò fu eretto una cappelletta con la statua del Beato Benedetto Dusmet.<br />
Quello del 1908, quando una for<strong>te</strong> scossa sismica ed un maremoto<br />
distrussero le città di Messina e Reggio, ma salvarono <strong>Catania</strong>. Il Cardinale<br />
Francica Nava, <strong>per</strong> evitare il disastro, condusse in processione <strong>per</strong> l’antica via<br />
S<strong>te</strong>sicorea il velo di Sant’Agata, dalla Cat<strong>te</strong>drale fino a Sant’Agata al Borgo.<br />
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