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Secondo una “Cronaca Siciliana” del XVI secolo del notaio Antonio<br />
Merlino, le reliquie di Sant’Agata venivano porta<strong>te</strong> su una bara in legno<br />
dorato, a spalla dagli ignudi, cioè devoti scalzi, la processione si avviava dalla<br />
Porta di Ferro, snodandosi a sera <strong>per</strong> la Porta dei Canali, passava dal Cas<strong>te</strong>llo<br />
Ursino e vi entrava, <strong>nel</strong> solo giro es<strong>te</strong>rno delle antiche mura.<br />
Nel 1514 cominciò la costruzione del nuovo fercolo in puro stile<br />
rinascimentale (m. 2,75 x 1,46) e decorazioni in arabesco, poiché il preceden<strong>te</strong><br />
era andato distrutto e fu affidata a Vincenzo Archifel orafo e maestro<br />
argentiere napoletano (a <strong>Catania</strong> dal 1486 al 1533), il quale ideò questo<br />
stupendo lavoro artistico, realizzato a spese del vescovo di <strong>Catania</strong> Nicola<br />
Maria Caracciolo, ma completato poi dai catanesi Paolo, Giuseppe e<br />
Giacomo Aversa <strong>nel</strong> 1638, che vi inserirono le 6 colonne di finissimo intaglio<br />
corinzio, median<strong>te</strong> fusione di due candelabri d’argento purissimo, che fanno<br />
d’appoggio alla co<strong>per</strong>tura argen<strong>te</strong>a a scaglie ricama<strong>te</strong> da foglie di acanto e<br />
fiorami ed ornata con le statue in argento massiccio dei 12 apostoli, al<strong>te</strong> 1,5<br />
palmi, fat<strong>te</strong> realizzare a sue spese dal vescovo Giovanni Corrionero, <strong>per</strong> un<br />
peso complessivo del solo argento di libbre 711, once 10 e quarti 3, dove una<br />
libbra romana corrispondeva a 453,6 gr., mentre una oncia è 1/16 d’oncia.<br />
I festoni mobili <strong>nel</strong> 1743 furono raddoppiati, mentre i vasi portafiori<br />
allineati alla base furono aggiunti man mano nei secoli.<br />
Il fercolo procedeva a strappo, in quanto non aveva ruo<strong>te</strong>, bensì<br />
mezzelune in ferro che strisciavano sul lastricato, tuttavia, l’in<strong>te</strong>nsità della<br />
fede era tale da essere messa duramen<strong>te</strong> alla prova, soprattutto <strong>nel</strong>le sali<strong>te</strong>.<br />
Nel 1515 venne nominato vescovo Gaspare Pau, mentre il 4 febbraio<br />
1519, sotto il regno di Carlo V, il nuovo fercolo, nato dall’amore dei catanesi<br />
<strong>per</strong> Sant’Agata e dalla deputazione dipenden<strong>te</strong> dal municipio, composta dal<br />
Priore e dal Tesoriere della Cat<strong>te</strong>drale, dal Patrizio (Sindaco), dai 4 Giurati<br />
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