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IL CERIMONIALE DEL 1800 DI ALVARO PATERNO’<br />
E’ un cerimoniale con una quindicina di capitoli, col quale don Alvaro<br />
Pa<strong>te</strong>rnò voleva rimet<strong>te</strong>re in vigore alcune consuetudini del passato, riguardo i<br />
primi 15 giorni di febbraio e l’ottava della festa, trascura<strong>te</strong> da diversi anni.<br />
Egli voleva che la funzione dell’accompagnamento dei palii, da piazza<br />
Duomo si svolgesse in maniera solenne e doveva essere imponen<strong>te</strong> il cor<strong>te</strong>o,<br />
formato da tutti gli ufficiali, dai trombettieri e dai tamburini, obbligandoli ad<br />
una multa, qualora non fossero presenti. Poiché la sanzione riguardava solo<br />
questi, si arguiva che erano soliti assentarsi da ques<strong>te</strong> cerimonie.<br />
Non sfuggiva al soler<strong>te</strong> conservatore della tradizione cittadina, la<br />
constatazione che la festa, in alcuni particolari, s<strong>te</strong>sse subendo trasformazioni,<br />
quindi, si preoccupasse, richiamando, primi fra tutti, i magistrati civici e le<br />
corporazioni artigiane all’osservanza dei tradizionali doveri.<br />
La meticolosa descrizione dei 5 giorni di festa patronale acquistava<br />
particolare in<strong>te</strong>resse <strong>per</strong> quello che oggi non sopravviva e <strong>per</strong> quello che<br />
ancor oggi si conserva <strong>te</strong>nacemen<strong>te</strong> e commuove.<br />
Col passare dei secoli, alle solenni cerimonie religiose si affiancarono<br />
motivi di puro folclore. Il Senato volle fes<strong>te</strong>ggiamenti più fastosi, il popolo<br />
dal canto suo, in<strong>te</strong>ndeva vivere <strong>nel</strong>la completa esaltazione la fede verso la<br />
Santa Patrona: ad un dato momento si rese necessaria una regolamentazione.<br />
Nel 1522 il nobile catanese, don Alvaro Pa<strong>te</strong>rnò, legato di <strong>Catania</strong><br />
presso la regia cor<strong>te</strong>, redasse il “Liber cerimoniarum” che possiamo<br />
considerare il primo cerimoniale <strong>per</strong> i fes<strong>te</strong>ggiamenti agatini. Furono istitui<strong>te</strong><br />
giostre, organizzati cor<strong>te</strong>i e corse di cavalli, cavalca<strong>te</strong> nobiliari, spari di<br />
mortaretti e addobbi vari <strong>per</strong> tutto il <strong>per</strong>corso della processione.<br />
La folla radunata <strong>nel</strong> piazzale della loggia seguiva con in<strong>te</strong>resse le varie<br />
manifestazioni. Furono fissa<strong>te</strong> anche le pene da comminare ai trasgressori<br />
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