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indirizzata a tutti i vescovi, abati, monaci, chierici, soldati, uomini e donne,<br />
viventi pienamen<strong>te</strong> in Cristo, aveva raccontato che, <strong>nel</strong> 1126 a 2 uomini<br />
dell’im<strong>per</strong>o latino, Gisliberto e Goselmo, il primo della Gallia, il secondo<br />
della Calabria, era stato ordinato di muoversi dal monas<strong>te</strong>ro di Santa Maria in<br />
Costantinopoli con le Reliquie di Sant’Agata, affida<strong>te</strong> alle vergini<br />
dall’im<strong>per</strong>atrice Teodora, consegnatole preceden<strong>te</strong>men<strong>te</strong> dal generale<br />
bizantino Giorgio Maniace, di ritorno dalla Sicilia, ormai liberata.<br />
Ciò viene confermato ed ancor più rafforzato dal racconto di un<br />
profugo di Costantinopoli, certo Costantino Lascaris, dotto let<strong>te</strong>rato,<br />
scampato ai turchi e rifugiatosi, prima a Milano, poi a Napoli, infine <strong>nel</strong> 1465<br />
a Messina, vivendo come insegnan<strong>te</strong> di let<strong>te</strong>ratura greca.<br />
A Gisliberto era apparsa una prima volta in sogno Sant’Agata, la quale<br />
gli comandò di sottrarla di nascosto da quella chiesa e riportarla a <strong>Catania</strong>,<br />
segno eviden<strong>te</strong> che il corpo era veramen<strong>te</strong> quello di Sant’Agata, tuttavia, lui<br />
non diede peso al sogno, tuttavia, allorquando questo si ripeté <strong>per</strong> altre due<br />
vol<strong>te</strong>, lui si confidò con Goselmo.<br />
Gisliberto aveva capito fin dal primo momento che non ci sarebbe stata<br />
altra via d’uscita <strong>per</strong> riavere quelle Reliquie, se non il trafugamento. La<br />
cer<strong>te</strong>zza d’una reazione popolare e governativa, che si sarebbe scagliata<br />
contro Gisliberto, se si fosse fatto scoprire <strong>nel</strong>la sua impresa, è l’ennesima<br />
conferma che le Reliquie che stava <strong>per</strong> trafugare, appar<strong>te</strong>nevano a Sant’Agata.<br />
L’uomo, <strong>te</strong>mendo d’intraprendere arduo viaggio da solo, si accordò col<br />
compagno Goselmo, a lui legato da giuramento, quindi, <strong>nel</strong>la not<strong>te</strong> con una<br />
scala scesero dal <strong>te</strong>tto all’in<strong>te</strong>rno della chiesa e si impadronirono del corpo<br />
della Santa, lo collocarono in un cofano di rose e lo portarono a casa di<br />
Goselmo, ove, <strong>per</strong> essere più facile il trasporto, lo suddivisero in 5 parti,<br />
riposero il capo fra 2 scodelle e gli arti in 2 faretre, quindi, affinchè nessuno li<br />
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