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Il trecen<strong>te</strong>sco busto reliquiario oggi ci appare come una <strong>per</strong>fetta silloge<br />
della Parola di Dio, secondo il linguaggio medievale delle gemme incastona<strong>te</strong><br />
<strong>nel</strong>l’oro, simbolo di e<strong>te</strong>rnità e trionfo.<br />
La nuova statua della Patrona non è un mezzobusto, bensì, un simulacro a<br />
mezza figura, che si erge esile da un piedistallo baroccheggian<strong>te</strong> in ottone<br />
cesellato a sbalzo, fiancheggiato da angeli inginocchiati, portato a<br />
compimento da un’antica azienda catanese leader <strong>nel</strong>l’ar<strong>te</strong> sacra, fra i <strong>te</strong>sori<br />
dell’ar<strong>te</strong> orafa medievale <strong>per</strong>venutici, è uno dei più belli ed apprezzati al<br />
mondo. La policromia del volto e delle mani di Sant’Agata è ot<strong>te</strong>nuta con<br />
smalti traslucidi col metodo shamplevé, le braccia sono piega<strong>te</strong><br />
simmetricamen<strong>te</strong> in avanti come a voler presentare qualcosa ai fedeli, mentre<br />
la palma e la cruchetta con smalti, sono stati sostituiti con una croce astile,<br />
che regge con la mano destra.<br />
Il busto poggia su una base ottagonale allargata da due mensole <strong>te</strong>rminanti<br />
con protomi (decorazioni a rilievo) di delfini angolari. Nella par<strong>te</strong> pos<strong>te</strong>riore<br />
sono rappresenta<strong>te</strong> le effigi di S. Ca<strong>te</strong>rina d’Alessandria e S. Lucia, mentre in<br />
due placche figurano i Santi Elia e Marziale.<br />
Era il 1373, allorquando, <strong>per</strong> la realizzazione di questo busto, l’orafo<br />
senese Giovanni di Bartolo chiese 20.000 fiorini, con i quali poi acquistò casa<br />
a Siena e si accinse a prendere moglie. L’artista servì fra il 1362 e il 1378 sotto<br />
Papa Urbano V, <strong>nel</strong> 1373 l’antipapa Clemen<strong>te</strong> VII.<br />
Anticamen<strong>te</strong> era rivestito di seta rossa e verde, mentre il corvettino<br />
veniva fermato all’al<strong>te</strong>zza del petto con uno spillo metallico che, a causa<br />
dell’umidità dei secoli, si è corroso e la ruggine ha provocato un forellino in<br />
quel punto. In occasione delle pulizie effettua<strong>te</strong> ogni ½ secolo si è notato<br />
(trami<strong>te</strong> una lampada introdotta entro il busto) che il corpo della Patrona è<br />
avvolto in 3 rotoli di <strong>te</strong>la bianca.<br />
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